Crisi Superbonus 110%: prezzi dei materiali alle stelle e mancanza di credito

Nuove preoccupazioni sul fronte Superbonus. Le banche avevano già minato il campo con uno stop alla cessione del credito a causa dell’esaurimento della capacità fiscale, ma a peggiorare ulteriormente la situazione è l’impennata dei prezzi dei materiali che rischia di provocare la chiusura di molti cantieri.

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Crisi Superbonus 110%: prezzi dei materiali alle stelle e mancanza di credito

I problemi per il Superbonus non sono ancora finiti. Dopo le molteplici correzioni che hanno interessato la misura da quando è stata approvata rallentandola, la realizzazione di interventi su edifici interessati da abusi edilizi più o meno gravi e il problema delle eccessive domande che ha portato all’esaurimento della capacità fiscale delle banche, non smettere di suscitare preoccupazione il rincaro dei prezzi dei materiali.

Il rischio di una crisi del settore dell’edilizia ancora più preoccupante di quella generata dal Covid-19 si fa sentire anche a causa del caro prezzi. “Il settore edile rischia il blocco totale se non si interviene subito. Il motivo è riconducibile al costo dei materiali, lievitato in modo impressionante nelle ultime settimane, che sta fermando gli operatori anche dal partecipare alle gare d’appalto per molte opere pubbliche”. Lo afferma Fabrizio Capaccioli, AD di ASACERT e vicepresidente di Green Building Council Italia.

Rallenta, quindi, l’entusiasmo per una misura che sembrava potesse essere preziosa per risollevare il settore edile e che potenzialmente lo è, se solo fosse utilizzata a dovere. Si è registrato, di fatti, un calo di domande da 9,4 milioni a novembre 2021 a circa 7,5 milioni attuali.

A farla da padrona la paura di un possibile fallimento da parte delle imprese edili, inizialmente entusiaste dalla misura di incentivo, che mostrano preoccupazioni legate alla possibilità di non riuscire a percepire i soldi della cessione. 

Intanto una luce si intravede in fondo al tunnel. Nella giornata di ieri il Decreto Bollette ha avuto il via libera definitivo dal Senato con 207 voti a favore. Si tratta di una notizia importante per il settore edile non solo per le misure urgenti volte al contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, ma anche perché il provvedimento risulta essere ‘veicolo’ di una correzione al meccanismo della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi.

Un emendamento approvato alla Camera eleva da tre a quattro il numero delle cessioni, estendendo la possibilità a banche e intermediari di effettuarne una cessione ulteriore in favore di altri soggetti nel caso di esaurimento di quelle disponibili.

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