Si è svolta a Vicenza l’ultima giornata del convegno internazionale Citizen Observatories for Water Management, organizzato dall’Autorità di Bacino dei Fiumi dell’Alto Adriatico, Sotto l’alto patrocinio della Commissione Europea, del Ministero per l’Ambiente e della Protezione Civile Nazionale la giornata è servita per verificare l’operatività della Citizen Science applicata al rischio idrogeologico, ovvero all’insieme delle tecnologie che mettono al servizio della cittadinanza strumenti in grado di prevenire il rischio. Nel corso di una simulazione di una emergenza alluvione realizzata nel Parco del Retrone, sono state testate in particolare le funzionalità dell’applicativo WeSenseIt, l’innovativa tecnologia sviluppata dall’Autorità di Bacino attraverso un progetto europeo, che rende i cittadini parte attiva nel monitoraggio delle reti idrauliche con il semplice uso di uno smartphone. Una tecnologia che è una vera e propria avanguardia in Europa, sperimentata e resa operativa attualmente nel bacino del Bacchiglione, fiume che nel 2010 devastò la città di Vicenza a seguito dell’alluvione. “La cittadinanza vicentina, messa alla prova dalla grave alluvione del 2010, era particolarmente sensibilizzata e si è fatta coinvolgere con grande entusiasmo – spiega il Direttore dell’Autorità di Bacino Alto Adriatico, Francesco Baruffi – il personale della Protezione Civile coinvolto quest’oggi nell’esercitazione al Parco del Retrone ha dato prova di come in caso di alluvione un qualsiasi cittadino possa trasmettere dati alla centrale operativa con questa App e contemporaneamente ricevere istruzioni sui comportamenti da tenere. Di certo questa tecnologia non può supplire quelle infrastrutture necessarie per mettere in sicurezza il territorio, ma è comunque di fondamentale importanza per salvare vite umane e ridurre l’impatto economico di un’alluvione, preservando così risorse preziose utilizzabili per investimenti strutturali”. “Il progetto WeSenseIt nasce nel 2014 come integrazione di Amico, piattaforma previsionale modellistica idrologica e idraulica – ha spiegato Michele Ferri,dell’Autorità di Bacino – in questo modo nel Bacino del Bacchiglione abbiamo messo a punto un sistema integrato di monitoraggio, costituito da sensori fisici e sociali. Per estenderlo a tutto il bacino del Brenta-Bacchiglione (più di 6mila chilometri quadrati) è necessario un investimento di circa 4 milioni di euro, che comprendono anche le attività di formazione e manutenzione della strumentazione per sei anni. Attualmente il sistema è stato inserito nel piano di gestione alluvioni appena approvato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, di cui fanno parte Ministero dell’Ambiente e Regione del Veneto: confidiamo che ora le Istituzioni supportino fattivamente la misura di piano”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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