Contributo degli edifici alla sostenibilità: cos’è e come funziona la nuova norma UNI 11973:2025 18/04/2025
Il Corso CEIM si conclude con successo: 40 nuovi consulenti esperti in impermeabilizzazione 01/04/2025
Dall’idea di un architetto e di una scrittrice australiani, il progetto School in a box nasce per portare l’educazione scolastica nei villaggi più remoti della Papua Nuova Guinea. Un progetto che coniuga istruzione e sostenibilità. a cura di Tommaso Toautonico Molti bambini in diverse parti del mondo non hanno accesso all’istruzione, un bene preziosissimo per il futuro del mondo. Per fronteggiare questo problema l’architetto australiano Stephen Collier, con il supporto di diverse organizzazioni senza scopo di lucro, ha sviluppato School in a box, il progetto che ha contribuito a rendere realtà il sogno dell’educazione per molti bambini e adulti, in Papua Nuova Guinea. Il progetto è nato nel 2014, dopo che l’architetto australiano ha letto il romanzo The Mountain della scrittrice Drusilla Modjeska, che racconta la difficoltà delle culture basate sui clan della Papua Nuova Guinea ad abbracciare i costumi contemporanei. La scrittrice australiana è la co-fondatrice di Sustain Educate Art Melanesia (SEAM), l’organizzazione che lavora per migliorare l’alfabetizzazione nei sei villaggi di Morobe, la provincia principale della Papua Nuova Guinea. Nelle sue aree più remote l’alfabetizzazione degli adulti è ferma al 15%. Anche se i genitori vogliono che i loro figli siano istruiti, non vogliono perdere la connessione con l’agricoltura, la loro principale fonte di sostentamento. Inoltre, molti villaggi sono difficili da raggiungere, spesso si trovano sulle creste montuose e dover scendere sulla costa per frequentare la scuola, è un viaggio lungo e insidioso per i bambini. School in a box, la scuola sostenibile a domicilio Dall’incontro tra la scrittrice e l’architetto è nato questo favoloso progetto che coniuga istruzione e sostenibilità. I problemi principali legati all’istruzione sono legati al numero ridotto dei libri di testo a disposizione, all’assenza di elettricità, alla scarsità di carta, matite, penne e soprattutto di acqua dolce. Per questo i due ideatori hanno maturato l’idea di provare a racchiudere in una scatola tutto quello che poteva servire per portare la scuola nelle zone più estreme dell’isola. Il risultato è stato un box in policarbonato, abbastanza leggero da poter essere trasportato da un villaggio all’altro, grande abbastanza per contenere tutto il necessario e soprattutto resistente. Al suo interno il necessario per una vera e propria scuola sostenibile: due armadi in compensato marino; una tenda da 20 x 26 piedi con cavi, pali, cavi, paletti e cravatte; due pannelli solari flessibili; batterie e un quadro elettrico; due computer portatili; una stampante A3, un tagliacarte e un laminatore; libri, carta, matite, pastelli, colori e pennelli; un serbatoio di stoccaggio dell’acqua da cinque mila litri; un semplice filtro dell’acqua che può funzionare senza elettricità o prodotti chimici. Una volta montato il contenuto, la scatola si “trasforma” in una vera e propria scuola da campo. Il tetto è flessibile e si adatta alle condizioni climatiche, i lati sono regolabili per evitare i forti venti. Collier ha creato una grondaia di tessuto più pesante lungo un lato, in grado di accumulare l’acqua piovana e favorire l’immagazzinamento. Gli armadietti, quando sono chiusi, sono estendibili in cinque direzioni, creando diversi spazi da utilizzare in base alle necessità. Il progetto School in a box ha riscosso da subito molto successo, è finanziato da numerose organizzazioni di beneficienza e nel 2018 ha vinto il premio dell’Australian Institute of Architects Small Project Architecture. img by collierarchitects.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
18/04/2025 La Settimana del Legno 2025: un manifesto per l'edilizia sostenibile Si è chiusa la IV edizione della Settimana del Legno: 10 seminari su edilizia green, tecnologie ...
17/04/2025 Museo dell’isola della scienza di Kaunas: l’ingresso scompare nel tetto A cura di: Tommaso Tautonico Il Museo dell’Isola della Scienza invita i cittadini a riflettere sul cambiamento climatico creando un dialogo ...
16/04/2025 Cemento a ridotto impatto ambientale dalla lolla di riso e scarti della pietra piasentina UniUd e Alpacem con il progetto europeo Sitar producono un cemento green realizzato con pietra piasentina ...
15/04/2025 Sovrintendenza e Codice beni culturali, serve una riforma organica e una revisione dei Piani paesaggistici A cura di: Adele di Carlo Secondo il CNAPPC la riforma del Codice beni culturali deve prevedere anche una revisione dei Piani ...
14/04/2025 Nasce il Consorzio Nazionale Sistema Arredo per il riutilizzo e il riciclo dei mobili a fine vita A cura di: Donatella Bollani Nasce il Consorzio Nazionale Sistema Arredo per promuovere riuso e riciclo dei mobili a fine vita, ...
11/04/2025 Terremoto in Myanmar: la lezione per l’Italia è nella vulnerabilità edilizia A partire dal sisma in Myanmar l'analisi di ISI sulla fragilità edilizia: spunti e riflessioni sulla ...
01/04/2025 Manchester United: una piazza coperta per il nuovo Old Trafford A cura di: Tommaso Tautonico Il nuovo stadio del Manchester United prevede spazi verdi, piste ciclabili e passeggi pedonali. Il tetto ...
27/03/2025 Ottagono Lodge al Fuorisalone 2025: vivere la natura con stile A cura di: Raffaella Capritti Ottagono Lodge, nuovo modulo abitativo firmato Dal Pozzo Group e blueArch: architettura green e tecnologia al ...
26/03/2025 The Leaves: il grattacielo con le fioriere sporgenti che sembrano foglie A cura di: Tommaso Tautonico The Leaves, il grattacielo che richiama l’ambiente naturale circostante e garantisce sostenibilità solo attraverso elementi architettonici.
19/03/2025 Struttura diagrid e legno locale per l’aeroporto del Bhutan A cura di: Tommaso Tautonico L’aeroporto internazionale di Gelephu firmato BIG è un omaggio all’artigianato buthanese. Realizzato in legno e con ...