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Il Comune di Milano ha confermato al fondo di investimento immobiliare Porta Romana – gestito da COIMA SGR, con Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact- il permesso di costruire per il complesso del Villaggio Olimpico Invernale 2026, progettato da Skidmore, Owings & Merrill – Som. Il Fondo ha inoltre firmato il contratto di costruzione del progetto con un gruppo di società formato da Impresa CEV SpA, Grassi e Crespi Srl e Milani Impianti Srl, che lavoreranno in collaborazione con i co-progettisti COIMA e Covivio. A sostenere finanziariamente il progetto un finanziamento di Intesa Sanpaolo, legato ai criteri di sostenibilità che lo caratterizzano, con indicatori di performance (KPI) che guidano il processo di progettazione e costruzione.. I lavori sono in anticipo di 4 mesi rispetto al programma previsto, gli scavi infatti sono già iniziati grazie alla speciale autorizzazione per l’avvio dei lavori concessa prima del rilascio della licenza edilizia. Il progetto prosegue dunque nel pieno rispetto dei tempi grazie anche alla collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Milano Cortina, Ministero dello Sport e Gruppo FS Italiane. Si prevede che gli scavi e le opere di bonifica vengano completati entro la fine di febbraio, mentre la consegna del Villaggio Olimpico alla Fondazione Milano Cortina è prevista per luglio 2025. Da settembre 2026 gli alloggi saranno riconvertiti in studentati. Un complesso sostenibile e a 0 emissioni Progettato per rispettare i requisiti Nearly Zero Energy Building, il villaggio olimpico Milano-Cortina 2026 prevede strategie di raffreddamento passivo, pannelli solari, giardini pensili e materiali sostenibili. Un progetto complesso, che ha tra gli elementi chiave l’integrazione tra natura e città e va ben oltre i giochi olimpici: tutti i materiali saranno infatti riconvertiti e riutilizzati. Gli obiettivi ambientali ed ecologici sono inoltre allineati ai protocolli dell’Accordo di Parigi, del Green Deal europeo e del PNRR. I principi sostenibili del cantiere: decarbonizzazione coerente con le condizioni climatiche locali; creazione di una comunità resiliente che promuova la salute e il benessere dei cittadini; approccio circolare che porta valore nel breve e nel lungo termine; sostegno alla biodiversità, valorizzazione del capitale naturale, soluzioni forestali e di agricoltura urbana. 28/09/2021 Il villaggio olimpico Milano-Cortina 2026: una comunità urbana sostenibile Indice degli argomenti: Il villaggio olimpico Nearly Zero Energy Building Il progetto sociale post olimpiadi che parte dal basso Lo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill, Som, è stato selezionato da COIMA SGR, per progettare il Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026. Selezionato tramite concorso internazionale, il progetto fa parte del Piano regolatore dello scalo ferroviario di Porta Romana che trasformerà il quartiere in un centro urbano incentrato sul senso di comunità in grado di offrire un nuovo potente modello di strutture al servizio di progetti sociali post-olimpici. “Dopo le Olimpiadi , il Villaggio Olimpico di Porta Romana diventerà un quartiere vivace e autosufficiente costruito attorno ai principi di equità sociale, sostenibilità ambientale, benessere e inclusività” dichiara Colin Koop, SOM design partner. “Il villaggio adotta il ritmo del paesaggio urbano della zona, creando un blocco urbano poroso, con una varietà di spazi pubblici che migliorano la già vibrante vita milanese” conclude. Il masterplan di progetto comprende spazi verdi pubblici, una trasformazione di due strutture storiche e sei nuovi edifici residenziali che ospiteranno gli atleti olimpici. Il villaggio olimpico Nearly Zero Energy Building I nuovi edifici prendono ispirazione dagli edifici storici di Milano e utilizzano materiali sorprendenti e contemporanei. Spettacolari terrazze fungono da ponti tra gli edifici e, grazie alle pareti di piante verticali, creano zone d’ombra importanti. L’integrazione del verde all’interno delle aree esterne contribuirà alla resilienza climatica del quartiere e creerà anche spazio per le fattorie urbane che favoriranno la produzione alimentare in loco. L’intero Villaggio Olimpico è progettato secondo i principi di una città intelligente e sostenibile, creando un complesso che è allo stesso tempo connesso e autosufficiente. Strategie di raffreddamento passivo, pannelli solari e giardini pensili garantiscono che più del 30% dell’energia utilizzata sarà prodotta in loco. L’acqua piovana sarà raccolta e riutilizzata, con una riduzione dell’uso di acqua potabile che supera il 50% e una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento e raffrescamento. Inoltre, i nuovi edifici massimizzano l’uso di materiali sostenibili, con strutture in legno massiccio per gli edifici residenziali e materiali a basso contenuto di carbonio per le facciate. Il progetto sociale post olimpiadi che parte dal basso Come scritto in precedenza, il Villaggio Olimpico fa parte del più ampio progetto di Porta Romana per il quale è stato presentato un masterplan aggiornato e sviluppato a seguito di un ampio processo di coinvolgimento pubblico. Il piano aggiornato rafforza gli elementi dello spazio pubblico, come il Central Park e le eco-zone, corridoi verdi che potranno includere aree pubbliche come campi sportivi, aree giochi per bambini o giardini urbani, e una foresta sospesa per collegare i lati orientale e occidentale del sito, per la quale è in corso una valutazione di fattibilità. I volumi dei progetti da realizzare sono stati distribuiti in modo più omogeneo, migliorando il dialogo con il territorio circostante e incentivando la vita a livello strada. Dopo le Olimpiadi, le case degli atleti saranno utilizzate come alloggi per studenti, il parco e gli edifici laterali della ferrovia saranno riutilizzati come alloggi a prezzi accessibili e l’Olympic Village Plaza diventerà una piazza pubblica, con spazi commerciali, mercati all’aperto e strutture ricettive. “Il Villaggio Olimpico 2026 rappresenterà un nuovo laboratorio urbano per Milano, il primo ad essere progettato e realizzato nella sua configurazione futura con spazi, funzioni e materiali già pensati per la loro conversione, rispettando i principi NZEB” ha affermato Manfredi Catella, fondatore e CEO di COIMA . “Il quartiere integrato sarà gestito attraverso una piattaforma digitale evolutiva simile a quella in sperimentazione presso la Biblioteca degli Alberi Milano di Porta Nuova. Il progetto rappresenta il nostro impegno per la rigenerazione sostenibile del Paese” conclude. Img by SOM Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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