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Indice degli argomenti Toggle Dichiarazione IMU necessaria per le esenzioniEsonero IMU, i chiarimenti sulla normativaLa presa di posizione della CassazioneImu: l’obbligo dichiarativo È necessario presentare la dichiarazione Imu per poter accedere all’esenzione dell’Imposta Municipale Unica. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze si è allineato, a tutti gli effetti, alla giurisprudenza della Cassazione: è necessario presentare la dichiarazione Imu nei tempi e nei modi previsti dalla normativa, per non decadere dalle esenzioni che spettano per alcuni immobili. A fare il punto delle situazione, nel corso dell’edizione 2023 di Telefisco, è stato direttamente il MEF, che ha fornito alcuni importanti chiarimenti sull’Imu e sui relativi adempimenti da assolvere per poter accedere alle esenzioni. Ma cerchiamo di capire come devono muoversi i contribuenti per non incappare in qualche errore. Dichiarazione IMU necessaria per le esenzioni I contribuenti, per poter accedere alle esenzioni previste per l’imposta municipale unica, devono necessariamente presentare la Dichiarazione Imu. Il Ministero delle Finanze e dell’Economia si è adeguato ad una recente sentenza della Cassazione, secondo la quale i contribuenti devono adempiere a questo obbligo per poter ottenere l’esonero Imu. In maniera molto sintetica e pragmatica, il Mef ha confermato che l’onere della comunicazione costituisce un principio generale del diritto tributario. Entrando un po’ più nel dettaglio, è stato chiarito che è possibile ottenere l’esenzione Imu per i seguenti immobili: fabbricati merce; alloggi sociali; case dei militari. Per questi immobili, ad ogni modo, per poter accedere all’esenzione Imu è necessario provvedere a presentare la specifica dichiarazione, anche se non è presente un’espressa indicazione che porti alla decadenza, nel caso in cui la suddetta dichiarazione non venga presentata. Esonero IMU, i chiarimenti sulla normativa Il problema e la necessità di presentare la dichiarazione Imu è sorta con il Decreto Legge n. 102/2013, attraverso il quale sono stati introdotti cinque fattispecie di esonero dell’Imu, che sono chiaramente soggette all’obbligo dichiarativo. In questi cinque casi, come prevede chiaramente la norma, il beneficio decade se non viene presentata la dichiarazione. Entrando nello specifico, i casi sono i seguenti: i fabbricati che sono stati costruiti e destinati dall’impresa edile alla vendita. Ci stiamo riferendo ai cosiddetti fabbricati merce; gli immobili che appartengono alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, che vengono adibiti e destinati ad abitazione principale dei vari soci assegnatari. A godere dell’esenzione sono anche le relative pertinenze; gli alloggi sociali, così come sono stati definiti attraverso il Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 22 aprile 2008; gli immobili del personale in servizio permanente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare; le unità immobiliari che vengono utilizzate dagli enti non commerciali, che vengono utilizzati per le attività di ricerca scientifica. La presa di posizione della Cassazione Le imprese edili, per accedere all’esenzione Imu per i fabbricati merce, sono tenute a presentare la dichiarazione Imu: questo obbligo, in più occasioni, è stato confermato dalla Cassazione. Non assolverlo comporta l’immediata decadenza dal beneficio. Attraverso la pronuncia n. 25774/2022, la Cassazione ha messo esplicitamente in evidenza che non è sufficiente indicare all’interno del bilancio la destinazione degli immobili alla vendita. In questo modo è stata rimarcata la necessità di procedere con la dichiarazione Imu. A sostegno di questa tesi, la Cassazione è intervenuta con le decisioni n. 5190 e 5192 del 2022, con le quali ha messo in evidenza che la Legge n. 160/2019, con la quale viene disciplinata la nuova Imu, non ha abrogato in alcun modo il Decreto Legge n. 102/2013: la Cassazione, in questo modo, è andata a riaprire la questione dei casi che risultano essere esplicitamente soggetti all’obbligo della dichiarazione Imu a pena decadenza degli esoneri. Imu: l’obbligo dichiarativo Partendo dal presupposto che la disciplina sulla nuova Imu prevede tre categorie, che sono soggette all’obbligo dichiarativo (i fabbricati merce, gli alloggi sociali e gli immobili delle forze armate e militari), si dovrebbe attribuire alla dichiarazione un vero e proprio compito: quello di costituire l’agevolazione. Nel corso dell’ultima edizione di Telefisco (quella del 2023), il dipartimento delle Finanze ha preso atto dei recenti sviluppi della giurisprudenza e soprattutto della decisione n. 37385/2022 della Cassazione, nella quale è possibile leggere: “il principio della decadenza da un beneficio fiscale in assenza del compimento di un onere di comunicazione espressamente previsto dalla legge è del resto un principio generale del diritto tributario (v. Cass. n. 21465 del 2020; Cass. n. 5190 del 2022)”. Questo significa, in estrema sintesi, che assolvere l’obbligo della dichiarazione Imu è indispensabile per riuscire ad ottenerne l’esonero. In altre parole, la disposizione che è contenuta all’interno della Legge n. 160/2019 deve essere letta proprio sotto questo obbligo: per ottenere l’esonero è necessario presentare la dichiarazione. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento