ANTEL e ASSOBIM hanno svolto un’indagine relativa alla diffusione del BIM nella Pubblica Amministrazione, le cui modalità di adozione sono state definite dal Decreto Ministeriale n. 560 del 1° dicembre 2017. Di seguito vengono riportati i risultati.Come anticipato, le modalità e i tempi di progressiva introduzione del metodo BIM per interventi di progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche, edili e infrastrutturali, presso le stazioni appaltanti, le amministrazioni concedenti e gli operatori economici, sono definite all’interno del Decreto Ministeriale n. 560 del 1° dicembre 2017. “La valorizzazione della professionalità delle figure tecniche e lo sviluppo delle competenze relative al Building Information Modeling nella Pubblica Amministrazione è uno degli obiettivi dall’accordo che abbiamo sottoscritto con ANTEL” – sottolinea il Presidente di ASSOBIM, Adriano Castagnone – “Siamo convinti che il fronte della PA sia quello sul quale in questo momento si sta giocando la partita più importante per una definitiva modernizzazione del settore in chiave di digitalizzazione dei processi”. Il BIM rappresenta lo strumento ideale per la gestione informativa dei progetti, sia in generale all’interno della strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, sia in relazione ai bandi di gara di opere pubbliche. Al fine di monitorare il livello di conoscenza e attenzione nei confronti di tali tematiche, ANTEL e ASSOBIM hanno realizzato un questionario per valutare la diffusione del BIM e della digitalizzazione nei processi della Pubblica Amministrazione. BIM e digitalizzazione nei processi della PA “Gli uffici tecnici della PA rappresentano un contesto di grande significatività sia dal punto di vista delle potenzialità ma anche delle criticità relative ai processi di trasformazione digitale.” – commenta Massimo Druetto Segretario Generale ANTEL – “Le risposte al questionario hanno restituito una fotografia fedele dello stato dell’arte per quanto riguarda la diffusione del BIM e, più in generale, della digitalizzazione nella PA.” Dal primo quesito dell’indagine è emerso che i partecipanti provengono per lo più dall’ambito comunale e la loro età media, piuttosto elevata, rispecchia fedelmente dinamiche occupazionali note all’interno della Pubblica Amministrazione. Le professionalità sono essenzialmente concentrate su geometri (36%), architetti (34,9%) e ingegneri (21,7%), la maggior parte dei quali (84,7%) è anche abilitata all’esercizio della professione, mentre le funzioni svolte coincidono con la progettazione (57,1%) e la direzione lavori (52,9%). Quanto ne sanno i tecnici delle PA? L’indagine ha evidenziato una buona conoscenza del BIM da parte dei tecnici della Pubblica Amministrazione. Quasi la metà del campione dichiara, infatti di conoscere tale metodologia e solo il 16,4% del campione risponde negativamente. Solo un terzo del campione, tuttavia, ha partecipato ad oggi a eventi formativi e corsi sul Building Information Modeling; inoltre, la quasi totalità del campione non è ancora in possesso di formazione certificata in ambito BIM. Integrazione della metodologia BIM nelle attività della PA A proposito dell’integrazione della metodologia BIM nel quadro delle attività svolte dagli Enti pubblici è emersa una spaccatura tra la percentuale di partecipanti all’indagine che ha definito semplice tale integrazione e la restante parte che invece ha trovato più ostico tale processo (48,1% per il sì, 51,9% per i no).Sono state segnalate, inoltre, diverse criticità tra cui carenza di dotazioni tecnologiche, scarsa propensione all’innovazione, insufficienti risorse economiche e, ancora una volta, carenze formative. In merito alla domanda circa la disponibilità o l’intenzione dell’Ente di appartenenza di acquistare piattaforme o software BIM specifici inerenti alla gestione del patrimonio edilizio e infrastrutturale l’85,7% del campione ha risposto negativamente. In quasi l’80% dei casi l’Ente non utilizza alcuna piattaforma informativa specializzata per questo tipo di attività. Emerge, quindi, la necessità di incrementare gli investimenti in questo senso; necessità evidenziata dai partecipanti stessi che hanno segnalato una scarsa propensione degli Enti ad investire nei processi di sviluppo del BIM. Quali possibili soluzioni per estendere l’uso del BIM? Quali sono, quindi, le possibili soluzioni per coinvolgere gli enti e i professionisti della Pubblica Amministrazione a adottare estesamente il BIM? La risposta può sembrare ovvia, ma non lo è: formazione. E’ necessario investire sulla formazione, che deve essere erogata attraverso molteplici canali (università, enti di formazione, associazioni), e fornire agli enti specifiche linee guida per accelerare tale processo, entrambe attività cui ANTEL e ASSOBIM stanno fornendo e offriranno sempre più in futuro un importante contributo. “Nel panorama attuale c’è tantissima formazione per la PA in genere, ma ben poca specifica per gli Uffici Tecnici.” – commenta Massimo Druetto – “La richiesta di formazione da parte dei tecnici degli enti locali è molto alta, e in questo periodo in particolare esprimono la necessità di approfondire ad ampio spettro il tema della digitalizzazione. In questo senso ANTEL e ASSOBIM sono chiamate a svolgere un ruolo di divulgazione e formazione culturale molto importante.” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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