Sostenibilità dell’industria dei Laterizi

Una produzione tutta italiana firma un patto di sostenibilità ambientale. E’ stato infatti sottoscritto a Roma un Accordo tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e ANDIL, l’Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi.
L’intesa tra il Ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli e il Presidente di ANDIL Assolaterizi, Catervo Cangiotti, è finalizzata a conferire maggiore “visibilità” a quei prodotti, come il laterizio, che nel ciclo di vita consumano meno “ambiente” ed assicurano comfort e salubrità; si tratta di un’iniziativa di straordinaria rilevanza e peculiarità, attraverso la quale il Ministero dell’Ambiente supporta il mondo industriale con un coinvolgimento diretto, a testimonianza del riconoscimento delle qualità tecniche ed ambientali del laterizio e del costruire in laterizio.
L’Accordo delinea un intenso programma di iniziative volte a promuovere la conoscenza di un materiale da costruzione rispettoso dei beni ambientali e della salute e raccomanda una semplificazione del sistema legislativo nel settore ambientale, ipotizzando un meccanismo premiale per coloro che fanno investimenti per il miglioramento della qualità del territorio nazionale.
L’industria dei laterizi ha, contribuito e contribuisce a disegnare l’ambiente urbano, architettonico e culturale nel quale ci muoviamo. Oggi si può affermare, però, che essa è pienamente coinvolta anche nel rispetto e nella riqualificazione dell’ambiente naturale, in considerazione degli sforzi compiuti dalle imprese per ridurre il consumo d’energia e le emissioni di sostanze inquinanti e per restituire alla collettività un ambiente valorizzato, sulla base del principio del miglioramento continuo. Premesse, queste, che fanno dell’industria dei laterizi un’industria “pulita”.
L’espressione iniziale dell’Accordo è la realizzazione del volume fotografico “Laterizio e Natura – La Riqualificazione Ambientale delle Cave d’Argilla”, mirata alla diffusione delle migliori pratiche di riqualificazione del territorio oggetto di coltivazione: 13 casi esemplificativi delle attività di recupero naturalistico, oasi, parchi, ecomusei, ma anche aree destinate all’uso agricolo, alla tutela delle risorse idriche, al miglioramento della viabilità pubblica, nonché alla tutela dei reperti paleontologici, che rendono evidenza della possibile integrazione dell’attività estrattiva con l’ambiente.
Il Ministero dell’Ambiente ha la consapevolezza che tale condotta possa e debba essere d’esempio per tanti altri comparti del nostro sistema economico, ed è conscio di quel che ancora si può fare per promuovere la tutela ambientale, per rendere le politiche ambientali una risorsa, per dare alle stesse un appeal economico, per farne un vantaggio competitivo con cui l’impresa “virtuosa” possa presentarsi sul mercato. Un obiettivo da raggiungere con la semplificazione della legislazione ambientale (Legge Delega), con l’implementazione di sistemi premiali, cogenti e volontari, per incentivare gli investimenti volti a migliorare e tutelare la qualità ambientale del territorio (Protocollo di Kyoto, registrazione EMAS, certificazione ambientale di processo – UNI EN 14001 – e di prodotto – Dichiarazione Ambientale di Prodotto).
Tra le prossime tappe della collaborazione, la creazione di una Commissione mista ANDIL – Ministero dell’Ambiente per la redazione del Terzo Rapporto Ambientale dell’Industria Italiana dei Laterizi, accompagnato da una campagna istituzionale, e la partecipazione del Ministero al prossimo SAIE 2005 insieme ad ANDIL (Fiera di Bologna, ottobre 2005) con uno stand istituzionale presso il Padiglione LATERSAIE. L’inaugurazione ufficiale aprirà un’esposizione tematica dedicata al “Costruire italiano sostenibile”, cui il Ministero contribuisce anche attraverso un importante impegno economico.

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