Investire in Smart building può generare un risparmio fino al 22% delle spese energetiche

La riqualificazione intelligente e sostenibile degli edifici permetterebbe alle famiglie italiane un risparmio pari al 20-22% delle bollette, una riduzione dei consumi energetici e idrici e il calo fino al 28% delle emissioni del settore edilizio. Presentato il Rapporto Strategico della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti

Investire in Smart building può generare un risparmio fino al 22% delle spese energetiche

L’edilizia in Italia è responsabile di circa il 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni e solo da interventi di riqualificazione profonda del nostro patrimonio, costruito per il 72% da più di 40 anni, è possibile immaginare di rispettare gli obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Europa. Si tratta di un percorso importante e che non può essere rimandato, considerando che il 56% degli edifici si trova nelle peggiori classi di efficienza (F e G), in cui sono fondamentali gli investimenti di efficientamento in chiave smart.

Dal Rapporto Strategico della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti Think Tank privato e indipendente, che mette al centro i vantaggi che tecnologie e soluzioni smart sono in grado di garantire in termini di sostenibilità economica e ambientale e diminuzione dei consumi – presentato ieri a Roma, emerge infatti che la riconversione degli edifici con tecnologie efficienti e smart garantirebbe importanti vantaggi economici, sociali e ambientali. Lo Studio calcola in particolare una riduzione dei consumi energetici del 20-24% all’anno e del 4-5% di quelli idrici, una diminuzione delle emissioni di CO2 del settore edile dal 19 al 28% e un risparmio economico per il Paese tra i 12 e i 14 miliardi di Euro, pari al 20-22% delle bollette delle famiglie italiane nel 2022, il che significa circa 230 euro pro-capite.

Ma non solo, Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House – Ambrosetti e responsabile della Community Smart Building, spiega che dallo sviluppo degli Smart Building si passa alla Smart City, “che rappresentano la via di sviluppo necessaria per garantire la sostenibilità e la qualità della vita dei cittadini”. E’ però necessario definire in modo chiaro cosa sia un edificio intelligente e “un modello equilibrato e di lungo periodo di sostegno agli investimenti con una governance integrata e coordinata delle competenze di policy”.

L’Italia per quanto riguarda gli Smart Building vanta importanti competenze tecnologiche, siamo infatti il terzo paese, dopo Germania e Francia per numero di brevetti in sistemi sostenibili e a basso impatto ambientale.

120 tecnologie smart per la diffusione degli edifici intelligenti

La ricerca, a partire da 500 tecnologie applicabili agli edifici, ha individuato 120 tecnologie utili a evidenziare l’interconnessione e l’interoperabilità tra le diverse tecnologie utilizzabili in uno Smart Building, in modo da sviluppare un modello di stima sui benefici ambientali, economici e sociali connessi agli edifici intelligenti. A questo proposito le tecnologie principali sono il Building Management Systems (BMS) e le applicazioni digitali e di gestione capaci di interagire con le tecnologie e gli impianti (climatizzazione, sicurezza, domotica, illuminazione, gestione delle risorse, produzione di energiaelevatori e smart meter).

Sono 3 gli aspetti da cui partire, secondo la Community, per la riqualificazione efficiente e intelligente degli edifici:

  • Definire in maniera univoca un Edificio Intelligente, considerandolo “come la somma di tutte le parti coinvolte, sia le componenti esterne sia le tecnologie interne“. Bisognerebbe inoltre considerare nella definizione della classe energetica anche gli interventi sui prodotti e sulle tecnologie e integrare le tecnologie smart e il risparmio idrico;
  • Creare un modello operativo per la sostenibilità degli investimenti che preveda per esempio uno schema di “obblighi incentivati”, con requisiti minimi di legge e incentivi anche per tutta la filiera dell’Edificio Intelligente. Potrebbe inoltre essere realizzato uno sportello unico (“one stop shop”) che sia di aiuto per i cittadini per avviare interventi di riqualificazione;
  • Sostenere lo sviluppo di filiere industriali ed ecosistemi dell’innovazione nell’ambito degli Smart Building.

Il Rapporto è stato realizzato in collaborazione con i partner della Community: ABB, ANCE Varese, APPLiA Italia, BTicino, Celli Group, Comoli Ferrari, KONE ed MCZ.


18/04/2023

Edificio intelligente, valido aiuto per la decarbonizzazione del patrimonio costruito

La Community Smart Building di The European House – Ambrosetti nasce con l’obiettivo di stimolare la riqualificazione del settore edilizio considerando consumi energetici ed emissioni e le potenzialità della tecnologia per l’edificio intelligente

Edificio intelligente, valido aiuto per la decarbonizzazione del patrimonio costruito

Il tema della riqualificazione energetica del patrimonio costruito è oggi molto attuale. In Italia siamo molto indietro, considerando che le riqualificazioni proseguono a un tasso dello 0,85% l’anno. Inoltre attualmente le rinnovabili coprono solo il 20,5% dei consumi, mentre il gas e le fonti fossili il 52%, esponendoci ai problemi di rialzo dei prezzi energetici. I costi legati all’inefficienza del costruito sono altissimi: annualmente il nostro paese spende €47,1 miliardi per consumi termici ed elettrici negli edifici, costi che potrebbero essere abbassati del 10% semplicemente intervenendo sul 20% delle costruzioni. 

I finanziamenti messi in campo dal PNRR per efficienza e riqualificazione, pari a €13,9 miliardi non sono sufficienti, perché permetterebbero di rinnovare l’1,2%, contro un obiettivo, se vogliamo rispettare i target europei, del 2,1%, servirebbero €14 miliardi in più.

Un aiuto per la decarbonizzazione del patrimonio costruito può venire anche dalle tecnologie per l’edificio intelligente, proprio per questo è stata recentemente presentata la Community Smart Building di The European House – Ambrosetti.

La Community nasce come punto di confronto tra tutti gli attori, anche istituzionali, della filiera che ruota intorno all’Edificio Intelligente, in modo da sviluppare una visione integrata e proposte a sostegno dell’efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, garantendo il miglior contesto normativo e le migliori policy a supporto. Hanno attualmente aderito alla Community APPLiA Italia, ANCE Varese, BTicino, Celli Group, Comoli Ferrari, KONE e MCZ. Coordinerà i lavori una cabina di regia che si interfaccerà con le varie parti, politiche e aziendali, per definire un modello integrato di Smart Building e realizzare un Osservatorio sulle sfide dello Smart Building per i prossimi anni. 

Smart Building, un mercato da 130 miliardi di euro

Un primo dato emerso dalla mappature realizzata dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti è che la filiera dello Smart Building in Italia coinvolge 350 mila aziende (divise in 35 settori e 180 sotto-settori), 626.000 occupati per un fatturato di 130 miliardi di euro e 39 miliardi di Euro di Valore Aggiunto. Ma soprattutto il settore ha visto aumentare nel tempo l’effetto moltiplicatore economico che nel 2010 era pari a 2,59 e oggi si attesta a 2,87: il che significa che ogni 100 euro di investimento diretto, si attivano ulteriori 187 euro nella filiera collegata.

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