Ecofin, Consiglio Economia e Finanza dell’UE, ha dato il via libera al PNRR Italiano segnando una giornata storica per il Paese che si prepara a ripartire. E da Palazzo Chigi il tweet: “Siamo pronti a costruire un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. L’Italia di domani“. Intanto l’arrivo dei primi fondi è atteso già per fine luglio. a cura di Fabiana MurgiaLa buona nuova è stata annunciata dal Premier Draghi in apertura del Consiglio dei Ministri con queste parole: “Vorrei cominciare questo Consiglio dei ministri con una buona notizia. Il Consiglio dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, insieme a quello di altri 11 Paesi. Questo via libera arriva dopo quello della Commissione Europea, che ci era stato comunicato dalla Presidente von der Leyen durante la sua visita a Roma di qualche settimana fa. L’Italia riceverà a breve circa 25 miliardi di euro, il 13% delle risorse totali destinate al nostro Paese. Questa decisione deve essere motivo di orgoglio per l’Italia”. Con l’ok di Ecofin al Piano di ripresa e resilienza (PNRR) ci si prepara a ricevere 191,5 i miliardi di euro da spendere nei prossimi cinque anni per l’attuazione di riforme e investimenti che cambieranno il futuro dell’economia nazionale. Ok PNRR: confermate le estensioni della Legge di Bilancio A giovare dell’erogazione di questi fondi, ovviamente, anche il settore edile, per il quale sono confermate le estensioni disposte dalla Legge di Bilancio 2021 in materia di Superbonus 110% e cessione del credito. Nello specifico sarà possibile usufruire delle agevolazioni del Superbonus 110% fino al 30 giugno 2022 e della misura della cessione del credito o dello sconto in fattura per tutto il 2022. Le proroghe del Superbonus 110% sono riportate nel dl 59/2021 e ufficializzate con la legge 1 luglio 2021, n. 101, che converte il precedente decreto-legge, e fanno riferimento alle spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al: 31 dicembre 2022, per i condomìni “civilistici”, senza ulteriori condizioni; 30 giugno 2022, per gli interventi eseguiti da persone fisiche su edifici unifamiliari e/o composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti in esclusiva o in comproprietà. In questo ultimo caso, se lo stato dei lavori avrà raggiunto almeno il 60% del totale entro la data sopracitata, sarà possibile applicare un’estensione di altri 6 mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2022; 30 giugno 2023 per gli interventi eseguiti dagli IACP e dagli enti aventi le stesse finalità. Il termine potrà essere esteso al 31 dicembre 2023 se entro il 30 giugno 2023 è stato eseguito almeno il 60% dei lavori. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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