A cura di: Tommaso Tautonico Sviluppato su una superficie di 10 mila metri quadrati, The Greenhouses non vuole essere solo un nuovo quartiere ma una vera e propria isola urbana con prati fioriti, alberi da frutto e uno spazio dedicato esclusivamente a pedoni e ciclisti. Progettato dallo studio di architettura Vincent Callebaut Architectures il progetto si basa sul concetto abitativo denominato Sky Villas, che unisce tutti i vantaggi degli appartamenti in città, con l’intimità di una villa singola in campagna con annesso giardino privato. Soluzioni per ridurre l’impronta di carbonio In linea con l’idea progettuale di ridurre radicalmente la sua impronta di carbonio, gli architetti hanno puntato sull’utilizzo della tecnica del legno laminato incrociato, CLT, che prevede listelli di legno impilati perpendicolarmente e incollati utilizzando adesivi strutturali organici. Una soluzione resistente ma allo stesso tempo flessibile, che consente una configurazione modulabile con prefabbricati in legno provenienti da foreste locali. L’intero quartiere è stato progettato integrando le regole del bioclimatismo, rispettando il percorso del sole da est a ovest e la direzione dei venti dominanti da sud-ovest. Tutti gli appartamenti sono perfettamente orientati in modo tale da sistemare le zone giorno verso sud e le zone notte verso nord. Inoltre, gli appartamenti beneficiano di ampi balconi panoramici, capaci di fornire l’ombra necessaria per evitare il surriscaldamento degli spazi indoor. Queste terrazze paesaggistiche includono fioriere dove poter coltivare piante e piccoli orti. Una scelta estetica e funzionale visto che questa vegetazione aiuta a regolare la temperatura, abbassandola da 3 a 5 gradi grazie all’evapotraspirazione e al filtraggio della radiazione solare. Anche l’acqua gioca un ruolo importante nel progetto. Tra i vari edifici del quartiere prenderanno forma lagune e bacini dedicati alla fitodepurazione e all’acquaponica. La forma degli edifici permetterà il deflusso gravitazionale dell’acqua piovana, dai tetti agli spazi verdi a livello strada, attraverso i balconi paesaggistici. Oltre alla ritenzione dell’acqua piovana, le pompe osmotiche nel seminterrato filtreranno le acque grigie provenienti dalle cucine e dai bagni per garantire un approvvigionamento idrico continuo per l’irrigazione, la pulizia e per gli impianti sanitari. Bioclimatismo, energie rinnovabili e agricoltura urbana Oltre alla costruzione in CLT a basse emissioni di carbonio, gli sforzi dell’architetto si concentrano sui sistemi passivi e sull’utilizzo delle fonti rinnovabili per ridurre ulteriormente l’impronta di carbonio. L’isolamento esterno degli edifici è garantito dall’utilizzo di materiali come paglia, canapa, ovatta di cellulosa o persino lana di legno proveniente dalle segherie locali. Per garantire la ventilazione naturale di ogni appartamento, un particolare sistema di camini eolici attraversa gli edifici. Questo sistema di canalizzazione aspira l’aria calda esterna, la porta sotto le fondamenta dove per inerzia termica viene raffrescata e poi viene diffusa negli appartamenti. Una soluzione che consente un risparmio energetico fino al 70%. Oltre ai balconi paesaggistici, il progetto dello studio di architettura prevede la realizzazione di alcune serre (ricoperte di vetri fotovoltaici) e piccole fattorie acquaponiche urbane (coltivate in permacultura) in alcuni degli edifici. L’acquaponica combina l’allevamento ittico e la coltivazione delle piante, consentendo di produrre fino a 25 chili/mq di frutta e verdura all’anno. Questi alimenti vengono coltivati biologicamente con un risparmio di acqua del 90% utilizzando fertilizzante naturale. I pesci nutrono le piante con nitrato e, in cambio, le piante producono ossigeno per i pesci. Un “mercato vivente” che consente ai residenti di fare scorta di prodotti agricoli. Img by vincent.callebaut Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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