Ance: mettere in sicurezza gli edifici scolastici prima di settembre

Ance: mettere in sicurezza gli edifici scolastici prima di settembre

In occasione dell’audizione Ance al Senato dello scorso 23 aprile, l’Associazione dei costruttori ha chiesto che questo periodo di chiusura forzata delle scuole, a causa dell’emergenza coronavirus, sia l’occasione per mettere in sicurezza un patrimonio vetusto e poco, se non per nulla, sostenibile

Ance, investimenti per la messa in sicurezza le scuole prima di settembre

Lo scorso 23 aprile l’Ance è stata ascoltata in videoconferenza in Senato, sul tema particolarmente attuale e delicato dalla ripresa delle lezioni scolastiche e sullo svolgimento degli esami di Stato. Considerando che le lezioni riprenderanno a settembre, l’Associazione dei costruttori chiede che in questi mesi si lavori per mettere in sicurezza un patrimonio edilizio scolastico particolarmente vetusto e molto poco sostenibile, assicurando alla ripartenza le giuste condizioni di distanza e sicurezza.

Qualche numero per comprendere quanto il patrimonio scolastico sia inefficiente e poco sicuro: dei 40.160 edifici attivi, Anagrafe dell’edilizia scolastica, il 55% è stato realizzato prima che venissero emanate le norme del 1974 e circa il 43% delle scuole si trovano in zone ad alto rischio sismico (1 e 2).
Inoltre, ad oggi, il 46,2% degli edifici scolastici è privo del certificato di collaudo statico, il 75,5% non ha quello di prevenzione incendi e il 61% non ha quello di agibilità/abitabilità.

Senza parlare della poca efficienza e sostenibilità degli edifici scolastici e senza dimenticare che, considerata l’emergenza coronavirus e la necessità di ripartire in sicurezza, è importante garantire il giusto distanziamento tra i ragazzi.

L’Ing. Rodolfo Girardi, Vice Presidente Centro Studi, che ha guidato la delegazione Ance ha sollecitato il Governo a utilizzare questo periodo di chiusura forzata delle scuole, per realizzare un “piano di investimenti di manutenzione, adeguamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico”. Siamo già in ritardo, secondo l’associazione dei costruttori, considerando che l’attività scolastica è sospesa ormai dal 5 marzo e al momento non è stato fatto nulla.

Non è un problema di risorse ma se mai di superare le difficoltà che stanno rallentando il loro utilizzo perché, ha ricordato la delegazione, “dal 2014 sono stati stanziati più di 10 miliardi di euro e sono stati compiuti importantissimi passi in avanti in termini di programmazione e governance prima con Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la creazione di una Programmazione unica triennale, l’attivazione dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica e la ricostituzione dell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica”.

Le proposte dell’Ance

L’associazione dei costruttori, per quanto riguarda gli investimenti degli enti locali, propone la creazione di un Fondo unico in cui far confluire tutte le risorse stanziate negli anni, per investimenti dei comuni, quantificate in circa 30 miliardi di euro fino al 2034, da utilizzare in un grande piano di investimenti territoriali, con attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, di cui l’edilizia scolastica rappresenti una delle principali componenti, risorse che spesso non vengono utilizzate per la complessità delle procedure programmatorie previste (es. concerto di più ministeri).

L’Ance propone che queste risorse vengano anticipate attraverso l’attivazione di mutui con CDP/BEI, rendendo in questo modo subito disponibili 26 miliardi di euro per i Comuni (13 miliardi per ciascuno degli anni 2020 e 2021); per accelerare poi la partenza dei cantieri grazie alle risorse disponibili “si propone di replicare le procedure già adottate dal Programma di investimenti per i piccoli comuni, di cui alla Legge di bilancio per il 2019 (L. 145/2018 art. 1 comma 107) stabilizzato ed esteso a tutti i comuni dalla Legge di bilancio per il 2020 (L. 160/2019 art. 1, comma 29)”.

Inoltre l’Ance propone di anticipare al biennio 2020 e 2021, attraverso l’attivazione di mutui con CDP/BEI, i 9 miliardi di euro destinati alle province, e in gran parte rivolti a interventi di edilizia scolastica.

Infine dovrebbero aumentare le risorse destinate alla progettazione degli enti pubblici da assegnare in tempi molto rapidi così da aumentare la platea di progetti definitivi che potranno essere velocemente posti a base di gara. A questo proposito l’Ance ricorda che la “Legge di bilancio per il 2020 (L. 145/2019, art. 1 co. 51) ha previsto l’istituzione di uno specifico Fondo per la progettazione degli enti locali dotato complessivamente di 2,8 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, che occorre anticipare attraverso mutui CDP/BEI, e attivare rapidamente, in modo da sostenere concretamente l’attività di investimento a livello territoriale”.

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