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Progettato per creare sinergie tra le diverse discipline, la forma dell’edificio del Danish Neuroscience Center richiama il processo di girificazione del nostro cervello. Perfetto esempio di architettura biomimetica, si caratterizza per spazi verdi, materiali naturali, luce diffusa, e favorisce la collaborazione senza rinunciare alla sostenibilità a cura di Tommaso Tautonico Per la prima volta un centro riunisce sotto lo stesso tetto le neuroscienze e la psichiatria. Il nuovo edificio del Danish Neuroscience Center, DNC, progettato dallo studio di architettura BIG, Bjarke Ingels Group, è unico al mondo e combina le scienze e il trattamento delle malattie fisiche e mentali del cervello, del midollo spinale e del sistema nervoso. Istituito nel 2009, il DNC è diventata una struttura di livello mondiale per la comprensione e il trattamento del nostro cervello. Il nuovo edificio, la cui apertura è prevista per il 2026, si basa sul concetto dell’architettura biomimetica, e si collegherà direttamente al campus esistente dell’Aarhus University Hospital, combinando assistenza sanitaria, istruzione e ricerca scientifica. “Il cervello è l’organo più complesso del corpo umano” dichiara Bjarke Ingels socio fondatore di BIG. “Il nostro progetto per il nuovo edificio del Danish Neuroscience Center di Aarhus, replica la caratteristica più essenziale del cervello, la girificazione, per creare più connessioni e spazio entro i confini. Le pieghe dell’edificio portano luce, nuovi percorsi e spazi verdi, rendendo la natura e la biodiversità parte sia della ricerca che del viaggio di guarigione dei suoi pazienti” conclude. La girificazione come esempio di architettura biomimetica Il progetto sviluppato da BIG si estende su una superficie di 19.000 metri quadrati e prevede la realizzazione di un complesso di sei piani sviluppato attorno ad un atrio centrale. Piegando la pianta attorno all’atrio, proprio come le pieghe della corteccia cerebrale, il progetto non solo consente a ciascun piano di raggiungere la metratura necessaria entro un’area limitata, ma crea anche una serie di connessioni tra gli spazi di lavoro. I pazienti e gli ospiti accedono all’edificio attraverso la generosa area di accoglienza, nel grande atrio al centro dell’edificio, che conterrà un centro esperenziale: un’area interattiva dedicata alle esposizioni e alla presentazione delle ultime ricerche e scoperte dell’ospedale. I visitatori potranno recarsi direttamente in una delle cliniche ai piani superiori o godere della caffetteria nell’ampio cortile al piano terra. Ogni dipartimento, dalla neurologia alla medicina nucleare, dalla clinica del mal di testa alla psichiatria, avrà spazi e funzioni di programma ben distinti. Per evitare la separazione e la frammentazione tra le discipline, gli architetti di BIG propongono di organizzare le discipline per funzioni comuni. Un approccio di questo tipo incoraggia la collaborazione tra i diversi gruppi di ricerca che potranno aiutarsi a vicenda, alimentare innovazione, creatività e spazi di crescita a prova di futuro. Design all’avanguardia senza rinunciare alla sostenibilità In tutto l’edificio l’utilizzo di materiali naturali come legno e mattoni, scelti anche in altri edifici del campus, porterà benefici per la salute e un’atmosfera confortevole ai pazienti e agli ospiti. Il cemento rosso dell’esterno si integrerà perfettamente con gli edifici in mattoni già esistenti, portando calore agli spazi e contrastando il solito ambiente bianco clinico degli ospedali. Tutte le aree degli uffici sono progettate per essere ventilate naturalmente e ogni piano ha accesso a una terrazza esterna. Una sottilissima rete metallica all’interno delle finestre impedisce che tutti gli spazi di lavoro siano interessati dall’abbagliamento o dalla luce solare diretta, filtrando la luce per garantire ad ogni ambiente una piacevole illuminazione naturale. Il progetto mira ad ottenere la certificazione di sostenibilità DGBN Gold, sviluppata in Germania, che premia gli edifici che consumano meno energia di quella prevista dalla norma, consumando meno risorse e producendo meno emissioni in tutto il loro ciclo di vita. Image by BIG-Bjarke Ingels Group Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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