A cura di: Federica Arcadio Scarsa offerta di nuove case ad alta efficienza energetica, caro vita e incertezza economica, inflazione e calo del potere d’acquisto: sono questi i principali fattori legati al calo delle compravendite case nel primo trimestre 2024. Il mercato immobiliare residenziale italiano ha registrato un calo del -7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 154.770 compravendite. Lo rileva un’analisi di Abitare Co. società di intermediazione e servizi immobiliari specializzata in nuove costruzioni. Guardando i dati delle principali città metropolitane, è Milano quella che registra il calo maggiore (-13,2% e 5.141 transazioni), la seconda è Torino (-10,2% e 3.193 transazioni) e la terza è Roma (-6,9% e 7.703 transazioni). Mancano case ad alta efficienza energetica Tra le principali cause della frenata del mercato immobiliare c’è la scarsa offerta di nuove case e di abitazioni ad alta efficienza energetica. Tra le compravendite case del primo trimestre 2024 la quota di abitazioni nuove è solo del 6,8%. Se si considerano le nuove abitazioni vendute nelle grandi città (1.624 in totale), il calo delle transazioni risulta essere del -23% rispetto allo stesso periodo del 2023. Solo Milano registra una percentuale a due cifre (12,6%) con 648 compravendite. A Roma sono state vendute 670 nuove case (8,7% sul totale delle vendite), mentre nelle altre grandi città italiane le vendite di nuove case non raggiungono neppure le cento unità. Firenze conta 92 vendite (8,1% sul totale), Napoli 35 (1,9% sul totale) e a Genova addirittura solo otto (lo 0,4% sul totale). Mancano case nuove, ad alta efficienza energetica, accessibili anche a budget non altissimi, per esempio per i giovani che vorrebbero comprare la prima casa e sono sensibili alle tematiche energetiche e ambientali. Anche le case ristrutturate con il Superbonus non sono sul mercato, a causa della maggiore tassazione dovuta alle eventuali plusvalenze. Compravendite case con mutuo ai minimi storici A influire sullo scenario di mercato ci sono anche i fattori legati al caro vita e al calo del potere di acquisto. Le abitazioni comprate stipulando un mutuo sono ai minimi storici: poco più di 56mila transazioni, 40% del totale. L’accesso ai mutui è andato diminuendo di anno in anno, parallelamente all’aumento del costo del denaro adottato dalla BCE per contrastare l’inflazione. Prima del Covid, in Italia, le famiglie che acquistavano casa con un mutuo erano circa il 53% del totale; in meno di cinque anni la percentuale è calata di tredici punti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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