-16% le erogazioni per l’acquisto della casa

-16% le erogazioni per l'acquisto della casa

Nel Bollettino Statistico III-2013 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Ottobre 2013, si registra l’andamento dei mutui nel II trimestre 2013.
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 5.809,86 milioni di euro nel secondo trimestre del 2013. Rispetto allo stesso trimestre del 2012 si registra una variazione delle erogazioni pari a -16,3%, per un controvalore di -1.130 mln di euro. L’andamento delle erogazioni trimestrali, in raffronto ai periodi precedenti, conferma la tendenza alla contrazione in corso dall’inizio del 2011. Dal secondo trimestre 2012 si nota un miglioramento del quadro complessivo del mercato del credito che, seppur sempre in contrazione, da i primi segnali di una leggera ripresa verso una situazione di maggiore stabilità. I volumi restano influenzati principalmente da una domanda di credito debole, condizionata da una bassa fiducia dei consumatori e da un mercato del lavoro che stenta a decollare, oltre che da una sempre alta attenzione al rischio da parte degli operatori del settore. I costi di approvvigionamento sui mercati interbancari restano a valori elevati, seppur in miglioramento rispetto a qualche mese fa, e influenzano il costo dei prodotti finali.

Nell’ultimo anno

Guardando ai numeri degli ultimi 12 mesi (Luglio 2012-Giugno 2013) riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per un controvalore di 22.337,29 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (Luglio 2011-Giugno 2012), segna un calo dei volumi pari al -35,4%, per un controvalore di -12.226,65 mln di euro. Rispetto all’osservazione sui 12 mesi dello scorso trimestre il calo è stato pari a -4,8%.
Dopo il forte calo della domanda di mutui che si è perpetrato per tutto il 2012, dall’inizio del 2013 la contrazione sta rallentando. Secondo CRIF e il suo sistema informativo EURISC, nel mese di Settembre 2013 le richieste di finanziamento mutui da parte delle famiglie hanno registrato un aumento quantificabile nel +7% rispetto ad Agosto 2012, che prosegue il trend positivo iniziato nei due mesi precedenti. Nei primi nove mesi del 2013 il calo si è attestato al 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

MACROAREE

II trimestre 2013

Anche nel secondo trimestre del 2013 tutte le macroaree italiane hanno registrato variazioni al ribasso, ma si nota un forte rallentamento del trend negativo. Il calo più consistente, con -32,0%, è da attribuirsi alle erogazioni dell’Italia Meridionale (700 mln di euro l’erogato trimestrale), seguita a ruota dall’Italia Insulare, che registra -30,4% (330 mln di euro). L’andamento migliore è da attribuirsi all’Italia Nord-Orientale, che ha perso il 4,8% rispetto al primo trimestre 2012: il valore dell’erogato è di 1.400 mln di euro, sostanzialmente lo stesso valore dell’Italia Centrale, che tuttavia perde il 13,7%. La macroarea Nord-Occidentale si mantiene al primo posto per volumi erogati (2.000 mln di euro) e per incidenza nazionale (35,4% del totale dei volumi erogati), nonostante abbia perso il 15,4%.

Ultimi dodici mesi

Guardando al periodo Luglio 2012-Giugno 2013, si evince che anche nel secondo trimestre 2013 il Nord-Est risulta ancora l’area che meno ha subito su base annua gli impatti dell’involuzione sul mercato dei mutui (-31%). Dal punto di vista del totale dei volumi erogati, la Macroarea Nord-Occidentale rimane quella che più incide, anche se registra un calo del 35% nelle erogazioni. Variazioni simili, e di poco inferiori a -40%, per il Sud e le Isole. L’incidenza delle singole macroaree conferma il trend evidenziato negli ultimi tre mesi.

REGIONI

II trimestre 2013

Nel secondo trimestre 2013 si registrano ancora volumi generalmente in calo, ma si nota uno spiraglio positivo: risalgono infatti al terzo trimestre 2011 le ultime variazioni positive. In quest’ultima rilevazione Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Molise si posizionano ai primi tre posti: la prima ha incrementato i propri volumi del 24,2% rispetto al secondo trimestre 2012 (176,10 mln di euro l’erogato), la seconda del 16% (595,87 mln di euro), la terza del 7,9% (12,72 mln di euro).
Le performance peggiori sono appannaggio di Campania, Sardegna, Abruzzo e Basilicata: le prime due hanno perso circa il 46%, le altre due quasi il 37%. Lombardia e Lazio si confermano leader per erogazioni, con volumi pari a 1.380,49 e 776,55 mln di euro, in calo del 17% e del 7,7% rispettivamente.

Ultimi dodici mesi

Da Luglio 2012 a Giugno 2013 si registrano ulteriori, e importanti, variazioni al ribasso nei volumi di erogato in tutte le regioni italiane, con un calo compreso generalmente tra -35% e -40%, in leggero miglioramento rispetto all’ultima rilevazione. Fa eccezione il Trentino-Alto Adige, che conferma il trend del secondo trimestre 2013, con una variazione del -7,8% su base annua, ed evidenzia il calo minore tra tutte le regioni italiane. Ultimi posti per Sicilia, Campania e Umbria, che perdono tutte poco più del 40%.
Dal punto di vista dell’incidenza rispetto al totale erogato, la Lombardia è la regione che sempre maggiormente contribuisce ai volumi nazionali arrivando al 24,27%, seguita dal Lazio con 13,17% e dal Veneto con 9,22%. Da rilevare che le prime tre regioni contribuiscono per poco più del 46% dei volumi erogati a livello nazionale.
Per ovvie ragioni di dimensioni e di territorio, Basilicata, Valle d’Aosta e Molise sono le regioni che meno contribuiscono, la prima con un’incidenza di 0,31%, le altre due con 0,24% ciascuna.

LE PROVINCE

II trimestre 2013

Su tutte le 110 province analizzate se ne riscontrano 18 che hanno evidenziato un aumento delle erogazioni rispetto a quanto rilevato nel secondo trimestre 2012. La prima di queste, Belluno, ha erogato il 126% in più; raddoppiano i volumi erogati Barletta-Andria-Trani (che conferma il trend del trimestre precedente), il Medio Campidano e Bologna. Incrementi molto positivi per Monza-Brianza e Bolzano (+40% e +30% circa a testa), interessanti anche Trento ed Enna (+20% e +10% circa). Maglia nera per Carbonia-Iglesias, che ha perso il 70% dell’erogato; male anche L’Aquila, Oristano, Sassari e Caserta, tutte in calo tra 60 e 67%.
Di seguito l’andamento delle prime dieci province per volumi erogati nel secondo trimestre 2013:

 

PROVINCIA

EROG.

II trim 2013*

VAR. %

su II trim 2012

ROMA

693,82

-4,9%

MILANO

618,31

-19,6%

TORINO

290,56

-6,5%

BOLOGNA

263,06

100,1%

NAPOLI

178,27

-46,6%

FIRENZE

143,70

-5,8%

BARI

134,05

-3,1%

BERGAMO

132,70

-12,2%

BRESCIA

131,43

-28,7%

VARESE

114,05

-18,9%

 

*Mln €

Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su fonte dati Banca d’Italia

 

Ultimi dodici mesi

Da Luglio 2012 a Giugno 2013 tutte le provincie italiane hanno mostrato un calo dei volumi erogati. Fa eccezione Belluno  che,  grazie  all’ottimo  andamento  trimestrale, segna +32,8%;  tengono  bene  Bolzano (-1,4%) e il Medio Campidano (-5,3%). Variazioni negative sotto il 20% per Trento, Barletta-Andria-Trani, Rovigo, Bologna e Monza-Brianza. Maglia nera per Siracusa e Ogliastra, che perdono circa il 50%; male anche di Caserta, Ragusa, Massa-Carrara, Sassari e Agrigento, che hanno ridotto le erogazioni del 48%.
Anche per questo lasso temporale indichiamo l’andamento delle prime dieci province per volumi erogati:

 

PROVINCIA

EROG.

II trim 2013*

VAR. %

su II trim 2012

ROMA

2.615,58

-36,5%

MILANO

2.470,04

-36,0%

TORINO

1.061,12

-35,3%

NAPOLI

682,28

-40,9%

BOLOGNA

635,40

-18,6%

BRESCIA

544,18

-35,6%

BERGAMO

529,13

-35,5%

FIRENZE

519,33

-31,4%

VARESE

457,50

-35,4%

BARI

443,87

-36,9%

 

*Mln €

Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su fonte dati Banca d’Italia

IMPORTO MEDIO DI MUTUO

Attraverso la base dati interna all’Ufficio Studi Tecnocasa è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Tale indicatore è da intendersi riferito alle media delle operazioni erogate nei dodici mesi antecedenti la data di rilevazione. Nel secondo trimestre del 2013, a livello nazionale, è stato rilevato un calo del ticket medio di mutuo rispetto a quanto era stato rilevato durante il precedente trimestre.

Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 107.500 €. Rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre 2013 (110.200 €) si è dunque riscontrata una minore quota media erogata per singolo finanziamento. La differenza è pari a circa -2.700 € (-2,5%). Di seguito il dettaglio del ticket medio per tutte le macroaree:

 

TICKET MEDIO DI MUTUO

media ponderata a 12 mesi

MACROAREA

II trim. 2013

I trim. 2013

Var. %

TOTALE ITALIA

107.500

110.200

-2,5%

ITALIA NORD-OCCIDENTALE

109.900

110.200

-0,3%

ITALIA NORD-ORIENTALE

108.800

111.700

-2,6%

ITALIA CENTRALE

108.900

118.800

-8,3%

ITALIA MERIDIONALE

98.900

97.200

1,7%

ITALIA INSULARE

93.200

102.800

-9,3%

 

Il ticket medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. La regione con il valore più alto è risultata essere la Lombardia, con un ticket medio pari a 115.700 €, in calo dell’1,4% su base trimestrale. Il valore più basso è stato registrato in Abruzzo, dove il ticket medio è 57.000 €, in calo del 34,8%. Tra le performance migliori si registrano Marche, che hanno fatto segnare +29,4% (ticket medio pari a 90.600 €), Calabria (+24,4%, ticket medio 92.200 €), Molise (+12,3%, ticket medio 104.900 €) e Toscana (+10,9%, ticket medio 109.500 €). Bene anche Friuli-Venezia Giulia (+5,1%) e Piemonte (+3,2%), nelle quali l’importo medio di mutuo è stato di poco superiore a 100.000 €. 

I TASSI D’INTERESSE

Le dinamiche economico-finanziarie che hanno influenzato l’Area Euro a partire dall’Agosto 2011 hanno spinto la Banca Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il Tasso di Riferimento BCE. Gli interventi da parte di quest’ultima hanno avuto inizio a partire dal Novembre 2011 con un taglio di -25bps, per ripetersi nel successivo mese di Dicembre 2011 con altri -25bps, sono continuati nel mese di Luglio 2012 con ancora -25bps, e si sono conclusi, per ora, con il fresco intervento di altri -25bps del mese di Maggio 2013 che ha portato il tasso BCE a 0,50%. In meno di 18 mesi, l’indice è stato così ridotto di 2/3 allo scopo di ridare fiato all’economia del vecchio continente.

Come di consueto, il tasso Euribor (3 mesi) ha seguito la tendenza degli interventi della BCE: dai massimi degli ultimi due anni, 1,60% nel Luglio 2011, ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente alla sua quotazione media mensile minima di sempre nello scorso mese di Dicembre 2012 quando ha fatto registrare una quotazione di 0,18%. Si è quindi attestato intorno ad area 0,20% per tutto il 2013: nel mese di Settembre 2013 il valore si attesta a 0,22%.
L’Eurirs (20 anni) ha iniziato una nuova fase ribassista nel mese di Aprile 2011, allora l’indice quotava 4,05% ed è arrivato a scendere al suo minimo nel Giugno 2012 quando ha fatto registrare una quotazione di 2,13%. Da segnalare che, contrariamente all’Euribor, l’Eurirs nel secondo semestre 2012 e nei primi due mesi del 2013 è tornato a crescere fino al 2,43% del Febbraio 2013, poi è sceso a quota 2,17% lo scorso mese di Aprile 2013 per risalire al 2,44% a Giugno 2013 fino ad arrivare a 2,74% a Settembre 2013.
Stando alle dinamiche dei tassi di fine Settembre 2013, ipotizzando di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell’importo di 120.000 euro per una durata di 20 anni, ad uno spread medio indicativo di mercato pari a 3,00 bps, se scegliessimo un mutuo a tasso fisso, sosterremmo una rata mensile di 842 euro. Se optassimo invece per un mutuo a tasso variabile, avremmo un risparmio pari a 163 euro mensili, in quanto la rata ammonterebbe a 679 euro. Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 la forbice a favore del tasso variabile è in crescita (aveva raggiunto il picco minimo alla fine del 2011) e attualmente si attesta intorno ai medesimi valori riscontrabili a Dicembre 2010. 

Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa

 

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