Comodato uso gratuito di un immobile: quando spetta la riduzione dell’Imu

È possibile beneficiare di una riduzione al 50% dell’imponibile Imu nel caso in cui un immobile venga dato in comodato d’uso gratuito. Scopriamo quali sono i requisiti necessari per accedere all’agevolazione.

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Comodato uso gratuito di un immobile: quando spetta la riduzione dell’Imu

Quando vengono dati degli immobili in comodato uso gratuito a dei parenti, è necessario pagare l’Imu? Quali sono le regole che ci permettono di evitare il pagamento di questa imposta?

L’Imu, ogni anno, ha due scadenze fisse: il 16 giugno, giorno nel quale è necessario pagare l’anticipo ed il 16 dicembre quando si deve provvedere a versare il saldo. Nel caso in cui l’immobile venga dato in comodato d’uso gratuito a genitori o figli è possibile beneficiare di un’importante riduzione dell’imposta. Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quando è possibile ottenere queste riduzioni.

Il comodato gratuito

Il comodato gratuito è a tutti gli effetti un contratto, attraverso il quale una parte si impegna a consegnare all’altra un bene mobile o immobile, perché ne usufruisca per un periodo circoscritto e ne faccia un uso specifico. Colui che riceve il bene ha l’obbligo di restituirlo.

Nella maggior parte dei casi il comodato è un contratto gratuito. Per la sua redazione può essere scelta la forma verbale o quella scritta: in quest’ultimo caso deve essere registrato entro trenta giorni dalla data dell’atto. Quando si opta per il contratto verbale, invece, è necessario registrarlo solo quando viene enunciato in un altro atto sottoposto a registrazione.

Che cos'è il comodato gratuito

L’Imu deve essere sempre versata dal proprietario dell’immobile, anche quando dovesse decidere di darlo in comodato d’uso gratuito. Ma ha diritto ad ottenere una riduzione delle imposte. Devono però verificarsi determinate condizioni.

Imu: quando è possibile ottenere lo sconto

I contribuenti hanno diritto alla riduzione dell’aliquota Imu al 50% nel momento in cui si verificano determinati casi. A spiegare nel dettaglio quali sono i casi in cui la base imponibile dell’imposta viene dimezzata è l’articolo 1, comma 747 delle Legge n. 160/2019: è possibile ottenere questa agevolazione nel momento in cui un immobile viene concesso in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta.

La riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu non spetta, però, per gli immobili che sono classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, anche quando vengono concesse in uno comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado.

Fatta eccezione per il caso appena descritto, è necessario che l’immobile venga adibito ad abitazione principale.

La riduzione di applica nel caso in cui:

  • venga registrato il contratto di comodato;
  • il comodante sia proprietario di un solo immobile dato in comodato. Oltre a questo può possederne un altro adibito ad abitazione principale. Le unità abitative non devono essere classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • il comodante deve risiedere anagraficamente nello stesso comune dove è situato l’immobile dato in comodato.

La riduzione della base imponibile Imu può essere applicata anche quando – in seguito alla morte del comodatario – l’immobile venga destinato dal coniuge di quest’ultimo ad abitazione principale. Perché sia possibile continuare ad usufruire dell’agevolazione è necessario che ci siano dei figli minori.

Altri casi per i quali spetta la riduzione Imu

Per i pensionati residenti all’estero, dal 2020, non spetta più l’esenzione completa dell’Imu. Nel 2022, la riduzione è passata al 37,5%: in precedenza era al 50%. È possibile ottenere la riduzione dell’imposta per un solo immobile posseduto in Italia: per accedere all’agevolazione è necessario possedere un titolo di proprietà o si usufrutto, non essere residenti titolari titolari di pensione estera. L’immobile non deve essere locato o concesso in comodato d’uso gratuito.

Hanno diritto ad una riduzione del 25% dell’Imu i proprietari che concedono in locazione a canone concordato l’immobile: in questo caso si paga solo il 75% di quanto dovuto. Per la casa che viene affittata a canone libero, invece, è previsto il pagamento dell’intero importo dell’Imu, che è sempre a carico del proprietario. In questo caso, comunque, è sempre opportuno verificare presso il comune dove è ubicato l’immobile se ci siano delle eventuali agevolazioni o delle riduzioni.

Spetta la riduzione della base imponibile Imu al 50% anche per gli immobili dichiarati inagibili e per quelli storici.

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