Assunzioni edilizia, 210mila nuovi ingressi entro il 2028

In un settore da 1,7 milioni di occupati, le assunzioni sono in crescita ma servono nuove competenze: i risultati del rapporto “Costruire l’edilizia del futuro” di Randstad Research

Assunzioni edilizia, 210mila nuovi ingressi entro il 2028

Nuove professioni e competenze: sono quelle che servono al settore delle costruzioni per continuare a crescere e fare assunzioni. Il comparto, ritenuto strategico per l’economia italiana poiché dà lavoro a 1,7 milioni di persone (il 6,6% del totale  nazionale) e vale il 5-6% del Pil, deve affrontare nuove sfide in tema risorse umane. Si stima, infatti, che per garantire un ricambio ai lavoratori in uscita e per rispondere a nuove esigenze, saranno necessarie 210mila nuovi ingressi nei prossimi 5 anni. Eppure, trovare le persone non è così facile: oggi il 51,96% delle ricerche di lavoro non va a buon fine, per mancanza di candidati o di competenze rispetto alle posizioni aperte.

Assunzioni in edilizia, i profili più ricercati

Secondo il rapporto Costruire l’edilizia del futuro pubblicato da Randstad Research, centro di ricerca sul lavoro, i 5 profili numericamente più richiesti sono: conduttori di mezzi pesanti e camion, muratori, elettricisti, tecnici di vendita e meccanici.

I profili più “introvabili”, invece, sono: saldatori, ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, intonacatori, tecnici del risparmio energetico e elettronici.

Inoltre, il PNRR ha dato nuovi impulsi al settore. Per rispondere al fabbisogno dei bandi, i lavoratori più ricercati (il 62% del totale) sono operai, sia generici sia specializzati in lavori di ristrutturazione, adeguamento sismico e ricostruzione edilizia, impermeabilizzazione, costruzione o riqualificazione stradale o edilizia.

Seguono i tecnici, (13%), soprattutto per lavori di costruzione o riqualificazione edilizia o stradale e per adeguamento sismico o ricostruzione.

Sul terzo gradino del podio ci sono gli ingegneri (4%): civili, edili e strutturali, per l’efficientamento energetico, per l’architettura dei giardini. Ma sono richiesti anche architetti, addetti al verde e all’arredo urbano, manodopera qualificata generica, progettisti generici, addetti alla manutenzione stradale, idraulici, addetti alla costruzione di impianti di depurazione o trattamento delle acque residue e reflue, addetti a lavori di riparazione e ripristino.

Le nuove professioni

Oggi il 59% degli occupati è impiegato nei lavori di costruzione specializzati, il 35% nella costruzione di edifici, il 6% nelle grandi opere. Circa un terzo dei lavoratori sono indipendenti, e si stima che addirittura il 15% sia irregolare. I giovani sono ancora pochi, mentre gli over 50 continuano ad aumentare.

Per il futuro, per non perdere competenze necessarie, sarà cruciale riuscire a integrare i lavoratori stranieri, mantenendo elevati standard salariali e di qualità del lavoro.

Il settore dell’edilizia sta vivendo un profondo cambiamento, che si riflette anche nella creazione di nuove professioni e nella ricerca di figure professionali che in passato non esistevano.  E così le assunzioni riguardano spesso profili con competenze legate alle nuove tecnologie digitali: dal dronista allo sviluppatore di realtà virtuale, dallo specialista di ingegneria predittiva al programmatore di robot.

Il digitale sarà sempre più impiegato in edilizia, anche per quelle attività che risultano faticose o pericolose per l’uomo. Troveranno sempre più applicazione, per esempio,  robot da demolizione e robot da muratura, saldatura automatizzata, droni, esoscheletri, realtà aumentata, stampa 3D e l’utilizzo di nuovi materiali.

Le competenze richieste sono trasversali

Le competenze richieste nelle assunzioni non riguardano solo il digitale, ma sempre più anche abilità come saper curare l’avanzamento del lavoro, lavorare in maniera ergonomica, rispettare le procedure di salute e sicurezza, utilizzare le attrezzature di sicurezza, ispezionare i materiali, saper lavorare in una squadra edile, indossare dispositivi di protezione adatti.

Sono ricercate persone che abbiano conoscenze nei campi della meccanica, dell’elettronica, dell’elettricità, che conoscano i principi di ingegneria, gli standard di qualità, i disegni tecnici, la matematica, processi di ingegneria, elettronica, software CAD, ingegneria elettrica.  Ma risultano importanti anche le cosiddette “soft skill”, competenze trasversali come: reagire a imprevisti, rispettare le scadenze, essere autonomo, essere flessibile, risolvere problemi.

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