Agrivoltaico e città: le opportunità di sviluppo nelle aree periurbane

Produrre energia da fonti rinnovabili e ridurre il consumo di suolo è possibile grazie all’agrivoltaico, impiegabile anche in aree periurbane. Un progetto spiega come.

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Agrivoltaico e città: le opportunità di sviluppo nelle aree periurbane

La possibilità di avvicinare agrivoltaico e città c’è, generando azioni capaci di contenere il consumo di suolo e contribuire allo sviluppo energetico da fonti rinnovabili. Si parla in questo caso di agrivoltaico in aree periurbane, una prospettiva interessante per risolvere questioni ambientali, energetiche e sociali.

L’integrazione dell’agrivoltaico nella cintura periurbana delle città rappresenta un’applicazione in grado di apportare molteplici vantaggi. La generazione di energia elettrica rinnovabile è vicina alle utenze e si combina con le opportunità offerte dallo urban farming.

Dei benefici dell’agrivoltaico periurbano si è parlato in occasione di un convegno organizzato dal Clust-ER Greentech. Nell’occasione Stefano Amaducci, docente della Facoltà di Agraria – Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica di Piacenza, ha messo in luce come l’agrivoltaico, se ben gestito, potrebbe essere uno strumento efficace per la transizione energetica, soprattutto in aree periurbane.

Ci sono progetti dedicati a coniugare agrivoltaico e città: in questo senso, nella stessa occasione, Hera ha illustrato il progetto Energy Park, capace di unire transizione energetica ed ecologica, generando molteplici vantaggi.

Agrivoltaico periurbano: i vantaggi

Per comprendere come sia possibile attuare il legame tra agrivoltaico e città è bene partire dall’agrivoltaico, una soluzione per massimizzare le sinergie tra produzione agricola e fotovoltaica anche per l’agricoltura periurbana.

Come ha evidenziato Amaducci, l’agrivoltaico permette di efficientare l’uso del suolo e dell’acqua. Non solo: l’agrivoltaico favorisce la protezione delle colture da condizioni meteo estreme, la stabilizzazione delle rese e ha un effetto sinergico delle coltivazioni sul fotovoltaico.

Nel caso dell’agrivoltaico periurbano i pregi vanno cercati: nel minore impatto paesaggistico; nella possibilità di valorizzare aree marginali, interstiziali, abbandonate; nella maggiore possibilità di sfruttare l’energia. Inoltre è possibile contare sui benefici effetti generati dalla circolarità con l’utilizzo di acque reflue, compost e dal riuso di altre materie prime seconde.

C’è un ulteriore pregio nel promuovere l’agrivoltaico in aree periurbane: unirlo alla coltivazione di specie orticole. Lo sviluppo di orti urbani, legato alla produzione energetica da fonti rinnovabili, assume un connotato di importanza sensibile per conciliare transizione energetica ed ecologica in città o nelle immediate vicinanze.

Agrivoltaico in città: il progetto Energy Park di Hera

È possibile conciliare in pratica i pregi dell’agrivoltaico in città o, più precisamente nelle aree periurbane?

I progetti non mancano. Uno dei più interessanti è quello ideato dal Gruppo Hera: Energy Park. Si tratta di un progetto per lo sviluppo di una innovativa infrastruttura verde, che ambisce a unire la produzione energetica con quella agricola, mantenendo gli ecosistemi naturali.

Gruppo Hera: progetto Energy Park per lo sviluppo di una innovativa infrastruttura verde
Render dell’Energy Park

Realizzata in aree periurbane, è composta da diverse unità funzionali quali un parco agrivoltaico, una urban forest e un parco urbano, oltre a un’area umida. Grazie alla combinazione tra energia e tecnologia, è possibile coniugare la produzione di energia da fonti rinnovabili con l’agricoltura di precisione, la tutela della biodiversità e il recupero di risorse idriche.

Per il progetto in oggetto si ipotizzano cinque stazioni di monitoraggio (due in campo aperto; tre sotto l’impianto agrovoltaico), in cui le soluzioni di sensoristica permetteranno di generare dati che verranno raccolti e debitamente elaborati per fornire all’agricoltore le informazioni più utili per ottenere rese e risparmi significativi.

Come ha avuto modo di illustrare Enrico Piraccini, Head of ecological transition & innovation management Hera, si tratta di un’infrastruttura verde composta da diverse unità funzionali naturali “la cui combinazione genera un sistema in grado di fornire molteplici benefici alle aree di frangia delle città”.

Energy Park ha diverse finalità. Può costituire un modello per l’autonomia energetica delle città, in cui il cittadino ha una parte attiva: infatti, “potrà acquistare un pannello virtuale per soddisfare parte del suo fabbisogno energetico. Avrà inoltre la possibilità di monitorare i kWh prodotti e le emissioni risparmiate tramite app”.

Anche le aziende potranno essere coinvolte, acquisendo quote dell’Energy Park per approvvigionarsi con energia elettrica rinnovabile a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato. Con questo modello sarà possibile promuovere l’autoconsumo da impianti a fonte rinnovabile entro una distanza massimo di 10 chilometri dal consumatore.

Infine, questo modello permette alle città di svilupparsi in maniera sostenibile, producendo la propria energia, e preservando le proprie risorse alimentari e naturali.

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