Rinasce Torre Galfa

Rinasce Torre Galfa

Nel cuore di Milano un’opera d’arte torna a splendere, un’icona dell’architettura moderna rinasce grazie ad un ambizioso progetto di riqualificazione, rispettoso della sua originale ed ammirata architettura.

Materiali e tecnologie all’avanguardia nel pieno rispetto dei requisiti energetici, di durabilità e ecosostenibilità.
Torre Galfa viene realizzata nel 1956 dall’architetto Melchiorre Bega, tra le vie Galvani e Fara da cui prende il nome, per ospitare gli uffici della società petrolifera Sarom.

Negli anni del boom economico l’edificio rappresentò un simbolo della ripresa e una sfida: concepito come una “torre di cristallo” e costruito con tecniche all’avanguardia per l’epoca, interpretava in chiave italiana i grattacieli americani diventando caposaldo dell’architettura moderna milanese con l’apprezzamento di grandi progettisti come Gio Ponti e Richard Neutra, che rimase “estasiato di fronte a tanta pulizia architettonica”.

Un blocco razionale di cemento e vetro, alto 31 piani per 103 metri d’altezza. Un volume puro, nelle linee, e totalmente trasparente.

La struttura portante dell’edificio è costituita da sei grandi “quinte” in cemento armato, diversamente orientate, arretrate rispetto al filo esterno che viene rivestito da curtain-wall: vetrate continue in cristallo e duralluminio, lontane dalla struttura, che conferiscono la caratteristica leggerezza e che lasciano intravedere i moderni open-space interni.

 

Rinasce Torre Galfa
Il layout originario con l’aggiunta delle nuove scale esterne di sicurezza


L’attuale intervento di riqualificazione, il primo restauro di un edificio moderno in Italia, si basa sulla valorizzazione e la conservazione dei caratteri architettonici originari pur prevedendo un cambio di destinazione d’uso importante ed un adeguamento impiantistico e distributivo.

Il progetto dell’architetto Maurice Kanah, dello studio BG&K associati, riparte dalle facciate continue, stilisticamente ancora attuali, valorizzandone le peculiarità geometriche mentre lo zoccolo dell’edificio cambia pelle facendo risaltare la tessitura dei piani superiori.

In adeguamento alle normative di sicurezza, nella parte posteriore dell’edificio è previsto l’inserimento del nuovo vano scala e ascensori di 31 piani, costituito da una struttura di acciaio e vetro; sul lato ovest sarà costruita una nuova struttura per la scala d’emergenza. Anche la base dell’edificio viene rivisitata: nell’area antistante è previsto un cubo di cristallo che racchiude l’ascensore per l’accesso al primo piano interrato; uno spazio ipogeo crea l’invaso per l’ingresso ai piani residenziali. La piazza viene ridisegnata con vasche d’acqua e sedute in marmo, restituendo alla collettività un nuovo luogo di passaggio ed incontro.

Strutturalmente, il progetto prevede un miglioramento della resistenza degli elementi deboli ed il miglioramento globale della torre secondo la normativa strutturale vigente.

L’edificio, tutto in classe energetica A e dotato delle più avanzate tecnologie GREEN e SMART, verrà riconvertito a destinazione ricettiva: al primo piano saranno collocate sale meeting e convegni; i primi 13 piani ospiteranno un hotel di 145 camere; i piani superiori 65 residenze e all’ultimo piano campeggerà un rooftop con ristorante panoramico.

Per la zona alberghiera sono previste 144 Cellule Bagno Leggere di StercheleGroup in 12 diversi modelli, con caratteristiche tecniche e materiche stringenti e con requisiti specifici e restrittivi come l’inserimento di una parete vetrata, un peso complessivo della cellula non superiore a 250 kg/mq ed uno spessore del pavimento contenuto in 6 cm.

Come si evince dal confronto fra le due piante, l’inserimento delle cellule bagno prodotte off site non altera minimamente né il layout né i materiali e gli impianti previsti dal progetto ma permette semplicemente l’industrializzazione del processo, garantendo la migliore conformità alla qualità attesa.

Rinasce Torre Galfa

Facciate

Le nuove facciate garantiscono al contempo il rispetto dell’architettura originaria e le stringenti prestazioni energetiche attese

L’intervento architettonico sulle facciate continue è teso a conservare e valorizzare il disegno a moduli sfalsati riconosciuto nelle sue molteplici valenze: storica, architettonica e tecnologica.

Il progetto mira inoltre a dotare l’edificio di un involucro ad alta efficienza energetica: la nuova facciata dovrà soddisfare i requisiti attuali in termini di rendimento termico, igrometrico e acustico e la conseguente soluzione progettuale è stata quella di un triplo vetro a facciata unica.

Per rispondere al peso maggiore di quella esistente è stata introdotta una trave di bordo in acciaio lungo il perimetro dell’edificio, direttamente vincolata trasversalmente alle travi a sbalzo in cemento armato.

La prima fase dei lavori, conclusa a maggio, ha visto la decostruzione dei 7000 mq della vecchia facciata in moduli di acciaio e vetro rimossi a partire dall’ultimo piano a scendere.

Rinasce Torre Galfa
Lo smantellamento delle facciate

Impianti

Geotermia, SMART Building e BMS per Torre Galfa

Non poteva essere altrimenti nel progetto più avanzato di recupero urbano di Milano e, forse, d’Italia: la migliore tecnologia SMART e GREEN.

Il principale generatore di Torre Galfa, di energia totalmente rinnovabile, è il sottosuolo. Geotermia combinata a pannelli fotovoltaici in copertura, non visibili dal profilo stradale, con relative pompe di calore ad alta efficienza.
Sono previsti vari pozzi, con una profondità pari a circa metà altezza del fabbricato, le cui tubazioni verranno convogliate nel locale tecnico dedicato alla distribuzione.
Il collegamento tra gli scambiatori dei pozzi geotermici e le varie macchine avverrà attraverso un anello d’acqua,  su cui verranno collegate le pompe di calore (PDC) atte alla produzione di acqua calda sanitaria, cui verranno collegati gli scambiatori di calore per gli anelli verticali che arriveranno fino alla cima dell’edificio e collegheranno tutte le PDC dei piani.

Per una massima ottimizzazione del sistema ogni singola unità potrà lavorare sull’anello cedendo acqua calda o fredda e dando quindi origine ad un sistema unico per tutte le stagioni!

L’alimentazione delle unità interne dalle PDC di piano avviene attraverso un distributore per mezzo di due tubi di piccolo diametro (invece che da 4 tubi più grandi come nel caso degli impianti che utilizzano l’acqua come fluido), minimizzando l’impatto sulle strutture esistenti e permettendo un controllo puntuale dei parametri di comfort: ogni unità interna può infatti lavorare in riscaldamento o in raffrescamento con un contemporaneo recupero del calore.

Nei bagni, per un comfort migliore, è prevista la possibilità di ottenere e gestire temperature più elevate della media degli altri locali tramite pannelli radianti elettrici a soffitto, sempre supervisionati comunque dal sistema centrale per monitorare i consumi ed evitare inutili sprechi.

Il sistema di supervisione viene effettuato tramite controllore, basato su tecnologia WEB server, e come tale integra al suo interno il software che permette ad un normale computer di gestire l’impianto di climatizzazione senza necessità di installare alcun programma aggiuntivo o applicazione dedicata.

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