Gift Fair di New York

Quindici produttori dai più famosi distretti, tra cui Deruta, Gualdo Tadino e Gubbio, hanno esposto le loro opere artigianali all'International Gift Fair di New York, la più importante fiera Usa per complementi d'arredo. Una partecipazione organizzata dalla regione Umbria e l'Istituto per il Commercio Estero.
Quasi il 40% circa del fatturato della ceramica umbra proviene dall'estero, di cui il 50% proprio dagli Stati Uniti. ''Quella Usa è una clientela di fascia alta, con reddito dai 150 e i 200mila dollari in su, che guarda all'Italia a 360 gradi, dal cibo, all'abbigliamento al mobile'', illustra Fabrizio Giustarini, direttore dell'Ice di Atlanta. Negli ultimi sei mesi, tuttavia l'export dell'artigianato italiano verso gli Usa ha registrato una flessione del 30-32% rispetto allo scorso anno.
''Ultimamente c'è stato un debole miglioramento nelle vendite'', spiega Kristine Jones, responsabile Ice
per il settore, che punta molto su una campagna di ''instore promotions'', che da febbraio 2010 vedrà i maestri umbri dar vita alle loro creazioni nei quality stores (i negozi specializzati in arredo di gamma) di molte città Usa.
Bobbi Parlett ne gestisce uno a St. Michaels, nel Maryland, dove offre solo prodotti italiani, dal vino, ai gioielli e ogni anno viene in Umbria per chiudere contratti coi ceramisti, il suo preferito a Deruta. Spiega che per far fronte alla crisi sta facendo leva sui pezzi più piccoli e accessibili e a Natale venderà confezioni regalo di ceramica con pasta e olio.
A New York è arrivato anche il pioniere degli esportatori Ubaldo Grazia, la cui famiglia produce ceramiche artistiche dal sedicesimo secolo e iniziò a esportare negli Usa nel 1920 appoggiandosi alla rete di vendita della Perugina. Oggi gli States compongono il 90% del fatturato, ma la crisi ha portato via tutti i contratti con le grandi catene, come Saks sulla quinta strada. ''Ripartiremo dai negozi di provincia e da quelli specializzati in liste di nozze'', spiega.

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