Riforma Testo Unico Edilizia, bozza e proposte di architetti e ingegneri

La bozza del nuovo Testo Unico Edilizia è stata accolta con favore dagli esperti del settore. La direzione intrapresa dal Ministero sembrerebbe essere quella che da anni suggerisce il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

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Riforma Testo Unico Edilizia, bozza e proposte di architetti e ingegneri

Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la bozza del nuovo Testo Unico vada nella direzione indicata dagli ingegneri e dagli architetti.

Con queste parole il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, ha commentato la pubblicazione della bozza. Per migliorare la versione definitiva e risolvere le problematiche più frequenti e dannose per l’edilizia, lo stesso Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha espresso la volontà di partecipare attivamente con le istituzioni coinvolte. Con questa finalità è già stato costituito un gruppo di supporto che coinvolge Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e membri del CENSU. Discorso analogo per il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

I due gruppi di lavoro avranno modo di analizzare la bozza del Testo Unico Edilizia nei dettagli e divulgarla alle figure tecniche coinvolte nel settore; inoltre potranno suggerire miglioramenti e spunti di riflessione rivolti a cittadini, imprese e amministrazioni locali.

Gli obiettivi del documento congiunto alla Legge delega

I Consigli Nazionali di ingegneri e architetti hanno manifestato fin da subito la volontà di collaborare con le istituzioni per migliorare il testo e definire i nuovi obiettivi. A tal fine è stato formulato un documento congiunto a sostegno della necessità della Legge delega e propedeutico all’approvazione del nuovo Testo Unico.

Le aree tematiche affrontate sono, a grandi linee, cinque:

  • ridefinire le competenze Stato-Regioni
  • edilizia e attuazione urbanistica
  • stabilità delle costruzioni
  • semplificazione burocratica
  • sostenibilità ambientale

Superare la regola della “doppia conformità”

Secondo architetti e ingegneri una delle necessità più impellenti che dovrà disciplinare il nuovo Testo riguarda il principio della “doppia conformità”, necessario per sanare abusi e irregolarità.

Il principio della doppia conformità stabilisce che un certo edifico, per ottenere la sanatoria edilizia debba rispettare le condizioni regolamentari urbanistiche sia al momento della realizzazione dell’abuso edilizio che al momento in cui si richiede la sanatoria edilizia; la riforma di questo sistema servirà a sbloccare le situazioni di stallo di molte amministrazioni locali.

Per Irene Sassetti, Consigliera Tesoriere del CNI, oltre al superamento della doppia conformità potrebbe essere utile introdurre una nuova fattispecie di accertamento di conformitàcondizionato all’esecuzione di opere di modesta entità, finalizzate alla piena conformazione dell’immobile alla disciplina edilizia e urbanistica e a garantire idonee condizioni di sicurezza di parti strutturali dell’immobile”.

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