Edilizia: è il recupero il principale volano

Il recupero resta il primo mercato delle costruzioni, il principale motore per il settore edile.
Lo ha affermato il Cresme che ha curato, per la Borsa immobiliare di Roma, il VII Rapporto sul mercato immobiliare.
Gli interventi straordinari sul patrimonio residenziale (35%) e quelli di manutenzione ordinaria (31%) rappresentano, secondo l’indagine, le quote principali del mercato, seguiti dagli interventi sul patrimonio non residenziale privato (16%).
A tale articolazione fa fronte una composizione di domanda e di offerta molto differenziata, sia sotto il profilo qualitativo sia per quanto riguarda gli attori del mercato.Particolarmente significativa, afferma il Cresme, è l’articolazione su base dimensionale dei diversi segmenti che compongono il mercato.I numerosissimi piccoli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sul patrimonio residenziale sono appannaggio soprattutto delle microimprese artigiane (che oggi vedono con sempre maggiore frequenza la presenza d`imprenditori extracomunitari), d’installatori e impiantisti, restauratori e così via.
Ma nel settore residenziale, tuttavia, si assiste anche a operazioni di calibro maggiore, che sono divenute sempre più numerose negli anni del boom dell`immobiliare e della dismissione dei grandi patrimoni pubblici: interi edifici, spesso di pregio architettonico, vengono acquistati dagli investitori immobiliari, ristrutturati e rivenduti a famiglie o imprese.
In questo caso, anche dal punto di vista dell’offerta, le cose cambiano: le microimprese lasciano il posto a soggetti economici maggiormente strutturati o assumono il ruolo di subappaltatori.
Questi fenomeni caratterizzano anche il non residenziale, in cui gli interventi di dimensione maggiore sono caratterizzati da modifiche sostanziali su insediamenti produttivi già esistenti, razionalizzazione degli spazi aziendali, adeguamenti tecnologici degli impianti: tutti elementi che richiedono una maggiore specializzazione delle imprese costruttrici e una dimensione aziendale medio-grande.
Nei casi più innovativi, seppur rari in Italia, le imprese cercano un partner che li affianchi nel ripensamento complessivo degli insediamenti produttivi e della loro gestione nel senso del facilities management.
La stessa tendenza che si riscontra anche nella manutenzione del patrimonio non residenziale pubblico, che tende sempre più a essere collegata ad altri servizi all`edificio e alle persone che rientrano nella categoria del global service e del facilities management.
‘Ciò richiede una capacità organizzativa maggiore agli attori dell’offerta, che devono saper integrare servizi diversi con problematiche tecniche e gestionali differenziate, in un’ottica di soddisfazione delle esigenze complessive del cliente’, sottolinea la ricerca.
Anche il comparto degli interventi straordinari sulle opere del genio civile non sembra discostarsi significativamente sia per quanto riguarda la domanda, sia per le caratteristiche, da quello delle nuove costruzioni.

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