L’intelligenza artificiale renderà gli edifici più sostenibili?

L’impatto climatico degli edifici è ancora troppo elevato: l’intelligenza artificiale potrebbe essere una valida alleata per tendere all’obiettivo net zero entro il 2050

L’intelligenza artificiale renderà gli edifici più sostenibili?

L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di lavorare in molti comparti industriali e potrà avere un ruolo determinante anche in edilizia.

Il settore real estate  secondo la United Nations Global Alliance for Buildings & Construction è responsabile del 40% delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale. Di queste, tre quarti derivano dal consumo energetico degli edifici, un quarto alla loro costruzione (soprattutto a causa dei materiali utilizzati). 

Anche un rapporto BPIE sottolinea come l’impatto climatico degli edifici sia troppo elevato ed è urgente accelerare la trasformazione, se si vogliono raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE.

La sfida del settore construction per i prossimi anni è quindi quella di puntare su sostenibilità, economia circolare ed efficientamento energetico, e l’AI e le nuove tecnologie potranno contribuire alla trasformazione degli edifici in chiave sostenibile. 

Nuove tecnologie per edifici a basso impatto

Cosa possono fare le nuove tecnologie? Gli strumenti BMS (Building Management System) consentono di monitorare i servizi come il riscaldamento, la ventilazione e la climatizzazione, gestendone i consumi e assicurandone il funzionamento più efficiente ed economico possibile. Come ha spiegato Davide Grimaldi, Sales Manager Real Estate di Johnson Controls, il BMS è alla base degli smart building.

La diffusione di oggetti connessi all’interno degli edifici, e di conseguenza una mole sempre più importante di dati, apre la strada all’intelligenza artificiale.

I dati raccolti possono essere utilizzati per comprendere o prevedere l’utilizzo da parte degli occupanti, automatizzare alcune attività e orientare la gestione degli edificio in chiave sostenibile.

Qualche esempio? Migliorare l’efficienza energetica, verificare la conformità di prodotti/fornitori, monitorare la qualità dell’aria, aumentare la produttività dell’edificio (climatizzazione in base al tasso di occupazione), valutare i costi per m2 , conoscere e comparare i dettagli su contratti di acquisto di energia, produzione solare locale, ricarica di veicoli elettrici, ecc. L’intelligenza artificiale può analizzare tanti parametri, monitorarne le evoluzioni e restituire informazioni utili.

Smart building, quali prospettive?

Le tecnologie sono già disponibili, eppure il patrimonio edilizio europeo non è ancora pronto per usarle. Oggi sono ancora pochi gli edifici che possono implementare un’offerta di servizi abilitati all’intelligenza artificiale. Si stima che solo l’1% degli edifici in Europa sia progettato in questo senso e solo l’1% venga ristrutturato ogni anno. La volontà della comunità europea è quella di incrementare il tasso di ristrutturazione arrivando al 3%, ma servono risorse.

Smart building, quali prospettive?

Sarà importante, nel prossimo futuro, adottare tutti gli algoritmi BMS disponibili (che consentono per esempio l’avvio ottimale degli impianti, l’accensione e spegnimento dell’illuminazione in base all’occupazione, la gestione delle scorte energetiche) prima di poter aggiungere valore con l’AI. A oggi solo il 10% degli edifici in Europa è ottimizzato con i BMS, ma il decreto legislativo n.48/2020 prevede l’obbligo di introdurre i sistemi di automazione e controllo BMS negli edifici commerciali entro il 1° gennaio 2025.

La strada verso le tecnologie AI, e la riduzione dell’impatto ambientale del settore, è tracciata.

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