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Il sistema per finestre Schüco AWS 65 ha un elevato isolamento termico con una profondità di 65 mm, una sezione in vista ridotta e una grande flessibilità nel design grazie all’ampio assortimento di profili delle serie RL, SL, SD, RD, BS. Il sistema è inoltre compatibile con le porte Schüco ADS 65, ADS 65.RL e ADS 65.SL.
È possibile realizzare serramenti a sormonto o complanari, apribili verso l’interno o verso l’esterno, ad anta, ad anta ribalta, due ante, anta-anta ribalta, pask e kdk (per elementi pesanti e di grandi dimensioni). Per dimensioni e pesi maggiori possibilità di adottare il sistema ADS.HD. Possibilità di installazione Schüco TipTronic (nelle finestre).
FINESTRA SCHÜCO AWS 70.HI
Il sistema per finestre Schüco AWS 70.HI ha un isolamento termico ottimizzato con profondità di 70 mm e un’ampia gamma di profili [AWS 70 RL.HI (Residential Line), AWS 70 SL.HI (Soft Line) e AWS 70 ST.HI (Steel Contour), AWS 70BS.HI, AWS 70 WF.HI] che permettono di ottenere le migliori soluzioni di design.
È possibile realizzare serramenti a sormonto o complanari, apribili verso l’interno o verso l’esterno, ad anta, ad anta ribalta, due ante, anta-anta ribalta, pask e kdk (per elementi pesanti e di grandi dimensioni).
Il sistema di finestre AWS 70.HI è inoltre compatibile con il programma di porte Schüco ADS 70.HI, ADS 70 RL.HI, ADS 70 SL.HI. Per dimensioni e pesi maggiori possibilità di adottare il sistema ADS.HD. Possibilità di installazione di Schüco TipTronic (nelle finestre).
FINESTRA SCHÜCO AWS 75.SI
I sistemi per finestre in alluminio Schüco uniscono al design le più elevate esigenze in termini di energia, automazione e sicurezza. Il risparmio e la produzione di energia sono diventati aspetti centrali dell’architettura, indissolubilmente legati al fattore della sicurezza, dell’automazione e del design.
La finestra Schüco AWS 75.SI, in particolare, è diventata parte integrante di questo processo di sviluppo. Un isolamento termico ottimizzato in combinazione con una più vasta gamma di profili, permettono di soddisfare al meglio i futuri standard di isolamento termico e le esigenze a livello architettonico in termini di trasparenza e libertà di design in soli 75 mm di spessore.
La varietà di profili è stata ampliata, per una gamma più vasta di soluzioni, grazie alle serie RL.SI, BS.SI, BS.HI, WF.SI. Compatibilità con i sistemi di porte ADS 75 RL.SI e ADS 75 SL.SI. Per dimensioni e pesi maggiori possibilità di adottare il sistema ADS.HD. Possibilità di installazione di Schüco TipTronic (nelle finestre).
PORTE E FINESTRE SCORREVOLI SCHÜCO ASS 50
Le porte e le finestre scorrevoli e scorrevoli a sollevamento isolate termicamente della serie ASS 50 possiedono robusti telai di anta con una sezione in vista snella e un’ampia varietà di tipologie di apertura. Le alte prestazioni di questa serie comprendono:
telaio fisso di 120 mm e anta apribile di 50 mm;
portata dai 150 ai 300 kg (possibilità di raggiungere i 400 kg con l’aggiunta di carrelli speciali);
vetri da 8 a 32 mm;
varie possibilità di apertura usando telai a 2 o 3 rotaie (120 – 185 mm);
classe antieffrazione WK 2;
possibilità di motorizzazione grazie al meccanismo di azionamento meccatronico Schüco
e-slide.
PORTE E FINESTRE SCORREVOLI SCHÜCO ASS 70.HI
Le porte e le finestre scorrevoli e scorrevoli a sollevamento ASS 70.HI vantano un’elevata facilità di comando, sicurezza, design e isolamento termico in un’unica soluzione. Le ottime prestazioni includono:
telaio fisso di 160 mm e anta apribile di 70 mm;
portata dai 150 ai 300 kg (possibilità di raggiungere i 400 kg con l’aggiunta di carrelli speciali);
vetri fino a 52 mm;
vasta gamma di modelli basati su telaio a 2 rotaie;
classe antieffrazione WK 2;
possibilità di motorizzazione grazie al meccanismo di azionamento meccatronico Schüco e-slide.
SISTEMA SCORREVOLE PER PORTE A LIBRO SCHÜCO ASS 70 FDSchüco ASS 70 FD è il sistema per porte richiudibili a libro con sezione in vista da 60 mm, telai stretti a ante di grandi dimensioni e un profilo dal design accattivante con bordi arrotondati. Le ante possono essere impacchettate sia verso l’interno sia verso l’esterno. È inoltre possibile l’installazione di soglie ribassate. Le principali caratteristiche del sistema sono:
vetri da 6 a 45 mm;
portata dai 75 ai 100 Kg;
classe antieffrazione WK 2;
silenziosità del meccanismo di scorrimento.
Per scaricare la brochure sui Sistemi evoluti per serramenti in alluminio clicca qui
Per scaricare la brochure Guida alla finestra clicca qui
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La famiglia di sistemi, ampiamente testata, FW 50+ e FW 60+ permette di realizzare in modo affidabile e sicuro facciate e coperture strutturalmente differenziate. Grazie alla compatibilità con molti sistemi Schüco, FW 50+ e FW 60+ sono i due sistemi di facciate più acquistati in Europa. Essi offrono soluzioni accattivanti grazie ad una costruzione mista, come ad esempio i sistemi caldo/freddo. Questo permette di realizzare soluzioni architettoniche innovative con la sicurezza garantita dalla tecnica del sistema.
I sistemi FW 50+ e FW 60+ offrono in ogni ambito di utilizzo e in tutte le aree climatiche la giusta soluzione, passando da un isolamento termico standard ad un isolamento termico più performante delle facciate.SI.
Inoltre, l’ampia gamma di copertine offre straordinarie varianti di design per le più diverse esigenze architettoniche, con l’aggiunta della possibilità di sistemi antiproiettile, antieffrazione e antiesplosione.
Tutti i vari collegamenti elettrici, sia per gli apribili ad inserimento che per il sistema fotovoltaico, sono a scomparsa ed integrati nel sistema della facciata, ma comunque accessibili in caso di intervento. Possibilità di realizzare specchiature di grandi dimensioni e sostenere, grazie all’utilizzo di cavallotti e supporti vetro per carichi maggiorati, pesi del vetro gravosi.
FACCIATA SCHÜCO E2
La facciata Schüco E2 coniuga design e tecnologia intelligente per una trasparenza e un’efficienza energetica totali. Essa unisce agli involucri degli edifici soluzioni di aerazione decentralizzate, schermature solari ad alta efficienza e produzione di energia solare.
Tutti i moduli vengono installati a scomparsa in modo da integrarsi nella struttura della facciata monostrato. Oltre all’integrazione nella facciata Schüco SFC 85, caratterizzata dalle stesse sezioni architettoniche in corrispondenza di parti fisse ed apribili sia dall’interno che dall’esterno, è possibile l’integrazione anche con altre facciate Schüco. Con la facciata Schüco SFC 85 è possibile ottenere un’unità con la massima trasparenza: l’anta di apertura della facciata è integrata nella struttura portante in modo tale da ottenere un aspetto particolarmente leggero.
Il sistema fotovoltaico integrato nella facciata impiega le superfici a disposizione dell’involucro dell’edificio per la produzione di energia solare.
La schermatura solare esterna Schüco CTB è completamente invisibile e integrata nella facciata. Anche il ventilatore integrato Schüco IFV rispetta le esigenze estetiche di un aspetto uniforme della facciata a vetro trasparente dall’esterno, grazie ai suoi dispositivi posizionati sul pavimento e/o sul soffitto degli spazi interni.
I sistemi fotovoltaici integrati nelle facciate e la produzione di energia solare ad essi legata influenzano positivamente il bilancio energetico degli edifici. Inoltre, i moduli sono flessibili a livello strutturale, cromatico e di conformazione, e possono essere installati in versione tralucente o trasparente.
[post_title] => Facciate in alluminio Schüco: tecnologia e intelligenza
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SCHÜCO CTB: Per avere sempre una trasparenza e un’ombreggiatura ottimali, Schüco propone sistemi di schermatura solare avvolgibili con micro lamelle in estruso di alluminio adatti anche in condizioni atmosferiche estreme.
La schermatura solare in alluminio formata da micro lamelle, se associata ad una facciata, può essere integrata e non visibile dall’esterno quando in posizione “avvolta”. La protezione dal calore estivo è garantita da una completa ombreggiatura a partire da un’altezza del sole di 20°, mentre la resistenza al carico del vento fino a 30 m/s (forza del vento 11) assicura una quasi totale indipendenza dall’agente atmosferico. Le lamelle in alluminio anodizzate sono disponibili in 6 tonalità di anodizzazione. Il ridotto grado di lucidità della superficie impedisce l’abbagliamento, sia verso l’interno che verso l’esterno, consentendo allo stesso tempo, unitamente al contorno delle lamelle, di sfruttare appieno la luce del giorno diffusa.
Il sistema CTB può essere associato ai seguenti sistemi: facciate SFC 85 e FW 50+/60+; serramenti AWS.
SCHÜCO ALB: La soluzione migliore per una schermatura solare dalle elevate esigenze in termini architettonici è il sistema a lamelle ALB che consente lo sfruttamento totale della luce del giorno.
Le lamelle Schüco ALB (Aluminium Louvre Blades) garantiscono, grazie alle varie soluzioni, alta qualità nelle molteplici possibilità di installazione. L’ampia gamma di lamelle offre libertà di design per un’architettura personalizzata. Le lamelle ad orientamento orizzontale o verticale possono essere montate fisse o mobili, con motori in vista o a scomparsa. Il motore a scomparsa permette l’installazione di lamelle di grandi dimensioni ad una distanza piuttosto ridotta dalla facciata, assicurando sezioni in vista snelle.
Il sistema prevede inoltre le seguenti tipologie:
• ALB in alluminio (aperte, tubolari, tech-optik)
• ALB in vetro (piane, fotovoltaiche)
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Nell’attuale contesto di crescente attenzione per la sostenibilità, gli infissi efficienti assumono un ruolo di primo piano nell’architettura tecnica. Le nuove direttive europee, come la EPBD, impongono standard sempre più elevati in termini di efficienza energetica, rendendo i serramenti esterni elementi chiave per ridurre i consumi in bolletta e migliorare il comfort abitativo.
I serramenti esterni hanno un ruolo significativo per le prestazioni di un involucro edilizio: se inadeguati o obsoleti, possono infatti essere causa di gran parte della dispersione energetica di una abitazione, che in molti casi può arrivare addirittura alla metà di quella totale.
Gli infissi sono costantemente esposti agli agenti atmosferici e ai continui cambi di temperatura, per cui nel tempo tendono ad usurarsi. La decisione di sostituirli o meno dipende dalle performance che riescono a garantire, se assicurano buone prestazioni in termini di tenuta all’aria e capacità isolante, è possibile optare solo per interventi di manutenzione ordinaria, altrimenti è bene procedere con la sostituzione. Installare infissi di nuova generazione significa ridurre le dispersioni di calore in inverno e combattere il surriscaldamento in estate, evitando anche problematiche come spifferi e rumori.
Oggi il mercato offre svariate soluzioni di prodotto, ma il risvolto interessante, oltre che dal punto di vista fondamentale delle prestazioni, è anche la maggiore attenzione agli aspetti estetico-formali degli infissi. Come scegliere? Analizzando le proprie esigenze e valutando caratteristiche e prestazioni offerte da ciascun modello. Un consiglio, inoltre, è sempre quello di affidarsi ad esperti del settore, sia per l’acquisto, che per la posa in opera, altrettanto delicata.
Direttiva EPBD per infissi efficienti
La direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive) per le “case green” approvata dal Parlamento Europeo è entrata in vigore in tutti i paesi della Comunità a fine maggio 2024. Si tratta di un importante passo avanti nel contenimento del cambiamento climatico e nella promozione dell’efficienza energetica del settore edilizio. Si pone infatti, come obiettivo principale, la drastica riduzione delle emissioni di gas serra del costruito, migliorando le prestazioni degli immobili, che in Europa rappresentano una delle principali fonti di inquinamento.
Il percorso di ottimizzazione degli edifici, secondo la direttiva, si basa su precisi punti saldi, tra cui i principali sono la riduzione dei consumi energetici e la riqualificazione del patrimonio esistente, al fine di arrivare alle emissioni zero per tutti i nuovi edifici residenziali a partire dal 2030 e alla decarbonizzazione totale del settore entro il 2050.
In quest’ottica diventa importante puntare anche su serramenti efficienti, in quanto parte integrante dell’involucro edilizio.
Infissi per migliorare l’efficienza energetica
Installare infissi per l’efficienza energetica comporta diversi vantaggi:
riduzione dei consumi energetici per il mantenimento ottimale del grado di comfort interno, ovvero per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti durante l’anno;
aumento del benessere abitativo, con la limitazione della formazione di condensa e di conseguenza di muffe dannose per la salute umana;
miglioramento della classe energetica dell’edificio, grazie alle prestazioni dei serramenti isolanti.
Performance che, tra l’altro, oggi non precludono l’estetica: l’innovazione produttiva si indirizza infatti sempre di più verso sezioni e ingombri dei profili estremamente ridotti, che rendono la struttura degli infissi stessi visivamente poco impattante e lasciano passare tanta luce.
Nella scelta di infissi efficienti, a parte le qualità intrinseche di ogni prodotto, bisogna tenere conto di alcune variabili. Non esiste infatti a priori un serramento migliore di un altro, ma ogni soluzione ha i propri punti di forza, da considerare in base a caratteristiche climatiche locali; orientamento dell’edificio, che condiziona il tipo di vetro e di eventuali schermature solari in base all’esposizione solare e requisiti normativi in materia di efficienza energetica per adeguarvi le specifiche richieste ai prodotti.
Inoltre, è importante anche il budget disponibile, che implica una valutazione delle caratteristiche e della qualità, e di conseguenza del prezzo, delle opzioni disponibili.
Materiali performanti e certificati per infissi efficienti
La scelta dei materiali è fondamentale per garantire l’efficienza degli infissi esterni. Altrettanto rilevante è il fatto che risultino certificati, ovvero rispondenti a requisiti specifici – di qualità, di resistenza, di sostenibilità – secondo l’assicurazione di un ente accreditato. Provenienza, produzione e impatto ambientale di una materia prima hanno infatti un ruolo sempre più importante, sia nell’ottica della sostenibilità sia nelle decisioni dei consumatori.
Il legno, dall’elevato isolamento termico, è il materiale della tradizione: infatti è l’opzione obbligatoria in molti centri storici o negli edifici vincolati, per adeguare l’aspetto dei serramenti alle preesistenze stilistiche. Dato che richiede particolare manutenzione nel tempo, viene potenziato con rivestimenti duraturi, come ad esempio la verniciatura poliuretanica, o con profili di altri materiali. La certificazione FSC garantisce che provenga da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile.
Il pvc, oltre alle prestazioni di isolamento e di resistenza, non richiede altrettanta manutenzione del legno e ha un buon rapporto qualità/prezzo.
L’alluminio, leggero e stabile dimensionalmente, permette di ridurre il profilo dei telai, conferendo un aspetto tecnico e contemporaneo al serramento.
In alternativa, esistono anche soluzioni pluri-materiche, che abbinano i vantaggi dei diversi materiali: pvc e alluminio con nucleo termo-isolante ottenuto mediante schiume poliuretaniche o aerogel, legno rivestito esternamente con profili di alluminio.
Infissi efficienti e trasmittanza termica
I serramenti più efficienti si identificano mediante il valore della trasmittanza termica, espressa con la sigla Uw. Si tratta della quantità di energia, espressa in watt, dispersa da 1 mq di superficie finestrata (inclusi telaio, vetro, distanziale) con differenza di temperatura di 1K tra interno ed esterno: quanto più il coefficiente è basso, tanto migliore è, ovviamente, la capacità dell’infisso di garantire gli interni caldi d’inverno e freschi d’estate.
Prodotti performanti, efficienti e isolanti, hanno componenti che concorrono al risultato finale:
profili a taglio termico, realizzati con materiali isolanti, singoli o accoppiati, in grado di evitare i ponti termici e di limitare le dispersioni di energia;
vetri basso-emissivi, che, grazie ad appositi trattamenti superficiali, riducono la trasmissione del calore – verso l’esterno nei mesi invernali, verso l’interno invece d’estate –, pur lasciando passare la luce solare;
vetri selettivi, che, sempre grazie a un processo chimico particolare sulla superficie, bloccano le radiazioni luminose in grado di produrre calore, senza diminuire l’illuminazione;
vetrocamere con intercapedini riempite di gas nobili (come l’argon), che contribuiscono ad aumentare l’isolamento della superficie vetrata.
Doppio o triplo vetro?
La scelta tra doppio o triplo vetro è cruciale nella selezione di infissi per l’efficienza energetica. La decisione finale dipende però da specifiche esigenze: clima del luogo, esposizione dell’edificio, rumorosità, budget.
Il doppio vetro è costituito da due lastre separate da una intercapedine riempita di gas inerte, come ad esempio l’argon. Offre un buon livello di isolamento sia termico sia acustico ed è più leggero di quello triplo, ma ha un grado di trasmittanza superiore.
Il triplo vetro ottenuto con tre lastre separate da due intercapedini (sempre riempite di gas inerte) garantisce un isolamento superiore, ideale per climi rigidi o zone urbane particolarmente rumorose e soprattutto ottimale per una maggiore efficienza energetica e di conseguenza risparmio dei costi per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti interni. Tuttavia, è più pesante del doppio vetro e anche più costoso.
Dunque, se la priorità è massimizzare l’efficienza energetica di un edificio, il triplo vetro è l’opzione migliore, ma se si desidera un buon compromesso tra efficienza energetica e costi, il doppio vetro può essere una soluzione adeguata.
Serramenti intelligenti
L’innovazione tecnologica ha portato allo sviluppo di serramenti intelligenti, dotati di sistemi di automazione e di controllo da remoto.
La domotica consente di gestire apertura e chiusura degli infissi, oltre che la regolazione della luminosità, grazie alla presenza di sensori di temperatura, delle condizioni meteorologiche e, nei casi più raffinati, della qualità dell’aria interna. In questo modo si migliorano costantemente il comfort abitativo e l’efficienza energetica.
Infissi efficienti, ma anche di design
Alle prestazioni tecniche si affiancano anche tendenze stilistiche, che prediligono un disegno minimale del serramento, con grandi specchiature ad effetto “tutto vetro” e profili ultrasottili.
Tale essenzialità è studiata per avere ambienti luminosi e percettivamente più ariosi, in cui interno ed esterno si fondono in modo armonico, grazie alla sensazione di continuità con lo spazio outdoor.
La superficie trasparente è massimizzata, ma la leggerezza delle ante per la movimentazione è assicurata dalla leggerezza della struttura, aiutata da meccanismi ad hoc.
Inoltre, la possibilità di personalizzare finiture e colori dei telai lascia piena libertà espressiva, aprendo a possibilità compositive inedite.
Importanza di installazione e posa in opera
Una posa in opera errata, anche di un serramento esterno altamente performante, può comprometterne le prestazioni. È infatti essenziale che il posatore, un professionista qualificato, rispetti le specifiche fornite dal produttore del serramento stesso e utilizzi materiali di qualità per il giunto di posa. Si tratta infatti di una operazione delicata, che richiede precisione e competenza. Errori comuni possono infatti ridurre, oltre l’efficienza energetica, anche la tenuta ai rumori e la durata nel tempo.
Tra gli errori più frequenti si possono annoverare:
il rilevamento impreciso delle dimensioni, che porta alla fornitura di serramenti troppo grandi o piccoli rispetto al vano di installazione, o la mancata considerazione delle tolleranze di costruzione e delle variazioni termiche;
la scelta di materiali sigillanti non adatti al tipo di serramento o al supporto murario, che può portare a distacchi di elementi o a infiltrazioni d’acqua, ma anche utilizzarne di bassa qualità oin quantità insufficiente;
la posa non a piombo del serramento, che può pregiudicarne apertura e chiusura corrette;
l’ancoraggio inadeguato, che può compromettere la stabilità del risultato finale e produrre delle deformazioni dimensionali nel tempo, oltre che la formazione di ponti termici.
Anche la mancata verifica della tenuta all’aria e all’acqua dell’infisso, a lavoro terminato, è importante, per poterne certificare l’installazione.
La norma UNI 11673 definisce i requisiti base di una buona posa in opera (mentre le caratteristiche prestazionali degli infissi sono definite dalla norma UNI EN 14351, a cui si aggiunge la EN 16034, in tema di resistenza al fuoco), fornendo anche indicazioni di carattere progettuale e per la verifica delle prestazioni dei giunti e della loro coerenza. Non obbligatoria, tale norma rappresenta però un riferimento fondamentale per assicurare che il risultato rispetti gli standard richiesti.
FAQ Infissi ed efficienza energetica
Quali infissi garantiscono il miglior isolamento termico?
Il miglioramento dell’isolamento termico ottenibile mediante la sostituzione di vecchi infissi con soluzioni performanti non è univoco, legato a un singolo tipo di serramento, ma risulta da un calcolo complesso, influenzato dallo stato iniziale dell’edificio, dalle performance dei nuovi serramenti, dal grado di isolamento generale dell’involucro architettonico, nonché dalla zona climatica.
In generale il miglioramento è pressoché automatico se si opta per prodotti di ultima generazione, forniti di dettagliate schede tecniche sulle performance energetiche, ma è sempre necessaria una valutazione dettagliata, condotta da un professionista abilitato del settore mediante sopralluogo e analisi termo-tecnica della costruzione.
Molto importante, a tal fine, considerare anche la qualità della posa in opera, poiché, anche se il serramento è prestazionale, una installazione errata o non a regola d’arte può compromettere il risultato.
Quanto si risparmia sostituendo gli infissi?
La sostituzione di infissi datati con modelli ad alta efficienza può comportare una riduzione dei costi energetici per riscaldamento e raffrescamento degli ambienti interni che può variare dal 15% al 30%. E in alcuni casi anche oltre.
In aggiunta al risparmio in bolletta, gli infissi ad alta efficienza migliorano poi in generale il comfort abitativo, tagliando le spese per il mantenimento della salubrità e dell’estetica dei locali (ad esempio evitando la formazione di condensa e quindi di conseguenza di muffa, da eliminare).
Quali incentivi sono disponibili per la sostituzione degli infissi nel 2025?
Per il 2025 sono ancora previsti degli incentivi per la sostituzione degli infissi, al fine di migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Tra questi il Bonus casa, che permette di detrarre il 50% delle spese sostenute, con un limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, nel caso di prima casa (per le seconde la detrazione è del 36%, con la medesima soglia di spesa). Una agevolazione che, tra l’altro, è valida anche senza necessità di interventi di ristrutturazione più ampi, oltre al semplice cambio di infissi.
Resta anche l’Ecobonus, che consente di detrarre il 50% delle spese per gli interventi di efficientamento energetico nelle prime case (36% per le seconde case). Per accedervi gli infissi devono però avere determinati requisiti:
valori di trasmittanza termica (Uw) inferiori o uguali ai limiti massimi stabiliti dalla normativa vigente per la zona climatica di appartenenza dell’edificio;
certificazioni che attestino il rispetto dei valori di trasmittanza e di efficienza.
Come smaltire e riciclare correttamente i serramenti a fine vita?
Lo smaltimento corretto dei serramenti, per il riciclo corretto dei componenti a fine vita, è un passaggio fondamentale per ridurre l’impatto ambientale, risparmiando materie prime, e promuovere un’economia circolare. Questi prodotti sono composti da diversi materiali, che devono essere separati: una operazione che può essere effettuata da aziende specializzate o, in alcuni casi, presso i centri di raccolta comunali. Anche alcuni rivenditori e installatori di serramenti offrono servizi di ritiro dei vecchi infissi, ma il servizio è da richiedere al momento della stipula del contratto.
Il PVC è un materiale altamente riciclabile, dato che può essere triturato e macinato per ottenere una polvere da riutilizzare nei processi industriali per la realizzazione di nuovi prodotti. L’alluminio è riciclabile al 100% se separato e inviato ad impianti specializzati. Anche il legno può essere riciclato, così come il vetro delle specchiature trasparenti.
Rassegna prodotti Infissi di ultima generazione
Alpac - Ingenius VMC
[caption id="attachment_748705" align="aligncenter" width="1200"] Monoblocco Ingenius VMC di Alpac[/caption]
Il monoblocco Ingenius VMC di Alpac consente di migliorare le prestazioni isolanti ed energetiche dell’involucro edilizio, ventilando costantemente gli ambienti indoor per aumentare benessere abitativo e qualità dell’aria.
La ventilazione meccanica controllata plug-in è infatti integrata: uno scambiatore di calore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente, che consente un recupero continuo dell’energia termica fino al 91%, assicura un elevato livello di efficienza, evitando bruschi abbassamenti di temperatura legati all'apertura delle finestre per la ventilazione manuale degli ambienti.
La decentralizzazione dell’impianto consente un’effettiva riduzione dei consumi, grazie alla possibilità di gestire tutte le funzionalità della macchina in modo puntuale, rispondendo alle diverse esigenze di ciascun ambiente interno. Un doppio filtro di serie F7 in entrata purifica l’aria esterna prima dell’immissione, bloccando pollini, batteri e polveri sottili PM10 e PM2,5, e vengono espulsi gli inquinanti quotidianamente prodotti internamente, come VOC, anidride carbonica, formaldeide e monossido di carbonio. Inclusa l’umidità in eccesso. Senza necessità di canalizzazioni o di spazi tecnici dedicati, Ingenius VMC è disponibile in tre versioni, per esigenze progettuali e portate differenti.
FAKRO - FTT U8 Thermo
[caption id="attachment_748707" align="aligncenter" width="1200"] FTT U8 Thermo di FAKRO[/caption]
Le finestre da tetto FTT U8 Thermo di FAKRO con il raccordo EHV-AT Thermo hanno un coefficiente Uw pari a 0,58W/m²K, parametro ideale anche per l’edilizia passiva, tanto da ricevere la certificazione del Passivhaus Institut. La vetrocamera è infatti composta da quattro vetri temperati: uno esterno, due intermedi a bassa emissività e uno interno, anch’esso a bassa emissività.
Il tutto contenuto da un battente concepito per minimizzare i ponti termici, assicurando un isolamento ottimale. La struttura di legno di pino di alta qualità è trattata con una efficace impregnazione sottovuoto, per una protezione duratura contro le muffe, e la superficie è rifinita con due strati di vernice acrilica, mentre la maniglia Elegant combina funzionalità ed estetica.
Con sistema a bilico, queste finestre hanno l’asse di rotazione sopra alla linea mediana del telaio e sono disponibili in diverse dimensioni, per tetti con inclinazioni da 15° a 70°. Inoltre, il sistema topSafe rinforza la struttura e aumenta la sicurezza contro le effrazioni.
Internorm - HS330
[caption id="attachment_748710" align="aligncenter" width="1200"] Realizzazione Lago di Como con serramento alzante-scorrevole HS330 di Internorm[/caption]
Il serramento alzante-scorrevole di legno/alluminio HS330 di Internorm, in questa realizzazione sul lago di Como con tripli vetri Eclaz® (tipologia di serie) ad alta trasparenza, aumenta il collegamento visivo con l’esterno grazie al telaio a scomparsa e ai formati XL. La serie, combinabile con le finestre sempre di legno/alluminio HF410, garantisce un isolamento termico che può arrivare a un valore Uw di 0,73 W/m²K e un isolamento acustico fino a 32/40 dB.
La soglia di fibra di vetro, rivestita di alluminio anodizzato, ottimizza isolamento e stabilità anche a terra. Inoltre, gli scorrevoli possono essere equipaggiati con l’azionamento elettrico Comfort Drive, integrabile nei sistemi smart home.
Navello - Omero
[caption id="attachment_748711" align="aligncenter" width="1200"] Portafinestra Navello Omero in legno in una casa del Quattrocento a Cuneo[/caption]
Le finestre di rovere lamellare Omero di Navello hanno una stabilità strutturale superiore a quella del legno massello, grazie anche allo spessore maggiorato di 92 mm, che consente il montaggio di vetri tripli a bassissima trasmittanza termica (Uw 0,80 w/mq K).
Le vetrocamere basso emissive (qui installate in edificio storico connesso al Santuario della Madonna degli Angeli di Cuneo) sono riempite con gas argon e utilizzano canaline “warm edge” con capacità isolante doppia rispetto a modelli standard.
Una soluzione estremamente efficace anche contro la condensa nei freddi mesi invernali. Oltre a vetri antisfondamento, tutti i modelli montano ferramenta antieffrazione a scomparsa e maniglie con pulsante, accorgimento sia antieffrazione sia per impedire aperture accidentali dall’interno, soprattutto da parte dei bambini. Disponibili anche veneziane interne alle vetrocamere, controllate da telecomandi wireless.
Oknoplast - Skyline
[caption id="attachment_748713" align="aligncenter" width="1200"] Skyline di Oknoplast[/caption]
Skyline di Oknoplast, linea di finestre scorrevoli di alluminio, si distingue per i profili estremamente sottili e raffinati. Il nodo centrale di soli 25 mm, con maniglia integrata, massimizza la superficie vetrata, mentre il telaio può essere completamente incassato su tutti i lati, aumentando l’effetto di continuità visiva tra gli ambienti interni e lo spazio esterno.
Le ante arrivano fino a 4 m di larghezza e 3,2 m di altezza, con un isolamento termico Uw fino a 0,85 W/m²K. Il triplo vetro opzionale e le guarnizioni in elastomero aumentano la protezione dagli agenti atmosferici e l’isolamento acustico anche in condizioni climatiche estreme. Un sistema di scorrimento a rulli permette una movimentazione fluida e leggera delle ante, nonostante le dimensioni generose, da semplificare ulteriormente con l’opzione motorizzata, integrabile con i sistemi domotici comuni. In più configurazioni, a due o tre binari, è personalizzabile nei colori.
Schüco - AS PD 75.HI
[caption id="attachment_748715" align="aligncenter" width="1200"] Schüco - AS PD 75.HI[/caption]
Il sistema scorrevole e alzante-scorrevole di alluminio AS PD 75.HI di Schüco è disponibile in tre versioni che introducono per la prima volta la possibilità di avere in uno stesso serramento i profili delle ante totalmente a scomparsa nella muratura e la soglia a filo pavimento.
In questo modo l’effetto “tutto vetro”, dal forte impatto estetico, crea una connessione fluida tra in e outdoor. La dimensione massima arriva a 350x350 cm, per un peso fino a 800 kg, e l’isolamento termico raggiunge lo 0,82 W/m2K, con un abbattimento acustico fino a 44 dB.
WnD - RAVIA EVO
[caption id="attachment_748717" align="aligncenter" width="1200"] WnD - RAVIA EVO[/caption]
RAVIA EVO di WnD, evoluzione della linea RAVIA, è un serramento di PVC che massimizza l’illuminazione naturale in entrata riducendo il fabbisogno di energia nei mesi più freddi e meno luminosi dell’anno. Grazie al disegno essenziale dei profili, simmetrici e con maniglia perfettamente al centro, dal nodo ridotto, e alle ampie vetrocamere, con fermavetro dalla linea netta, la luce solare è copiosa, nonostante eccellenti parametri di isolamento termoacustico: il valore di trasmittanza termica Uw arriva infatti fino a 0.8 W/m²K, merito anche di una innovativa canalina termica e di una terza guarnizione di serie.
Inoltre, il serramento integra un meccanismo per la micro-ventilazione che permette il ricircolo dell’aria con minima dispersione di calore e pari standard di sicurezza (opzionale l’aggiunta di ferramenta in classe RC2). La versione porta-finestra ha la soglia ribassata di 2 cm e possibilità di anta maggiorata, mentre tutta la gamma è personalizzabile con diverse pellicole decorative, compreso un effetto legno Real Wood iperrealistico anche al tatto.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 2023
[post_title] => Efficienza energetica e design: protagonisti gli infissi
[post_excerpt] => Gli infissi di ultima generazione assicurano efficienza energetica, isolamento acustico e comfort interno. Sul mercato l’offerta è ampia.
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Il portoncino d’ingresso, unitamente all’impianto d’allarme e ai restanti serramenti esterni, rientra nell’insieme dei sistemi per la sicurezza di una casa. Punto sensibile, è dunque conveniente che venga scelto con precise caratteristiche tecniche, in grado di tutelare persone e cose. Ciò perché la percezione della sicurezza è fondamentale per la qualità dell’abitare, in grado di concorrere anche alla definizione del concetto di comfort.
Alle prestazioni anti-effrazione vanno poi però aggiunte le qualità estetiche, dato che l’entrata è sempre una sorta di biglietto da visita dell’abitazione.
Struttura e componenti di un portoncino d’ingresso
Gli elementi che compongono un portoncino d’ingresso e ne determinano l’efficacia prestazionale sono:
telaio, di acciaio dallo spessore variabile, agganciato solidamente alla muratura perimetrale mediante zanche cementate e tasselli appositi;
anta, singola o doppia, cieca o parzialmente vetrata, costituita da lamiere d’acciaio con interposto materiale isolante (lana di roccia o polistirene espanso) ed eventuali inserti di vetro antisfondamento;
serratura, fondamentale per la resistenza, certificata secondo le norme europee (EN 12209, EN 12210) e dotata di catenacci e di barre anti-effrazione;
guarnizioni, per l’isolamento termico e acustico del serramento;
rivestimento, esterno e interno, di materiali e finiture differenti.
Classificazione della sicurezza
I portoncini d’ingresso, al pari di tutte le porte blindate e degli elementi inerenti la sicurezza di un immobile (finestre, facciate continue, inferriate, chiusure oscuranti), possono essere classificati a seconda della capacità di resistere a un tentativo di effrazione, in base alla norma europea EN 1627:2021.
La norma ne specifica i requisiti e in generale si applica a ogni tipo di apertura (a rotazione, basculante, a libro, a rototraslazione, sospesa in alto o in basso, scorrevole ad avvolgimento) oltre che agli elementi fissi.
Le classi di resistenza sono:
RC1, contro lo scasso manuale senza attrezzi particolari, prevede un tempo di tenuta di 30 secondi;
RC2, contro lo scasso con attrezzi semplici facilmente reperibili (ad esempio cacciaviti o coltelli), prevede un tempo di tenuta di 3 minuti;
RC3, contro lo scasso con strumenti complessi (piede di porco o perforatori), prevede un tempo di tenuta di 5 minuti;
RC4, contro lo scasso mediante attrezzi elettrici a batteria (trapani, seghe), con tempo di tenuta di 10 minuti;
RC5, contro lo scasso mediante attrezzi elettrici specifici (trapani, seghe), con tempo di tenuta di 15 minuti;
RC6, contro un attacco importante (con mole e apparecchiature sofisticate), con tempo di tenuta di 20 minuti.
In genere le prime due classi prevedono una tipologia di scassinatore non professionista o occasionale, privo di attrezzature specifiche. Dalla terza in poi la resistenza è invece progettata per respingere azioni professionali e mirate, attuate con strumenti ad hoc.
Per le situazioni residenziali la fascia di sicurezza da considerare è quella centrale – vale a dire RC3 e RC4 –, mentre le classi superiori sono più adatte a situazioni commerciali e di conseguenza richiedono un impegno finanziario maggiore.
Bisogna inoltre considerare che la classificazione permane solo se il portoncino d’ingresso è correttamente posato in opera, con accorgimenti tecnici atti a non indebolirne la funzione.
Certificazione anche per la porta d’ingresso
Oltre ad essere conformi alle normative UNI – la già citata EN 1627:2021 su sicurezza e prestazioni, EN 1154:2003 sui requisiti per i dispositivi di chiusura controllata, EN 12209 e EN 12210 sulla sicurezza delle serrature e sulla resistenza ai carichi di vento dei serramenti – i portoncini d’ingresso possono anche essere certificati.
Oltre alla marcatura CE, che ne stabilisce la conformità ai criteri europei, esiste tutta una serie di certificazioni, inerenti tematiche sempre più importanti: salubrità e basse emissioni VOC (i composti organici volatili), provenienza del legno da foreste gestite in modo responsabile, isolamento termico per il risparmio energetico e acustico…
Non tutte obbligatorie, ma volontarie, sono etichette ottenibili da diversi enti certificatori attraverso test e prove che ne dimostrino la qualità e la sostenibilità.
Quanto misura un portoncino d’ingresso?
In generale le dimensioni di un portoncino d’ingresso sono standard – 80/90 cm di larghezza, 210 cm di altezza le più diffuse –, ma le aziende di settore offrono un range più ampio, che può includere anche realizzazioni su misura.
Alcuni modelli hanno poi un’anta aggiuntiva, a destra o a sinistra, larga circa 30/40 cm, che può essere fissa o mobile, cieca o vetrata per lasciare entrare la luce naturale.
Come scegliere colore e materiali della porta d’entrata
Soglia tra interno ed esterno, la porta di ingresso ha un valore anche estetico. Se in condominio va il più delle volte stilisticamente uniformata a tutte le altre, in una abitazione monofamiliare la scelta può essere più personale, fermo restando il rispetto di tutti i vincoli delle normative locali in merito a disegno dei prospetti, decoro, colore.
Il portoncino d’ingresso deve armonizzarsi con il resto dell’edificio, pertanto una costruzione in stile o d’epoca necessiterà di un modello classico, di legno o laccato, con modanature adatte. L’architettura contemporanea può invece aprirsi a materiali ed aspetto più high-tech, con inserimento di metallo, vetro, colori neutri. Importante considerare la palette cromatica preesistente – degli infissi, di eventuali inferriate, dell’intonaco o del rivestimento di facciata – in modo da ottenere nell’insieme un effetto coerente.
La finitura è rilevante anche in caso di esposizione al sole e agli agenti atmosferici, poiché deve risultare più resistente, così come per la manutenzione, che dovrebbe essere poco impegnativa.
Serramenti blindati intelligenti
L’innovazione tecnologica sta cambiando anche il settore dei serramenti esterni e in particolare le porte d’entrata, che ampliano la funzionalità e la sicurezza attraverso l’implementazione domotica e l’intelligenza artificiale.
I modelli più avanzati integrano infatti sistemi di riconoscimento biometrico (come l’impronta digitale) o di gestione da remoto (via smartphone) per apertura e chiusura, senza necessità delle chiavi tradizionali.
In questo modo il grado di sicurezza aumenta e soprattutto il portoncino d’ingresso entra a far parte del paesaggio sensibile della casa, il cui stato può essere monitorato e adeguato alle esigenze che via via nascono durante il giorno, anche da lontano. In grado di avvisare se c’è un tentativo di effrazione in corso, la porta seleziona in base ai nostri ordini chi possa o meno accedere – anche senza chiave – e può attivare scenari domotici in ingresso o uscita (come ad esempio l’accensione delle luci di casa o dell’illuminazione del giardino oppure l’attivazione dell’allarme).
Quale è il costo di un portoncino d’ingresso?
La spesa necessaria per l’acquisto (e la posa) di un portoncino d’ingresso non è irrilevante, poiché i fattori che ne determinano le prestazioni e di conseguenza il prezzo sono molteplici. In linea di massima l’importo si aggira oltre il migliaio di euro, ma può salire di molto se si opta per modelli sofisticati, dal punto di vista sia tecnico sia estetico.
Quale detrazione fiscale per la porta di sicurezza?
Ancora per tutto il 2024 è in vigore il bonus cosiddetto “sicurezza”, una agevolazione fiscale relativa alle spese per l’installazione di tutto ciò che possa essere un deterrente contro i furti e i reati lesivi della proprietà privata.
Tra le opere previste (sostituzione di serrature e chiusure, installazione di tapparelle di sicurezza, posa di casseforti, installazione di impianti antifurto…) rientra anche la sostituzione di un infisso normale con un portoncino d’ingresso blindato. In tal caso lo Stato garantisce la detrazione del 50% del costo di acquisto e di montaggio, ripartita in 10 anni in altrettante rate di uguale importo, per una spesa massima di 96.000 euro (del 36% a partire dal 1 gennaio 2025, per un massimo di spesa di 48.000 euro).
Portoncini di ingresso, rassegna prodotti
Hörmann - ThermoCarbon
[caption id="attachment_741329" align="aligncenter" width="1200"] ThermoCarbon di Hörmann[/caption]
ThermoCarbon di Hörmann, di serie in classe RC 3 ma equipaggiabile fino a 4, ha un bloccaggio a 9 punti di serie e cerniere occultate anti-scardinamento, con eventuali finestrature in vetro stratificato anti-schegge spesso 8 mm. Di alluminio e carbonio, ha un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m2xK) reso possibile dal battente di alluminio a filo della superficie, spesso 100 mm, dotato di pannello di riempimento di schiuma rigida di poliuretano a piena superficie e di profilo composito interno.
Disponibile in svariate varianti decorative e cromatiche, si può motorizzare con la tecnologia BiSecur a codifica sicura AES 128 e gestire in modalità smart con inserimento di codice, lettore di impronte digitali, smartphone.
Metra - Portoncini di ingresso in alluminio
[caption id="attachment_741335" align="aligncenter" width="680"] Portoncino Metra a pannello fresato[/caption]
I portoncini d'ingresso firmati Metra in alluminio uniscono design e tecnologia e si adattano alle diverse esigenze abitative grazie all'ampia tamponamenti, finiture, colori ed accessori.
Disponibili con doppia o tripla giunzione che assicura ottimo comfort termico e acustico e tenuta agli agenti atmosferici.
I portoncini sono disponibili nei modelli a pannello fresato, a pannello classico e con pannello vetro. Quelli a pannello fresato si caratterizzano per resistenza e durabilità e sono disponibili in più modelli, dalle linee più minimali a decorazioni più ricche.
Di.Bi - Rasomuro
[caption id="attachment_741325" align="aligncenter" width="1200"] Rasomuro di Di.Bi.[/caption]
Rasomuro di Di.Bi., in classe anti-effrazione 3, disponibile anche ad anta unica, grazie alle cerniere a scomparsa (per apertura a 180°) e al telaio integrato nella muratura internamente si presenta a filo muro. In più larghezze e con altezza massima di 270 cm, può essere dotata di maniglia standard o incassata.
Dierre - D180
[caption id="attachment_741327" align="aligncenter" width="1200"] D180 di Dierre[/caption]
D180 di Dierre, progettata per l’installazione a filo-telaio e in classe 3 anti-effrazione (che può arrivare a 4), si distingue in termini di efficienza energetica e isolamento acustico: pur con uno spessore minimo (7,7 cm) garantisce infatti una trasmittanza termica ottimale – di serie 1,3 W/(m2 x K), che può scendere a 1,0 W/(m2 x K) – e un abbattimento acustico di 38 dB (che diventano 42 dB con un kit dedicato).
[caption id="attachment_741328" align="aligncenter" width="1000"] D180 di Dierre è dotata di cerniere a scomparsa[/caption]
La scocca a doppia lamiera di acciaio zincato a freddo è accoppiata in monoblocco a un sandwich isolante dalle elevate prestazioni e i rinforzi omega sono sostituiti da una innovativa miscela di materiali estremamente resistenti. Cerniere a scomparsa di nuova concezione, regolabili sui 3 assi, consentono l’apertura a 180° e la doppia battuta di chiusura che, in combinazione con un kit soglia mobile, impedisce il passaggio di spifferi e rumori. La serratura a 3 catenacci è dotata di piastra anti-trapano e di sistema Lock Blocking System, che la blocca quando si tenta di forzarla.
Iperceramica - Safe 4
[caption id="attachment_741331" align="aligncenter" width="1200"] Safe 4 di Iperceramica[/caption]
Safe 4 di Iperceramica, in classe di resistenza 4, offre ottime prestazioni di isolamento (trasmittanza termica Ud pari a 1.3 W/m2K, abbattimento acustico fino a 41 dB) e ha come dotazione standard cilindro di sicurezza CISA, defender anti-trapano e anti-strappo, spioncino, limitatore di apertura, para-aria a ghigliottina inferiore, maniglia interna argento e pomolo esterno bronzo.
Le cerniere sono registrabili su tre assi. Configurata con pannello in mdf laccato bianco interno e impiallacciato Tanganica medio (noce) esternamente, è personalizzabile con diverse maniglie e rivestimenti, al fine di armonizzarsi con le porte interne, mentre telaio e carena sono bianchi.
Schüco - Porte di ingresso in alluminio
[caption id="attachment_741332" align="aligncenter" width="707"] Porta di ingresso in alluminio Schüco[/caption]
Le porte di ingresso di alluminio Schüco, robuste e isolanti, si possono dotare del sistema DCS (Door Control System) Smart Touch: uno schermo touch, totalmente integrato nel telaio, che riporta il numero civico dell’abitazione, su cui digitare il codice di accesso preimpostato per l’apertura. La sequenza delle cifre viene cambiata in continuazione dal software, in modo che sia impossibile da riprodurre anche eventualmente identificando la sequenza delle impronte lasciate sul display.
Inoltre, il comando può essere anche biometrico, mediante lettore di impronte digitali Fingerprint Easy, inserito anch’esso nel profilo del serramento, oppure bluetooth BlueCon via app dedicata, che, grazie al dialogo con lo smartphone, apre la serratura quando ci si avvicina alla casa. Il sistema, completamente a scomparsa, identifica la persona e, se il riconoscimento è autorizzato, i punti di chiusura della porta vengono sganciati in automatico, senza necessità di chiavi. È possibile personalizzare le autorizzazioni all’accesso da app, ad esempio impostando giorni e orari in cui qualcuno può entrare in casa. In tal caso i codici si rinnovano automaticamente ogni 24 ore e possono essere modificati solo da chi sia registrato: in caso di furto o di smarrimento del cellulare non si può ripristinare un account da indirizzo non autorizzato e la serratura è resettabile solo dall’amministratore del sistema.
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[post_excerpt] => Punto sensibile, oltre che prima impressione, di una abitazione, il portoncino d’ingresso va scelto per la sicurezza e anche l’estetica.
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[post_content] => Schüco presenterà al Made una serie di nuovi, intelligenti prodotti orientati all’utilizzatore che vanno ad integrare la sua gamma nei vari settori. L’attenzione sarà focalizzata soprattutto sulla possibilità di riunire tutte le novità sotto un unico motto: Energy² = risparmiare energia + produrre energia. Come dimostrano chiaramente i molti prodotti che verranno esposti, quasi tutti i componenti del rivestimento di un edificio possono essere utilizzati per produrre energia partendo dall’irradiamento solare e luminoso. In risposta alla possibilità di produrre energia partendo dal sole, è stata realizzata una serie di prodotti in alluminio ad alto isolamento termico che consentono di risparmiare energia e di non disperdere quella che si riesce a catturare.
Al Made Expo 2008, Schüco presentarà una panoramica completa delle nuove facciate sinergiche. Partendo dalla facciata fotovoltaica nata più di 20 anni fa ma perfezionata nel tempo, passando poi alla facciata caratterizzata da moduli tecnologici per il trattamento del clima all’interno dell’edificio, perfettamente integrati nella struttura, per arrivare infine all’anteprima assoluta della facciata Energy² che dà voce al motto risparmiare e produrre energia mettendolo in stretta relazione con automazione, sicurezza design.
L’involucro da elemento superficiale e bidimensionale si è trasformato in elemento tridimensionale e complesso sia dal punto di vista architettonico che prestazionale, un elemento che si integra con gli impianti, ne diventa un’appendice addirittura è esso stesso un impianto.
Gli edifici vanno protetti contro gli agenti atmosferici, il caldo e il freddo. Quando una facciata, oltre a svolgere le funzioni fondamentali di protezione meteorologica e isolamento acustico, viene utilizzata anche per produrre, distribuire e risparmiare energia, si parla allora di una facciata sinergica.
Energy2 è la risposta per intervenire su quegli aspetti dell’inquinamento ambientale strettamente dipendenti dalle prestazioni termiche degli edifici. Un contributo decisivo per iniziare ad affrontare le problematiche relative al risparmio energetico, all’isolamento, alla sostenibilità nel loro insieme.
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[post_excerpt] => Alla nuova fiera del Made a Milano nel padiglione 6, stand A01 – C04, Schuco presenta le proprie soluzioni di sistema per l’edilizia del futuro: un corner dedicato esclusivamente alle nuove facciate sinergiche, mostrerà gli alti livelli di progettazione raggiunti in grado di dare risposte concrete alle prossime sfide sia di natura economica che ecologica
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[post_content] => Il progetto della nuova sede dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre C.G.I.A (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato) di Mestre, progettato dagli studi in associazione temporanea: Driusso Associati Architetti e arch. G. Pighin, e realizzato dall’impresa SACAIM SPA di Venezia, costituisce una sfida interessante e difficile di architettura contemporanea. Il contesto urbano dell’ hinterland veneziano è noto infatti per un’eterogeneità che mette a dura prova le doti progettuali di chi vi si trovi a intervenire architettonicamente.
Per di più il lotto su cui è stato ideato ed eretto questo manufatto sembra racchiudere in sé tutte le problematiche tipiche del paesaggio mestrino quali giacenza sul confine di edifici multipiano, disomogeneità degli stessi, interclusione, per citare solo alcuni degli aspetti urbanistici che lo caratterizzano, senza contare altre difficoltà come l’alto livello della falda freatica che si sono ripercossi nello sviluppo dell’edificio.
Il tema compositivo portante è una singolare lettura dei volumi in termine di pelle e di pelle in termine di volumi, che costruiscono occasioni di dialogo e relazione non solo con l’immediato intorno, ma anche con la città nel suo insieme.
Queste interfacce si pongono come elencazione di modi di relazione possibile, sintatticamente coordinate nel “racconto” progettuale.
Dalle facciate ricoperte di frangisole automatizzati con sistemi Schüco Sun Control in vetro serigrafato con cui si modula la luce e si instaura un rapporto visivo morbido tra interno ed esterno che si compie nell’inversione dell’illuminazione dei cicli diurno e notturno.
Alla completa trasparenza dei volumi che incapsulano i sistemi di distribuzione verticale realizzati con il sistema per facciate Schüco Fw50+ che costituiscono un rimarchevole esempio in vetro curvo e profili calandrati dove la tecnologia è tutta tesa a farsi compiutezza architettonica.
Via via fino alle porzioni di facciata opaca dove la superficie fa risaltare il volume crudo e quindi la presenza fisica imperativa dell’edificio che anela a farsi o a rimanere isola urbana.
Grazie alla tecnologia Schüco lo sforzo teso all’ottenimento di un confort abitativo globale che tenga conto di elementi illuminotecnici e termo-igrometrici, trova compimento in una sapiente declinazione di eleganza compositiva che ne fa una sintesi architettonica efficace.
Scendendo ulteriormente di scala si nota come la distribuzione degli spazi interni preveda l’autorimessa nell’interrato, nei piani terra e primo trovano invece albergo le funzioni di maggiore contatto con il pubblico quali segreteria, servizi di consulenza, sale conferenza e per questo godono anche di un accesso indipendente. Salendo ancora si trovano gli uffici amministrativi, il centro elaborazione dati, aule e laboratori per corsi di aggiornamento e formazione.
A questi ultimi in modo particolare si accede attraverso una scala elicoidale ed un ascensore panoramico.
Questo elemento, realizzato grazie alla tecnologia Schüco, che di giorno distribuisce con leggerezza gli spazi severi del volume rigoroso che costituisce il corpo dell’edificio, si fa anima pulsante del manufatto durante la notte con un gioco di scambi coerentemente messo in campo in questa terra dalle forti contraddizioni formali.
Il montaggio delle lamelle frangisole automatizzate Suncontrol e dei serramenti Schüco, serie FW50+ per la facciata continua e per l’involucro della scala elicoidale esterna, è stato eseguito scrupolosamente dalla ditta Muffato f.lli srl di Salzano, Venezia.
Schermature Solari Schüco
I sistemi di schermatura solare Schüco garantiscono condizioni eccellenti sia per la climatizzazione sia per l’illuminazione degli spazi interni.
La luce e il clima sono un fattore essenziale per una buona qualità della vita nelle abitazioni private e negli edifici commerciali.
Gli ambienti illuminati con luce naturale aumentano il senso di benessere a condizione che la luce sia dosata correttamente e i sistemi di schermatura solare controllano la quantità di luce che penetra negli interni, assicurando una corretta luminosità e contribuendo al risparmio energetico con un ombreggiatura adeguata durante i mesi estivi.
In generale, la proporzione di luce naturale dovrebbe essere tale da richiedere la minore quantità possibile di luce artificiale, ciò significa una sensibile riduzione del consumo energetico.
Per un utilizzo ottimale dei sistemi di protezione solare e schermatura antiriflesso è quindi determinante il perfetto adeguamento alle rispettive situazioni ambientali.
I sistemi di schermatura solare sono regolati da sensori e software che riducono o prevengono l’ingresso della luce.
I sistemi a lamelle fisse e mobili possono essere combinati in modo ottimale con i sistemi di facciata Schüco grazie alle varie modalità di installazione.
Schüco propone un sistema completo di lamelle per soluzioni flessibili di schermatura solare
Le lamelle da 105 a 690 mm., mobili o fisse, sono disponibili in un’ampia gamma di forme e opzioni di supporto e movimento. Lamella cava, lamella in lamiera a profilo semplice, lamella high tech, lamella fotovoltaica mobile, lamella in vetro mobile.
Offrono un’efficace ombreggiatura in estate ed estrema luminosità in inverno.
Sono robuste e non richiedono alcun tipo di manutenzione.
Le lamelle mobili sono azionate da motori esterni in acciaio inossidabile con un angolo di oscillazione delle lamelle da 0° a 100° o da un azionamento nascosto.
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[post_excerpt] => La nuova sede degli artigiani è un lirismo di alluminio e vetro che declina l’identità corporativa nella costruzione di una architettura contemporanea capace di coniugare l’eleganza compositiva con gli elementi tecnologici dei sistema Schüco.
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[post_content] => ENERGY2 = risparmiare + produrre energia. Questa è la formula che esprime al meglio la qualità dei prodotti Schüco e risponde ai nuovi parametri del Conto Energia e della Finanziaria 2007. Schüco, avvalendosi della sua pluriennale esperienza, propone sia soluzioni per la produzione di energia dal sole, sia soluzioni per ottimizzare l’efficienza termica dell’edificio.Prodotti che ottemperano i più severi standard per il risparmio energetico e che già da molto tempo sono stati testati, collaudati e applicati.
Il tema del risparmio energetico è da tempo al centro dell’attenzione. Il nostro Paese ha un fabbisogno energetico coperto per l’86% da importazioni e vive una situazione particolarmente critica: una quota altissima delle spese energetiche, quasi il 70% del totale dipende dalle esigenze di riscaldamento delle abitazioni e delle attività commerciali; contenere i consumi all’interno delle costruzioni è diventato quindi indispensabile.
Il Decreto Ministeriale sul Conto Energia
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 23 febbraio 2007, è finalmente entrato in vigore il Decreto Ministeriale sul Conto Energia che, rinnovando quello già esistente, semplifica le modalità di accesso prevedendo 9 tariffe incentivanti per kWh prodotto ed erogate per 20 anni.
La parte più innovativa è sicuramente il fatto che la tariffa più alta di 0,49€/kWh è prevista per gli impianti di piccole dimensioni (da 1 a 3 kW) qualora siano integrati esteticamente con la tipologia architettonica.
Grande attenzione quindi per il privato che fa scelte non solo tecnologiche, ma anche estetiche.
La Finanziaria 2007
Altri incentivi “verdi”, sulla stessa linea del Conto Energia, sono contenuti nella Finanziaria 2007.
La nuova legge prevede detrazioni fiscali del 55% in tre anni per gli edifici che hanno migliorato la loro efficienza energetica di almeno il 20% grazie ad alcuni interventi quali ad esempio l’installazione dei pannelli solari termici e la sostituzione di infissi.
Energia pulita con Schüco
Schüco porta in Italia la pluriennale esperienza tedesca nello sviluppo di prodotti per la produzione di energia pulita e per il risparmio energetico offrendo soluzioni in grado di cogliere tutte le migliori opportunità indicate nei nuovi Decreti, certa di dare qualità e tecnologia testate negli anni.
Si tratta infatti di prodotti che già da tempo hanno superato la fase iniziale delle tecnologie giovani e che quindi sono passati a sviluppare la fase dell’integrazione, una sfida non più solo tecnica ma anche architettonica ed estetica.
Moduli fotovoltaici Schüco
Risulta quindi facile per i prodotti Schüco ottemperare le richieste del Conto Energia per ottenere la tariffa più alta. I moduli fotovoltaici Schüco possono infatti essere integrati nei tetti, nelle coperture trasparenti, nelle pensiline, nelle pergole e tettoie, nelle facciate, nelle barriere acustiche, nei frangisole, nelle balaustre e parapetti, nelle finestre e nelle vetrate così come descritto dettagliatamente nell’allegato 2 della legge.
I moduli fotovoltaici Schüco sono tra i migliori sul mercato, garantiti 20 anni, con tolleranza di potenza solo incrementale (+5%), garanzia di resa al 90% per 12 anni, 80% per 25 anni, di silicio policristallino o monocristallino.
I pannelli solari termici
Lo stesso dicasi dei pannelli solari termici dell’azienda tedesca, altamente efficienti, collaudati uno ad uno nel proprio laboratorio di Bielefeld (uno dei più grando d’Europa) e integrabili nel tetto per formare un’unica superficie complanare con i moduli fotovoltaici.
Rispondono esattamente a quanto richiesto dalla Finanziaria 2007 per ottenere il 55% di incentivi fiscali offrendo più di quanto necessario in termini di garanzia, certificazioni, manuali di installazione.
Infissi ad elevate prestazioni
E quando la Finanziaria dice che l’infisso che sostituisce quello vecchio deve avere un coefficiente di isolamento termico di 2,1 W/m2K, Schüco risponde con una gamma di infissi aventi come valore medio l’1,7 W/m2K.
L’ultimo nato, AWS, raggiunge addirittura il valore record di 0,9W/m2K. Tutti gli infissi poi possono essere automatizzati con motori miniaturizzati nascosti all’interno del profilo.
L’automazione, pensata tenendo conto del design e dell’estetica, nasce per gestire intelligentemente l’edificio regolando i flussi di aria calda e fredda senza sprechi inutili di energia.
Perché scegliere Schuco
L’indirizzo che ormai guida Schuco da anni è quello di dar vita ad edifici intelligenti, integrando esteticamente la più alta tecnologia con il rispetto dell’ambiente.
Il privato che si affida all’azienda tedesca, ha la certezza che non ci saranno mai incognite tecniche dietro l’angolo a minacciare la buona riuscita dell’investimento, anzi, che la propria casa acquista valore rispondendo con anticipo alle nuove sfide energetiche.
Un motivo valido per intervenire, anche perché a partire da luglio 2008 si potrà vendere e comprare immobili soltanto se accompagnati dall’attestato di certificazione energetica, documento che riporta i consumi energetici dell’edificio.
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[post_content] => Progettare un corretto equilibrio tra luce e architettura è stato l’obiettivo principale dell’architetto Raffaele Cutillo (Studio OfCA) nel realizzare il nuovo edificio residenziale affacciato sui giardini della Reggia di Caserta. L'intervento di Schüco.
a cura di Silvia GiacomettiIndice degli argomenti:
La luce ha un ruolo fondamentale sul benessere psicofisico delle persone. È stato dimostrato, infatti, che una corretta illuminazione ambientale mantiene efficiente il sistema nervoso, attiva le difese immunitarie, contribuisce alla regolazione del sonno e migliora lo stato d’animo, aiutando ad allontanare stress, ansia e depressione. Senza considerare i numerosi benefici a livello energetico, a favore non solo dei costi in bolletta, ma anche dell’ambiente.
Progettare un corretto equilibrio tra luce e architettura è stato l’obiettivo principale dell’architetto Raffaele Cutillo dello Studio OfCA nel realizzare il nuovo edificio residenziale affacciato sui giardini della Reggia di Caserta.
Un progetto affatto banale, che ha richiesto molta cura nei dettagli e rigore nelle scelte progettuali, ma che alla fine, grazie alle moderne tecnologie utilizzate, è risultato uno spazio in cui la luce naturale ha trasformato completamente gli ambienti interni, plasmando l’intera abitazione a beneficio delle persone che vi abitano.
Il progetto
L’ambiente principale dell’abitazione, collocata all’ultimo piano di un prestigioso palazzo, è formato da un ampio living open space il cui fulcro è rappresentato dalla zona relax, arredata con un divano tessile e un suggestivo caminetto.
Attorno a quest’area si inseriscono gli altri locali della casa: la cucina, la zona pranzo, le camere con servizi interni e il soppalco aperto con biblioteca e studio, tutti affacciati lungo le vetrate perimetrali scorrevoli che permettono il collegamento diretto con la terrazza.
Il disegno degli spazi, sobrio e lineare, si rispecchia nella scelta dei colori e dei materiali: i pavimenti in legno esaltano le murature e gli arredi, mentre le grandi partizioni vetrate valorizzano il continuo dialogo con l’ambiente circostante.
«Avevamo a disposizione superfici disposte su due livelli, situate a un’altezza elevata e caratterizzate da una vista spettacolare sul parco. Il progetto ha voluto lavorare per sottrazione rispetto alla frammentazione spaziale preesistente, eliminando tutte le murature superflue, interne ed esterne, fino a ottenere un ambiente polifunzionale fluido e continuo, inondato dalla luce naturale. Le scelte progettuali estetiche e tecniche sono state condivise con i committenti. L’apparato decorativo è limitato a pochi oggetti artistici di pregevole fattura, per nulla invasivi. In questo modo si enfatizza il rapporto fra interno ed esterno, privilegiando il ruolo scenografico del parco» Archietto Raffaele Cutillo
Luce e architettura - Schüco
Uno degli elementi centrali dell’intera abitazione è stata la progettazione dei serramenti in alluminio firmati Schüco. Grazie a questi sistemi in vetro è stato possibile infatti realizzare vere e proprie pareti di vetro e consentire la naturale illuminazione degli spazi.
I profili sottili degli scorrevoli Schüco ASS 50 e delle finestre Schüco AWS 65 sono stati scelti nel colore bianco per renderli parte integrante dell’ambiente domestico, in modo da evitare invasive interruzioni spaziali e poter accogliere il panorama nella sua totalità.
Dal punto di vista tecnologico, uno dei particolari più interessanti di tutta l’abitazione è rappresentato dagli scorrevoli con apertura angolare, i cui telai in alluminio sono sagomati in modo che l’uno funga da battuta all’altro, senza alcun sostegno verticale.
La scelta del nodo angolare è stato un elemento fondamentale ai fini dell’estetica dell’intera parete trasparente; la sua posa in opera ha richiesto una notevole abilità da parte dei tecnici posatori, che lo hanno realizzato in cantiere e allestito in opera insieme anche a tutto l’occorrente per la motorizzazione a scomparsa delle ante.
Per valorizzare inoltre il panorama circostante, una volta aperto il serramento, le due ante di sinistra, dopo essere state sovrapposte una sull’altra, possono scomparire in un apposito alloggiamento creato nel muro in corrispondenza del camino.
Scheda Progetto
Progetto architettonico: OfCA, arch. Raffaele Cutillo
Serramenti in alluminio: Schüco Italia
Vetrate scorrevoli: Schüco ASS 50
Finestre: Schüco AWS 65
Serramentista: Di Monaco Serramenti
Foto: Daniele Domenicali
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[post_content] => Schüco è leader nella progettazione e distribuzione di prodotti per la realizzazione di involucri edilizi sostenibili ad alta efficienza energetica: finestre, porte e facciate ad elevato isolamento termico e soluzioni avanzate di building automation.
Per una progettazione sempre più integrata dell’involucro edilizio, Schüco produce anche kit completi per impianti solari termici, fotovoltaici, per il raffrescamento solare e per la geotermia orientati alla produzione di energia pulita.
L’azienda Schüco è stata fondata nel 1951 in Germania ed è presente in più di 76 paesi al mondo. Con più di 5000 dipendenti e 12.000 partner in tutto il mondo Schüco offre sistemi innovativi realizzati al 100% con componenti originali, marchiati e certificati da oltre 1000 brevetti. Il fatturato del gruppo nel 2008 è stato di 2,2 miliardi di euro.
Schüco Italia è presente a Padova da più di 40 anni. E’ l’azienda italiana con più esperienza nel settore; un marchio che per gli operatori – progettisti, serramentisti, imprese, consumatore finale significa professionalità, innovazione e garanzia di qualità. La ricerca Schüco, volta alla tutela dell’ambiente partendo dall’involucro edilizio, si basa sulla filosofia “Energy2”: risparmiare energia, produrre energia. Per Schüco, edifici autonomi dal punto di vista energetico, in cui tecnologia, forma e funzione interagiscono tra di loro garantendo massima sicurezza e comfort abitativo, sono già una realtà.
Prodotti presentati a Civitas
Facciata Schüco E2-SFC 85HI ad alto isolamento termico con apertura a sporgere automatizzata e schermatura solare Schüco CTB. L’azionamento dell’elemento apribile, completamente a scomparsa, avviene tramite motori elettrici integrati. La facciata è inoltre dotata di schermatura solare Schüco CTB ad alta efficienza. Le microlamelle in alluminio anodizzato si integrano nella facciata in maniera uniforme ed omogenea, consentendo un’ombreggiatura completa da un’altezza del sole di 20°.
Finestra AWS 75 BS.SI: grazie alla particolare configurazione della zona di isolamento termico ed in generale delle guarnizioni, vengono garantiti eccellenti valori di isolamento termico (Uf= 1,3 W/m2K) e acustico (Rw= 48 dB). Il sistema offre inoltre un’ampia versatilità d’uso con l’impiego di ante a scomparsa, meccanismi di automazione Tip Tronic e la possibilità di integrazione nei sistemi di facciata Schüco.
Facciata FW+ 50 .SI con apribile AWS 75.BS e integrazione di moduli a film sottile. L’innovativa tecnologia di isolamento termico del sistema FW+50 .SI si combina con l’apribile per la ventilazione controllata dell’ambiente interno contribuendo ad un maggiore risparmio energetico, mentre i moduli fotovoltaici a film sottile integrati in facciata permettono la produzione di energia elettrica.
Sistema di evacuazione di fumo e calore con meccanismo di automazione a scomparsa Tip Tronic. Schüco EFC è utilizzabile con tutte le varianti costruttive (finestre su muratura, nastri di finestre, costruzioni a montanti e traversi) e assicura al contempo anche la ventilazione di giorno e il raffrescamento notturno. Grazie alle apparecchiature a scomparsa e alla semplicità di montaggio è possibile combinare esigenze progettuali ed estetiche.
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[post_content] => Comune di Roncoferraro (MN), Politecnico di Milano e Schüco International Italia Srl, Ilva Polimeri, Comunicare Srl e JCDecaux - città di Parigi. Sono i sei vincitori del Premio all'Innovazione Amica dell'Ambiente 2007 promosso da Legambiente e Regione Lombardia e dedicato "Efficienza per il clima. Verso un'economia della qualità".
Si tratta di un riconoscimento annuale alle tecnologie, ai processi, ai prodotti, ai serivizi e ai sistemi gestionali innovativi che producono significativi miglioramenti ambientali e viene attribuito a realizzazioni di cui si possono già essere verificati i primi risultati in termini di miglioramento ambientale, che si distinguano per la loro originalità e soprattutto, per le loro potenzialità future.
Scopo del riconoscimento è creare un contesto favorevole alla ricerca e allo scambio di innovazioni in campo ecologico, premiando quelle realtà capaci di considerare l'ambiente non più come vincolo ma come valore e opportunità di sviluppo e di crescita per sé e per l'intera collettività.
Tre le sezioni tematiche di questa edizione: "Efficienza nei consumi: i beni e i prodotti a basso consumo energetico", "Efficienza nelle politiche di sistema: i trasporti" e "Le biomasse e l'innovazione nell'agricoltura".
Schüco Italia, azienda specializzata nelle soluzioni high-tech per l’involucro edilizio e le tecnologie solari, ha vinto nella categoria “Efficienza nei consumi: i beni e i prodotti a basso consumo energetico” per il Solar Cooling: il primo sistema completo per il “raffrescamento solare.
Il Solar Cooling ottimizza lo sfruttamento dell’energia prodotta durante tutto l’anno dai pannelli solari termici, rinfrescando d’estate e integrando gli impianti di riscaldamento tutto l’anno, senza gravare sull’ambiente.
Gli impianti di raffreddamento solare necessitano di un maggior livello di temperatura proveniente dal campo dei collettori. Per questo Schüco ha studiato degli appositi pannelli ad alta prestazione che grazie alla vetratura doppia e ad un rivestimento antiriflesso a 4 strati consentono un aumento del 29% della resa solare e riducono al minimo le perdite di calore.
A differenza dei convenzionali sistemi di condizionamento, il Solar Cooling non utilizza compressori meccanici ma sfrutta un ciclo ad assorbimento, alimentato direttamente dall’energia solare, che copre fino al 98% del fabbisogno energetico della macchina: la richiesta di elettricità è quindi limitata solo al rimanente 2%.
Il raffrescamento solare è in tal modo estremamente silenzioso ed efficiente. La soluzione ideale per uffici, locali commerciali e scolastici, alberghi ed ogni altro edificio in cui si voglia combinare un piacevole clima interno, un impatto ambientale minimo ed un consistente risparmio sulle spese energetiche.
La nuova tecnologia Schüco offre costi d’esercizio ridotti, una manutenzione estremamente limitata, un utilizzo minimo di elettricità ed emissioni CO2 quasi assenti. L’impianto è perfettamente integrabile con i sistemi fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per rendere l’edificio ancora più indipendente dai combustibili fossili, incrementando così il risparmio nelle spese energetiche.
Il primo Schüco Solar Cooling in Italia è oggi in corso di realizzazione a Padova nella sede di Schüco International Italia, e sono allo studio le prime applicazioni ad uso domestico.
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[post_content] => Stapelia è la nuova generazione di lampioni realizzata e brevettata da ENEA con l’impiego di specifici moduli fotovoltaici Schuco, che ricavano energia dal sole consentendo di risparmiare energia, da utilizzare per l’illuminazione di ambienti urbani e naturali.
Stapelia* è un lampione di nuova concezione che coniuga le più avanzate tecnologie per la produzione di energia solare con un avveniristico e sofisticato design a forma di fiore, con l’obiettivo di valorizzare gli ambienti urbani dal punto di vista architettonico, con nuovi sistemi di illuminazione che permettano un’ottimale integrazione nel contesto territoriale, e siano nello stesso tempo efficienti e con una forte valenza naturalistica.
Stapelia è il nome di un bellissimo fiore tropicale, che si è voluto riprodurre realizzando una corolla di cinque petali triangolari, costituiti da moduli di vetro semitrasparenti, ciascuno dei quali contiene 21 celle in silicio monocristallino blu scuro, che garantiscono una potenza pari a 28 Wp, per un totale di potenza elettrica disponibile di 140 Wp.
Per consentire un’illuminazione diffusa e piacevole, in corrispondenza dei profili inferiori di Stapelia sono stati collocati led a basso consumo.
La luce che producono viene diffusa attraverso fogli di plexiglass opalino.
I petali di Stapelia durante il giorno captano l’energia solare che viene poi riemessa in forma di luce durante le ore notturne.
La corolla di petali è sorretta da una struttura metallica di forma pentagonale che poggia su uno stelo alto 6 metri, in grado di resistere alle intemperie.
Stapelia è stato sviluppato presso il Centro Ricerche di Portici dell’ENEA, che è una struttura di eccellenza nazionale per il settore fotovoltaico, in collaborazione con Schüco, che vanta una decennale esperienza nell’ambito della ricerca per la tecnologia solare e costituisce uno dei marchi di riferimento in tutto il mondo.
Nell’area verde del Centro Ricerche di Portici dell’ENEA sono stati installati cinque di questi “fiori solari”, che già forniscono luce nel rispetto dei vincoli paesaggistici in alternativa ai classici lampioni.
Posizionati nei punti del giardino con maggiore esposizione solare, i petali di questi fiori tecnologici assumono un’inclinazione di 30° rispetto al terreno, per captare la massima irradiazione solare; dispositivi tecnologici permettono il controllo dell’illuminazione crepuscolare.
Stapelia è in grado di funzionare sia in modo autonomo sia in collegamento alla rete pubblica di distribuzione. Nel caso di funzionamento autonomo, le batterie fungono da accumulatori, che alimentano i petali con l’energia stivata. Nella secondo caso, l’energia prodotta durante il giorno viene ceduta al gestore della locale rete di distribuzione, che poi di notte la restituisce.
ENEA - Centro Ricerche Portici
Ing. Carlo Privato,
Dipartimento TER / Sezione Tecnologie Fotovoltaiche
e-mail: carlo.privato@portici.enea.it
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[post_content] => Il progetto di riqualificazione del mulino di Terenzano a Udine, ad opera dell’architetto Peressa rappresenta un esempio emblematico di come si dovrebbe procedere quando ci si accinge a riqualificare un’architettura plurisecolare, che ha registrato fisicamente nel tempo, con le sue trasformazioni, l’evolversi dei modi produttivi e dell’abitare, la sua stessa consistenza materiale e costruttiva.
La volontà di distinguere per epoche ben definite gli interventi che si sono succeduti fino ad oggi risulta il tratto distintivo dell’opera.
Mai come in questo caso si capisce che l’architettura ha il compito di rispecchiare l’epoca alla quale appartiene ma nello stesso tempo di connettersi con l’esistente non per mimesi bensì con un proprio, autonomo linguaggio.
Un gioco di giustapposizione di opposti, una danza sapiente fra paradossi che si valorizzano scambievolmente.
La corte del mulino collocata in posizione privilegiata, sulla pianura friulana, all’interno del Parco Naturale del Cormor presenta tre volumi uniti tra loro attraverso una pianta a C.
Ognuno di questi si identifica in modo particolare e distintivo assegnando ad ogni porzione un ruolo ben definito: il volume più antico e rappresentativo, in quanto cuore del progetto originario, databile nel ‘500, è stato restaurato con un metodo conservativo e ha mantenuto in facciata il rivestimento in sasso fluviale tipico della zona friulana.
Il secondo volume adiacente, che dal punto di vista prospettico è il fulcro della pianta, presenta invece nella corte interna una porzione di facciata terra-cielo rivestita in listelli di larice che dà vitalità alla cadenza prospettica dei diversi edifici e ne definisce il ruolo nel contesto storico.
Ma vi è un ulteriore edifico nel progetto che caratterizza fortemente l’intervento e completa la pianta a C, con un involucro che vuole essere in chiara antitesi rispetto agli altri edifici presenti nella corte.
Se negli antichi manufatti il rivestimento è rappresentato da materiali tipici della cultura locale quali sasso di fiume e intonaco al grezzo, in questa nuova struttura, rivisitata e volutamente moderna, si distinguono i pilastri in acciaio e le velette in larice, accompagnate da ampie aperture vetrate trasparenti. Qui l’architettura permette di eliminare il confine tra interno ed esterno, per ritrovare il rapporto con la natura e la storia del territorio, rinunciando alla propria materialità per mostrare le viscere della progetto.
Le aperture vetrate Schüco ASS 50 per le intrinseche peculiarità di dimensioni e marcate caratteristiche di design, risultano quindi definire il volume che caratterizza tutto il complesso al suo interno e nonostante l’uso di pareti vetrate di ampie dimensioni, garantiscono un alto grado di efficienza energetica, senza rinunciare al comfort abitativo.
La versatilità della componentistica Schüco, che da sempre ha al centro della propria attenzione le necessità del progettista, ha permesso che il sistema di vetratura non fosse sottoposto a vincoli formali che potessero in qualche modo inficiare concetti compositivi dal delicato equilibrio.
L’innesto tecnologico avviene così in modo discreto e la composizione nel proprio insieme rimane su un piano tradizionale, rinunciando a parlare la lingua delle tecnologia, pur comprendendola perfettamente.
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[post_content] => Per il prossimo evento internazionale Expo 2015, il progetto vincitore del concorso per la realizzazione dell'Infopoint di Expo Milano 2015 è risultato Expo Gate, e Stahlbau Pichler è il partner scelto per realizzare le strutture di questo importantissimo punto di riferimento.
Expo Gate, progetto firmato Scandurrastudio, è costituito da due padiglioni a forma di tronco di cono con struttura in acciaio e vetrati e da una piazza centrale tra i due elementi. Il concept del progetto è proprio quello di creare una porta attraverso la quale entrare nell'esposizione universale del 2015. L’Infopoint sorge in Largo Cairoli (via Beltrami) e sarà luogo di incontro, spazio di socializzazione, nonché punto informativo per l'esposizione universale.
L'Infopoint di Expo 2015, è stata di fatto la prima opera di Expo ad essere realizzata e la prima ad entrare in funzione; è stata infatti inaugurata il 10 maggio 2014.
La gara d'appalto, con forte valenza tecnica, è stata aggiudicata all'ATI vincitrice proprio per le migliorie tecniche presentate. In questa proposta fortissima rilevanza ha avuto l'involucro affidato a Stahlbau Pichler e al contempo la velocità di realizzazione definita dal Capitolato in 150 giorni naturali consecutivi dalla consegna dell'area. La stagione invernale e le festività natalizie, riducendo il tempo utile effettivo, hanno obbligato le imprese ad una vera e propria lotta contro il tempo vincolandole all'adozione di soluzioni idonee alla velocità di realizzazione richiesta. Difficoltà ulteriore è stata messa dall'ubicazione dell'opera, proprio nel centro di Milano e sopra al mezzanino della metropolitana, di qui l’imposizione per le imprese di eseguire, oltre alle verifiche strutturali, trasporti notturni per evitare il caotico traffico milanese.
Progetto architettonico
Il progetto, che ha l’obiettivo di riqualificare via Beltrami, collegamento tra Foro Bonaparte e il Castello Sforzesco da una parte, e Largo Cairoli dall'altra, si sviluppa secondo un concept che è quello di creare una porta attraverso la quale entrare nell'esposizione universale del 2015.
Il progetto propone una piastra aperta, il suolo libero è caratterizzato da una piazza centrale e due padiglioni a “casello” laterali. Si ritrova infine una porta di accesso a Expo. La principale caratteristica di Expo è quella di essere un dispositivo trasformabile e adattabile senza che questo perda la propria forte identità.
Le strutture esterne fungono da supporti per i diversi strumenti di comunicazione, dagli stendardi alla grafica luminosa, trasformandosi periodicamente e assumendo connotazioni differenti nel tempo.
Al centro dei due padiglioni uno spazio “vuoto” fungerà da vero e proprio punto di informazione. Il richiamo all’impianto urbano ottocentesco è evidente, come pure il rimando al sistema assiale di spazi pubblici che dal Duomo porta all’Arco della Pace.
Due grandi vele trasmetteranno informazioni in tempo reale, mentre le vetrate lasciano visibili le attività che saranno ospitate all’interno.
L’opera è stata realizzata secondo principi di leggerezza, trasparenza, modularità, caratteristiche tipiche dell’acciaio sviluppato in grandi volumi reticolari e aerei, essenziali anche per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Struttura in acciaio ed Involucro
L'involucro è costituito da una struttura portante a vista in tubi di acciaio verniciati RAL9010 con sezioni minime, tali da formare una struttura molto leggera e trasparente, e da una facciata vetrata "appesa" alla struttura stessa.
I fabbricati hanno forma piramidale e dimensioni di 41 x 15 m, con un’altezza di circa 19 m. La struttura portante, interamente a vista, prevede l’utilizzo di 140 tonnellate di acciaio.
La facciata vetrata, che si presenta quindi arretrata rispetto al filo della struttura esterna, è costituita nella quasi totalità da vetrazioni serigrafate con motivi a pallini colore RAL9010 e con una copertura dell’ 80%.
I vetri hanno ricevuto inoltre un trattamento di tipo “autopulente”, a base di biossido di titanio.
Le facciate impiegano sistemi Schüco AOC 50 nella variante SG (Structural Glazing), per un design uniforme senza compromessi per i valori di isolamento.
La copertura è costituita da una statigrafia "a secco", composta da lamiera grecata, isolamento termico e acustico, barriera antivapore ed infine lamiera aggraffata per la parte a vista.
Il piano terra si caratterizza per una facciata continua con vetrazioni trasparenti e profili portanti in acciaio inox lucido. Le porte d'ingresso, con luce netta da 3000 mm, sono state perfettamente integrate nella facciata stessa.
Progettazione 3D
Particolare attenzione è stata dedicata alla progettazione costruttiva, con l'obiettivo di semplificare e velocizzare non solo l'ingegnerizzazione, ma anche e soprattutto la produzione in officina e l'assemblaggio in cantiere.
"Trattandosi di tubi a sezione circolare si è resa necessaria la progettazione con modellazione solida, sia per lo sviluppo dei vari nodi e sia per velocizzare la progettazione costruttiva dei singoli elementi che dovevano essere sagomati con il taglio laser prima di essere assemblati in semilavorati. E' risultata inoltre piuttosto complessa la progettazione dei nodi di connessione tra la struttura in acciaio e l'involucro vetrato", ci racconta Stefano Cumer, Project manager di Stahlbau Pichler per l’intervento.
Per l'attività di progettazione si è quindi rivelato decisamente vincente il forte lavoro in team all’interno dell’azienda Stahlbau Pichler, con una intensa e continua interazione e collaborazione tra il gruppo di lavoro che ha seguito tutta la parte di statica ed i modellatori grafici; quest'ultimi hanno operato sulla piattaforma 3D tekla structures.
In tal modo è stato possibile conciliare al meglio le esigenze strutturali con la necessità di tempi stretti per la progettazione costruttiva e la gestione complessiva di procedure e tempistiche dell’officina.
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Il Liceo Classico Beda Weber, fondato nel 1724, è il più antico istituto superiore dell'Alto Adige.
In seguito all'ampliamento commissionato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, è ora anche l'istituto scolastico che può vantare l'edificio più innovativo di tutta la regione, personificazione reale di un dialogo continuo tra antico e moderno.
Storia e architettura, tradizione e innovazione, passato e futuro si incontrano infatti nel Beda Weber di Merano, il cui ampliamento risponde a una fame di spazi che pressa l'istituto da diversi anni. In seguito all'annessione del liceo linguistico a quello classico infatti, il numero degli studenti del Beda Weber è raddoppiato e l'esigenza di spazi più idonei si è fatta sempre più incalzante.
Il liceo necessitava quindi di una struttura più ampia e confortevole, in grado di assicurare spazi appropriati per favorire l'apprendimento, la maturazione psicologica e la socializzazione.
Progettare un edificio scolastico è però un processo complesso, dove non si deve tener conto solamente dei volumi architettonici ma anche dei coefficienti illuminotecnici, particolarmente determinanti per lo speciale profilo di utenza a cui la struttura è destinata.
Il progetto, firmato dagli architetti Unterberger e Palla, riguarda la realizzazione di un nuovo edificio scolastico adiacente alla struttura già esistente che attualmente ospita l'Istituto Tecnico Industriale.
A questa fase ormai conclusa, fruibile già dall'anno scolastico 2011/2012, ne segue una seconda che prevede invece la ristrutturazione dell'istituto tecnico.
Le forme architettoniche della nuova realizzazione si sviluppano su quattro piani, a cui vanno aggiunti altri tre livelli interrati per una cubatura complessiva di 20.722 m3.
Oltre alle nuove aule per le lezioni, sono state realizzate anche alcune classi di sostegno, un'aula magna, una sala polifunzionale, una palestra interrata doppia e una galleria di collegamento tra la il nuovo edificio e quello che ospita l'istituto tecnico.
Complessivamente, la struttura fuori terra è composta da tre volumi: uno cristallino interpretato come base (piano terra e primo piano), uno compatto e regolare inframmezzato da elementi trasparenti e, infine, uno verticale traslucente destinato al corpo scala, che fa da collegamento agli altri due volumi.
L'accesso alla palestra è stato reso indipendente per consentirne l'utilizzo da parte di associazioni sportive esterne anche in orario extra-scolastico.
A questo fine sono state installate delle attrezzature degne di un vero e proprio fitness center, le quali consentono di valorizzare l'edificio non solo dal punto di vista architettonico ma anche dal punto di vista sportivo.
La diversità stilistica dei due edifici, allineati a formare un tutt'uno ideale, diventa in questo caso variazione sul tema e il carattere di continuità con cui l'ampliamento è stato eseguito viene ulteriormente rafforzato dal dialogo che si instaura tra la nuova e la vecchia struttura grazie alla galleria di collegamento
L'involucro esterno della realizzazione si fonde in maniera armoniosa con la natura, la cultura e la storia del territorio: materiali tradizionali come il calcestruzzo vengono infatti affiancati ad elementi più moderni, come il vetro e il fibrocemento. In questo modo si crea un gioco di spazi e di luci, dove la cristallina trasparenza del vetro si alterna con la traslucenza del fibrocemento e la solidità del calcestruzzo.
La stratificazione dei volumi, sia orizzontale che verticale, presenta inoltre un carattere innovativo con cifre stilistiche di rilievo tecnologico.
Le forme sobrie e allo stesso tempo rigorose lasciano spazio infatti ad ampie vetrate continue, in grado di trasformare la luce naturale in elemento architettonico. L'armonioso equilibrio tra illuminazione naturale esterna e illuminazione artificiale interna consente così di assaporare la mutevolezza del tempo, rifuggendo ambienti anonimi e socialmente debilitanti.
Nell'edificio il richiamo all'intorno si fonde con la contemporaneità: il fronte rivolto verso la strada principale lascia intuire la compenetrazione dei volumi geometrici ed enfatizza la simmetria delle componenti finestrate Schüco, l'azienda leader nei sistemi per facciate scelta dai progettisti per questa realizzazione.
I sistemi per finestre Schüco sono perfetti in tutte le situazioni in cui si prospettano particolari esigenze di design.
Grazie alle loro caratteristiche, la luce naturale diviene protagonista della struttura occupando un ruolo primario nell'intera progettazione.
Le fonti luminose si fondono infatti con armonia ed eleganza, consentendo una compenetrazione tra architettura e territorio, mentre i diversi scorci prospettici mettono in rilievo i tagli architettonici e i giochi di volume, scoprendo asimmetrie e sequenze particolari.
Tutto lo spazio è misurato con classica eleganza e le linee, leggere ma allo stesso tempo austere, creano un senso di appartenenza e partecipazione, per un eco vagamente post-moderno che non scade nell'eccesso di figurazione storica ma, al contrario, esalta la valenza architettonica della struttura.
I sistemi Schuco: facciate FW 50+.HI, apribili AWS 102 PAF, finestre a battente AWS 70 BS.HI, finestre a bilico AWS 70.HI, porte ADS 70.HI sono stati scrupolosamente installati dalla ditta Kaser di Varna, BZ.
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[post_content] => Un concorso di idee ad inviti, bandito nell'anno 2000 dalla ditta Nice di Oderzo, segna l'inizio di un'avventura architettonica durata 7 anni.
Le motivazioni e gli obiettivi sono chiari: si tratta di un'azienda giovane – nel 2000 ha solo 8 anni di vita – in rapidissima crescita, che ha bisogno di nuovi spazi.
Nuovi spazi non solo e non tanto in termini quantitativi, ma soprattutto in termini qualitativi.
Nice vuole per i suoi dipendenti uno spazio che abbia come riferimento centrale l'uomo; lo spazio del lavoro deve essere uno spazio dove l'uomo sta bene con se stesso e con gli altri.
Nice è un'azienda in movimento: produce movimento attraverso i suoi oggetti ed è in movimento poiché in continua espansione.
Il progetto architettonico deve quindi rappresentare questa pulsione, questo essere in movimento, questo continuo desiderio di crescere volgendo lo sguardo verso nuovi orizzonti.
Nice fa del design il suo punto di forza; la qualità estetica dell'oggetto è prioritaria.
Nice vuole quindi per la propria nuova sede un'architettura che da sé sia un segno riconoscibile nel territorio, un biglietto da visita per comunicare la filosofia ed il modo di essere di Nice.
Il progetto architettonico
Nel progetto di concorso il magazzino segue sostanzialmente l'andamento del perimetro del lotto, mentre il corpo degli uffici è adagiato al di sopra, come il grande ponte di comando di una nave in movimento.
Gli uffici ipotizzati sono però del tutto insufficienti per le crescenti esigenze di Nice; ecco allora che viene ridotto il magazzino - pur mantenendo lo stesso impianto planimetrico e la stessa sezione – ed il blocco uffici viene notevolmente ampliato, assumendo maggiore importanza ed autonomia compositiva.
Il risultato finale sono due corpi di fabbrica, distinti per finiture, ma unitari nell'impianto complessivo, tra loro correlati da un volume trasparente in policarbonato, a cui si è aggiunto in fase di cantiere inoltrato un'autorimessa interrata ad uso degli uffici.
La natura dei due progetti – magazzino ed uffici – è nettamente diversa.
Il magazzino nasce dallo studio della pianta prima, e della sezione poi.
L'esigenza era quella di massimizzare lo spazio del magazzino; ecco allora che la pianta segue pressoché fedelmente la planimetria dell'area, ricalcando in buona sostanza i limiti edificabili, mentre la sezione si articola in modo da lasciare il più possibile libero lo spazio a terra, attraverso l'utilizzo di un'unica grande campata metallica di 40 ml, impostata su basamenti in calcestruzzo.
Dove le dimensioni del lotto lo consentono, questa struttura si allarga dando vita a tre campate doppie di luce 80 mt. che scendono fino a terra.
Il passaggio dalla campata singola alla campata doppia, seppur mediato da una serie di campate intermedie di 65 mt di luce, è marcato da una sorta di “corridoio” trasparente, denunciato anche in facciata da una vetrata a tutta altezza (la stessa che segna il passo tra magazzino ed uffici).
La vera natura dell'edificio è all'interno, nel ritmo delle campate metalliche che si ripetono ogni 15 mt, e delle fasce di luce che piovono dall'alto, attraverso i lucernari continui collocati al di sopa delle campate stesse, che ne alleggeriscono l'effetto complessivo.
La facciata invece viene solo alla fine; è la pelle con cui rivestire l'edificio.
Ed è pensata in primo luogo dall'interno, per l'uomo, nell'alternanza di pieni e vuoti, di fasce trasparenti ed opaline, in modo da permettere all'operaio, anche per un breve momento, la vista delle montagne all'orizzonte.
Gli uffici nascono invece dallo studio del modello solido; è la forma dinamica e plastica del volume a determinare l'impostazione planimetrica.
Il corpo degli uffici è un volume dinamico che nasce dalla terra e si avvolge su se stesso con un movimento ascendente attorno a quel vuoto “chiamato uovo” della corte centrale, per continuare a salire ancora in direzione del punto di partenza.
L'immagine esterna è plastico/scultorea, enfatizzata dallo “scavo” delle facciate per ricavare i fori finestra, diseguali per forma e dimensione, ed inclinati rispetto al piano della facciata (sul fronte principale).
Contrappunto alla libertà compositiva della forometria è il rigore geometrico del rivestimento in zinco titanio, realizzato in doghe verticali di identica larghezza, ma posate su righe sovrapposte tra loro sfalsate di un terzo, con un effetto di scorrimento e di velocità, che rafforza il dinamismo dell'edificio.
Il piano attico, completamente vetrato ed arretrato rispetto al filo della facciata in zinco titanio, è protetto da un ampio sporto ligneo.
Ancora nel segno del movimento la corte interna (“uovo”) è delimitata da strutture a “ghiera”, che scorrono l'una sull'altra, suggerendo l'effetto di rotazione.
All'interno l'idea di movimento trova realizzazione nelle scale ellittiche che si avvitano verso l'alto, nella sezione a conchiglia dell'auditorium, dove il soffitto ligneo scende e curva, per diventare in sequenza fondale, pavimento ed infine, arrotolandosi su se stesso, il tavolo dei relatori; ancora nello spazio in tripla altezza dell'ingresso, dove si susseguono in verticale ballatoi che si affacciano gli uni sugli altri e dove si libra nel vuoto una scala dalle rampe divergenti; ma in più larga misura l'idea di movimento permea l'interno del fabbricato nel morbido fluire degli spazi gli uni sugli altri, nelle pareti e setti dalla geometria curvilinea, nella continuità degli spazi grazie al gioco delle trasparenze tra ambienti, piani e tra interno ed esterno.
Il gioco di trasparenze è legato in modo indissolubile alla presenza generosa della luce naturale, elemento fondamentale fin dalle prime fasi di progetto, ma “salvaguardata” in modo particolare nella fase realizzativa di cantiere, mediante l'uso diffuso di open space e, ove necessario, di pareti in puro cristallo.
Al calar della sera la luce naturale lascia il passo a quella artificiale; l'eterea leggerezza delle luce diurna che tutto permea si trasforma in scenografia, forza, colore e stupore.
La facciata è un caleidoscopio di colori, una massa oscura in cui prendono vita i fori scavati; i rapporti di forza diurni si rovesciano come in un'immagine al negativo.
All'interno la luce è scenografia, che esalta e rafforza le curve, attraverso le luci che cambiano colore; è un segno, che marca con linee di luce diritte e sottili la struttura dell'edificio; è un foglio, che sospeso come una vela, illumina il candido soffitto; è protagonista nelle sospensioni giganti e negli oggetti luminosi del piano attico.
Il colore è parte integrante di questo progetto, in contrapposizione al bianco puro, tipico del minimalismo più diffuso.
Lo spazio è moderno, nell'accezione della ricerca della purezza e dell'essenzialità, ma non freddo. Attraverso il colore e la combinazione di colori – moquette, mobili, pareti – si sono caratterizzati gli spazi, differenziando al contempo le aree operative e “scaldando” gli ambienti.
Con lo stesso intento l'uso diffuso del legno, dai pavimenti delle aree nevralgiche – ingresso, spazi speciali (come il bar a la sala ristoro), percorsi esterni nel verde -, alle porte in pannelli di larice delle partizioni in cristallo, ai serramenti della corte interna, ai davanzali.
Lo spazio del bar è uno spazio a sé; l'andare al bar deve essere un momento di pausa dal lavoro, il momento in cui si esce dall'ufficio e si va in un luogo diverso: così lo spazio del bar è il luogo dell'incontro, uno spazio avvolgente ed accogliente delimitato da un'intera parete ondulata in legno, caratterizzato da lampade a sospensione che invadono lo spazio.
Ma la pausa di lavoro può anche diventare, all'insegna della natura, la “boccata” d'aria sul ponte che attraversa il giardino della corte interna, l'affacciarsi sul bordo della vasca d'acqua o qualche passo in mezzo all'acqua - sul percorso che lo attraversa -, o in alternativa, all'insegna del benessere in senso stretto, qualche esercizio fisico in palestra ed un momento di relax nell'area sauna e bagno turco, ambienti tutti collocati al piano interrato intorno al giardino della corte.
Il progetto è dunque anche un omaggio ed un tributo alla natura, portata all'interno dell'edificio grazie alla corte, che è in realtà un giardino, abbastanza grande per ospitare degli alberi e poter percepire il cambio dei colori e delle stagioni, la pioggia il vento e la luce cangiante del cielo.
Ma la natura è anche tutto intorno, al di là della strada vigneti e campi, verso nord all'orizzonte le montagne; “catturata” attraverso le grandi vetrate, viene incorniciata come tante istantanee diverse in ogni momento.
All'esterno dell'edificio un ampio specchio d'acqua, a volte increspato dal vento, a volte piatto da rimandare nitida l'immagine riflessa dell'edificio; e l'acqua canterina che scivola sul limitar del lago a formare la cascata che costeggia la rampa di risalita dall'autorimessa.
Infine l'orzo seminato intorno all'acqua ed all'edificio, con le sue spighe alte che ondeggiano nell'aria, insieme a papaveri rossi e fiordalisi, come un mare in dolce movimento.
Scheda tecnica magazzinoLa struttura
La struttura portante principale è costituita da arcate in acciaio sagomato tipo IPE, impostate su basamenti in calcestruzzo.
L'orditura secondaria è in travi di legno lamellare, poste ad interasse di 5 metri, con soprastanti pannelli autoportanti tipo sandwich, opportunamente coibentati.
I materiali e le finiture
La facciata principale sulla strada è sostanzialmente una facciata continua, realizzata al di sopra di un basamento in calcestruzzo intonacato; la facciata “fuori piombo” è articolata in due porzioni con inclinazioni differenti.
Quella inferiore, inclinata verso l'interno dell'edificio, è composta da 4 fasce sovrapposte di serramenti, di cui le 2 centrali con vetro opalino; quella superiore, inclinata invece verso l'esterno, è composta da una fascia cieca in doghe orizzontali di alluminio, e da una soprastante finestratura in vetro trasparente.
La facciata secondaria sul piazzale di carico/scarico è invece realizzata con un tamponamento a doghe orizzontali di alluminio nella parte bassa, dove i portoni sezionali hanno una finitura omogenea al tamponamento e con una doppia fila di finestrature in vetro trasparente nella parte superiore.
Gli sporti di protezione sono in doghette in legno di larice.
Il manto di copertura è realizzato in alluminio; i lucernari di copertura sono in policarbonato, come il corpo trasparente di transizione tra la campata intermedia e la campata doppia.
Scheda "funzionale" uffici
L’edificio si articola in 4 piani, di cui uno interrato.
L’accesso principale, collocato al piano terra sul fronte est, è enfatizzato dalla “spaccatura” del fronte compatto della facciata, che lascia spazio ad una vetrata a tutta altezza, ed avviene attraverso una sorta di ponte protetto da un’ampia pensilina.
Sono previsti inoltre altri accessi secondari nelle teste del corpo traslucido di collegamento al magazzino, ed un ingresso sul fronte sud, che si ripete anche ai piani superiori con funzione di uscita di sicurezza.
Il piano interrato, che ospita la palestra e la sauna, può usufruire di un accesso indipendente dall’esterno.
Le funzioni sono così distribuite:
- al piano terra la reception, un’area libera a disposizione per eventuali mostre, le sale incontri, gli uffici del personale, logistica e acquisti;
- al piano primo gli uffici grafici, commerciali e di marketing, gli uffici degli agenti esterni, il bar;
- al piano secondo la presidenza, gli uffici amministrativi, le sale corsi e riunioni a cui appartiene un’ampia “aula magna” che sfrutta la morfologia del fabbricato scendendo dal piano secondo al piano primo.
La circolazione orizzontale prevede al piano terra un passaggio climatizzato che attraversa la corte interna sull’asse minore, mettendo in diretto collegamento la zona dell’ingresso/reception con il vano scale principale ed un corridoio di collegamento alla fabbrica; al piano primo un anello di circolazione intorno al perimetro della corte ed una passerella all’aperto, sulla corte; al piano secondo l’anello di circolazione attorno alla corte.
La circolazione verticale è garantita da un vano scale principale che collega tutti e quattro i livelli dell’edificio, coadiuvato da un ascensore; una scala tra piano terra e piano primo collocata di fronte alla reception, elemento scultoreo che caratterizza l’ingresso e lo spazio per le mostre temporanee; una scala tra piano primo e piano secondo, con le sue due rampe divergenti, sospesa nel vuoto a tripla altezza dell’ingresso; una scala di emergenza esterna, sul fronte sud
Scheda tecnica ufficiLa struttura
La struttura portante dell’edificio è in c.a.
I pilastri di forma ellittica misurano cm 100x40.
La zona dell’ingresso è delimitata da due setti divergenti dello spessore di cm 30; il vano scale principale ellittico da un setto di cm 25.
I pilastri perimetrali della corte “ellittica”, cm 50x40 (profondità) sono sfalsati ai vari piani; quelli del piano interrato sono in asse con quelli del piano primo, mentre quelli del piano terra sono in asse con quelli del piano secondo.
La struttura verticale si diversifica al secondo piano, dove si riduce il numero di pilastri in funzione della struttura di copertura favorendo una maggiore flessibilità dello spazio.
I solai sono del tipo a lastra, spessore totale cm 38 (4+28+6).
I solai controterra sono costituiti al p.interrato da una platea di 50 cm di spessore, realizzata al di sopra di uno strato di magrone protetto da membrana bentonitica ed al p.terra da un solaio areato con casseforme a guscio, spessore totale cm 50 (45+5).
Le pareti controterra dell’interrato sono setti in c.a. di spessore 30 o 40 cm, opportunamente impermeabilizzati all’esterno con cartone bentonitico ed isolati sul lato interno, dove è stata realizzata una controparete in cartongesso.
La struttura primaria della copertura è costituita da travi metalliche a cassone rettangolare composte saldate; il cassone, cm 22x50 di altezza, ha le ali laterali di altezza variabile e sagomate con profilo curvilineo.
La struttura secondaria è invece costituita da travi lamellari cm 12x43, fresate di testa in mezzeria ed imbullonate ai piatti metallici saldati al cassone.
L'involucro dell'edificio
La muratura perimetrale dell'edifico è realizzata in mattoni alveolari “tipo porothon”.
La parete è del tipo “ventilato”, con un cappotto esterno di pannelli isolanti di 6 cm di spessore, una camera di ventilazione ed un rivestimento in lastre di zinco titanio.
All'interno è stata realizzata una controparete in cartongesso.
Le partizioni verticali
Per consentire la massima flessibilità degli spazi nel tempo, le pareti in muratura all'interno dell'edificio sono state ridotte al minimo ed utilizzate esclusivamente per i blocchi dei servizi igienici e per gli spogliatoi e sauna/bagno turco all'interrato.
La maggior parte delle partizioni tra uffici sono “trasparenti”, realizzate in vetro (cristallo temperato o vetrocamera ove necessario per esigenze acustiche) con profilo in acciaio inox spazzolato. I pannelli delle porte sono in tavole di larice spazzolato.
Le rimanenti partizioni interne sono realizzate in cartongesso.
I materiali e le finiture
I pavimenti dei tre piani fuori terra sono del tipo flottante, altezza circa 20 cm tutti rivestiti in moquette ad eccezione di parte del piano terra, del bar al piano primo e della sala ristoro al piano secondo rivestiti in legno; il pavimento della palestra all’interrato, come quello dei servizi igienici è invece di tipo tradizionale, con finitura rispettivamente in tavole di legno ed in piastrelle.
Il percorso esterno d’accesso, il ponte d’ingresso all’edificio, il ponte/ballatoio che attraversa la corte e il piano di calpestio delle terrazze dell’attico e della terrazza bar sono pavimentati con doghe lignee in iroko; i marciapiedi esterni sono in calcestruzzo; la finitura dei ballatoi delle uscite di sicurezza è in lamiera zigrinata.
Il rivestimento delle scale interne (scala principale e scala ingresso) è in pietra “brown antique”; i gradini della scala sospesa sul vuoto dell'ingresso sono in ferro sabbiato.
Tutti i parapetti ed i corrimano delle scale e dei ballatoi sono in acciaio inox.
Il controsoffitto di spessore complessivo di cm 28 è costituito da pannelli radianti posti in continuità ai piani terra e primo e tra trave e trave al piano secondo: al piano secondo la struttura della copertura - campate metalliche e travi lamellari - è a vista, ad eccezione dei corridoi che sono controsoffittati per esigenze impiantistiche.
Il controsoffitto dell’auditorium è realizzato in materiale fonoassorbente della Topacustik.
La finitura interna delle pareti, in muratura e calcestruzzo, è a gesso.
Il perimetro esterno dell’edificio è rivestito con lastre di zinco-titanio, di larghezza cm 57,2 ed altezza variabile da cm 100 a cm 210.
La superficie della corte interna è invece intonacata.
Il manto di copertura è realizzato con lastre di zinco titanio aggraffate.
La parte inferiore degli sporti della copertura è rivestita con pannelli lignei di okumè.
Gli infissi della Shuco sono in alluminio con taglio termico; i fori finestra del fronte est, con i serramenti inclinati rispetto al piano della facciata sono rivestiti in zinco titanio (davanzale, imbotti e piattabanda); i davanzali interni sono in legno.
La superficie vetrata della corte interna è caratterizzata dalla riduzione al minimo del serramento, realizzato in legno e alluminio; le specchiature vetrate tra un pilastro e l’altro sono costituite da una parte fissa di larghezza variabile a tutta altezza (h. 300), e da un’anta apribile da cm 90 (h. 220) posta sopra ad una porzione fissa (h. 80).
Scheda Berti
Nice produce movimento.
Meglio ancora, movimentazioni. Le sue esclusive automazioni sono prodotti moderni, studiati per offrire il massimo della semplicità d’uso e della funzionalità nella vita moderna. È proprio da questa idea, da questo concetto di base - il movimento - che l’architetto Carlo Dal Bo è partito per progettare la nuova sede dell’azienda, poco lontano da Oderzo, nel contesto naturale e immerso nel verde della campagna trevigiana. “Il movimento doveva essere l’anima del progetto” – specifica l’architetto Dal Bo – “Osservando l’edificio realizzato, infatti, si nota subito come il corpo centrale degli uffici esca dalla terra, si avviti intorno al vuoto della corte centrale, per tendere e salire ancora dalla stessa parte ove è nato.
Una realizzazione architettonica estremamente dinamica dunque, in cui le scelte e gli spunti costruttivi servono ad accentuare e rafforzare questo dinamismo.
A partire dagli anelli, dai piani della corte interna che come ghiere scorrono l’uno sull’altro, suggerendone la rotazione.
Anche le scale, ellittiche, tendono e si avvitano dinamicamente verso l’alto.
Assieme alle vetrate delle finestrature, che sono invece inclinate rispetto alla facciata, come per effetto dell’immaginaria corsa del fabbricato. Volendo definire lo stile dell’edificio e dargli un riferimento storico, non accidentale, posso dire che questo è barocco, ma non nella sua errata accezione di decorativismo.
Il barocco a cui mi riferisco è quello romano, in particolare del Borromini che rimane per me uno dei vertici dell’architettura di tutti i tempi.
Oltre a questo, aggiungo anche che l’architettura recente che mi ha direttamente inspirato per questo progetto è quella del centro culturale di Jean Nouvel a Lucerna.
In particolare, il confronto delle facciate dei due edifici rende evidente questo mio debito”.
Ma la cosa che colpisce particolarmente visitando il nuovo quartier generale della Nice è il ruolo fondamentale della luce, impiegata nella sua veste naturale come artificiale.
Ogni ambiente, ogni elemento è invaso dalla luce.
Ovunque e da qualunque parte si può vedere “attraverso”.
E per rispettare, ma soprattutto accentuare la continuità spaziale data dalla luce, i progettisti hanno previsto numerosi open space, assieme all’utilizzo generoso, ben calibrato, di pareti divisorie in puro cristallo.
Ecco allora che di giorno, la continuità della luce naturale permea l’intero fabbricato e il visitatore può attraversarlo tutto con il suo sguardo.
Di notte invece, la luce artificiale gioca un ruolo scenografico, è stata pensata per essere forza, colore, stupore. Sia all’esterno, che all’interno.
Basta dare un’occhiata all’effetto suggestivo dato dalle luci mutevoli e colorate che corrono lungo le finestrature o dalle bacchette magiche previste per il percorso decking progettato da Berti Pavimenti Legno.
A proposito di legno: questo materiale naturale, caldo per eccellenza, è stato scelto per contrastare la freddezza del cristallo e dare forma al camminamento esterno, ai pavimenti dell’ingresso, del bar, dell’area ristoro e della palestra.
Sempre in funzione della naturalità, del benessere e dell’equilibrio tra uomo, natura e ambiente costruito, merita una nota la corte interna, in realtà un giardino da vivere sia a terra che “in aria”, camminando su una passerella in legno sospesa.
Qui, il visitatore come colui che lavora all’interno dell’azienda, può percepire il cambio dei colori e delle stagioni, la pioggia, il vento, la luce cangiante del cielo. Fuori, un altro elemento naturale forte, un ampio specchio d’acqua, vivo, spesso increspato dal vento.
In questo senso, l’area direzionale della Nice diviene la metafora tangibile di un ponte di comando, e l’intero edificio assume un’identità marina, appare come una barca rovesciata uscita dalla terra, adagiatasi come per magia sull’acqua.
Per ulteriori informazioni
www.berti.netScheda Schüco
La nuova sede Nice di Oderzo (Tv), è frutto di un progetto originale, che mostra un perfetto equilibrio con la natura del territorio e associa le ampie aperture vetrate realizzate con i sistemi Schüco allo squillante zinco - titanio che ricopre uniformemente il suo volume.
Acqua, alberi, campi di coltivazione, grandi superfici di vetro e zinco - titanio: la nuova sede Nice, progettata dall’architetto Dal Bo, è un’architettura attenta al giusto rapporto tra architettura e natura e al benessere degli ambienti lavorativi.
Al momento, dal suolo coltivato a orzo, spicca l’edificio con il grande specchio d’acqua, caratterizzato dalle forometrie in vetro alternate allo zinco - titanio, che riveste completamente la struttura, con una tessitura disegnata per creare una vibrazione continua della luce e del colore nelle mutevoli condizioni del giorno e delle stagioni.
L’involucro esterno va a fondere la copertura e le facciate in un’unica forma, dando loro un effetto “vibrante” che si carica delle tensioni dinamiche nella relazione con l’intorno, riflettendo la luce.
L’ampia serie di finestre orizzontali e verticali strette e lunghe di varie dimensioni e le ampie facciate sono state disposte in modo irregolare tra i pannelli di facciata.
Come fossero frutto di tagli casuali, illuminano gli ampi spazi interni e rendono trasparenti i volumi.
Le aperture vetrate sono state realizzate con i profili a taglio termico serie Schüco Royal S65, che grazie all’estrema flessibilità permettono la realizzazione dei formati più diversi e le grandi aperture sono state realizzate con i sistemi Schüco per facciate FW 50+ e SG 75 IW.
Il progetto è assolutamente originale non solo nella scelta dei materiali ma anche nell’esercizio compositivo.
L’agile sagoma filante dell’atipico magazzino sviluppata su 11.200 metri quadrati di superficie è stata concepita come un hangar che evoca la freneticità di tutti gli spostamenti che vengono organizzati, il molo di un porto per l’inizio e l’arrivo dei viaggi per il mndo.
La parte destinata agli uffici sviluppata su 6500 metri quadrati di superficie riprende le linee di un aeromobile o di chiglia di nave rovesciata, a seconda della prospettiva.
Le linee sembrano nascere direttamente dal suolo su cui poggiano e al quale si legano tramite gli elementi naturali inseriti nel progetto.
L’obiettivo di creare una location dove vivere nel migliore dei modi l’ambiente lavorativo è stato pienamente raggiunto e rispecchia la chiara volontà aziendale di creare un ambiente confortevole ove vige il lavoro di squadra.
La costruzione e la posa in opera dei sistemi Schüco, per le aperture vetrate e per le facciate continue è stato eseguito scrupolosamente dalla ditta Nicolli di Molvena, Vicenza.
Per ulteriori informazioni
www.schueco.it
Per scaricare le piante in PDF
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Per scaricare i prospetti est in PDF
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Per scaricare i prospetti nord in PDF
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Per scaricare i prospetti ovest in PDF
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Per scaricare i prospetti sud in PDF
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Per scaricare la sezione longitudinale dello showroom in PDF
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Per scaricare la sezione trasversale dell'ingresso in PDF
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Per scaricare la sezione est in PDF
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Per scaricare il dettaglio della passerella interna in PDF
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Per scaricare il dettaglio della pensilina dell'ingresso in PDF
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Per scaricare la planimetria generale in PDF
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Per scaricare la planimetria degli uffici in PDF
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Per scaricare il curriculum vitae dell'architetto Dal Bo
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[post_content] => Schüco ha contribuito alla riqualificazione di un edificio degli anni Cinquanta con la qualità e l'eleganza delle sue soluzioni. L'intervento di ristrutturazione e ampliamento ha permesso di dare forma alla contemporanea e suggestiva struttura che accoglie il 5 stelle Bianca Relais, posizionato sulle sponde del lago di Annone, in provincia di Lecco.Il progetto, concepito dal designer Giuseppe Manzoni, dall’architetto Rita Consonni e dall’architetto Carlotta Manzoni, ha permesso di ricavare 10 camere, di cui 8 suite, il ristorante Bianca sul Lago e il bistrot Drop, che godono della sensazionale e tranquilla atmosfera offerta dal lago.
Il progetto di riqualificazione del Bianca Relais
Osservando l'edificio attuale non si può fare a meno di notare la presenza di ampi prospetti vetrati e di una grande terrazza dalla forma sinuosa sul fronte principale, elementi che creano una forte connessione con il contesto naturalistico circostante.
Le ampie finestrature si sono sostituite a quello che in origine era un sistema di serramenti disomogenei per forma e tipologia, incapaci di valorizzare la magnifica vista sul lago offerta dalla posizione dell'edificio.Alla struttura originaria è stato addizionato, inoltre, un volume che ha consentito di organizzare gli spazi in maniera funzionale e creare uno scambio più diretto tra le aree interne e quelle esterne. Un intervento di una certa portata che ha richiesto la massima attenzione nella ricerca e nell'adozione di nuove tecniche di consolidamento strutturale in linea con le attuali legislazioni italiane in materia di sicurezza sismica ed efficienza energetica degli edifici.
Nello specifico, per il consolidamento di solai, travature e pilastri esistenti, sono state utilizzate malte cementizie liquide di nuova generazione rinforzate con fibre di carbonio, mentre per la ripartizione degli spazi interni si è scelto di impiegare sistemi alleggeriti costituiti da sandwich di materiali fono isolanti, garantendo il massimo comfort termico e acustico dei locali.
Ultimo, ma non meno importante, il trasferimento della zona parcheggio in una zona defilata rispetto all’area interessata dall’ampliamento e la sostituzione con aree verdi per liberare completamente la visuale sul lago e sull’aspetto naturalistico del luogo in generale.
Il design delle camere del Bianca Relais
Grazie all'ampliamento della struttura originaria è stato possibile ricavare 10 spaziose camere per le quali si è posta una particolare attenzione nella scelta dei materiali, delle forniture e degli arredi, offrendo agli ospiti un'esperienza senza paragoni all'insegna dell'eleganza e del relax.Per ciascuna camera è stato elaborato un progetto d'interni ad hoc che conferisce un carattere strettamente personale, impiegando superfici e rivestimenti diversi, in particolare legno, vetro, acciaio e cuoio, e carte da parati d’effetto, dall'aspetto pacato ma di forte personalità.
Gli arredi dalla vocazione domestica sono ripensati con naturalezza per gli ambienti dedicati all’ospitalità e in alcune suite, oasi private di benessere e relax, sono presenti una private steam room Starpool, con bagno di vapore e percorsi emozionali, e una grande Jacuzzi in terrazza.
Il contributo di Schüco
Le ampie vetrate e tutti i serramenti dell'edificio sono stati realizzate impiegando le soluzioni Thema e i sistemi Schüco scorrevoli in alluminio, progettati su misura a seconda delle necessità.
Ne è un esempio il nastro continuo di vetro realizzato per la sala ristorante, creato ad hoc dai progettisti insieme alle due aziende per generare la massima continuità visiva; richiesta che si è tradotta in un numero limitato di montanti , un frame snello e campate più grandi possibili.
Per la terrazza, invece, sono stati disegnati parapetti di vetro scanditi da elementi decorativi in curva in acciaio Aisi 316 verniciati corten forgiati a mano, caratterizzati da un aspetto filiforme che richiama alla mente l'immagine del canneto tipico degli ambiti lacustri.
Gli stessi elementi decorativi sono stati riportati sulle colonne che sostengono il grande terrazzo e la pensilina che segna l'ingresso all'edificio, rivestite con lastre verticali in acciaio specchiato riflettente e illuminate dal basso con una corona di luci a led.
Altri contributi nella realizzazione del progetto
Anche Resstende ha contribuito alla realizzazione di questo progetto fornendo tende arricciate e motorizzate per le stanze, basate su due layer: uno filtrante e uno oscurante. Della stessa azienda anche le tende esterne Ress Flex 01.
Per quanto riguarda, invece, il sistema di building automation è Schneider Electric il protagonista, responsabile di aver fornito soluzioni all'avanguardia tanto invisibili quanto importanti in un hotel 5 stelle con il compito di garantire massimi livelli di comfort.
Di Valli&Valli sono le maniglie, in armonia con lo stile di Bianca Relais, che arricchiscono le stanze da bagno delle camere, mentre la finitura di Florim crea un percorso verso la private steam room di Starpool con il suo bagno di vapore e i suoi percorsi emozionali. Infine, la piccola palestra per gli ospiti è attrezzata con alcune soluzioni di Technogym.
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[post_content] => Con una tecnologia ed un design all'avanguardia che si ispira ai cristalli di ghiaccio e ai riflessi della neve, la nuova funivia del Monte Bianco è una vera e propria opera di grande ingegneria, che in soli 19 minuti di viaggio permette di salire fino a 3.466 metri, a un passo dal cielo. Già definita l’ottava meraviglia del mondo, include tre stazioni avveniristiche – Pontal d’Entrèves, Pavillon du Mont Fréty e Punta Helbronner – che rendono fruibile un panorama mozzafiato, riservato un tempo solamente agli alpinisti più esperti ed ora accessibile a tutti.
L’elevata altitudine è ciò che rende la nuova funivia, firmata dall’architetto Carlo Cillara Rossi, una delle costruzioni più straordinarie mai state realizzate. La progettazione è stata condotta sotto il cappello organizzativo dello studio torinese di ingegneri funiviari Dimensione Ingegnerie s.r.l, che ha affidato all’ing. Marco Petrella la direzione dei lavori durante i 4 anni impiegati per la realizzazione dell’impianto. Per la parte tecnica, invece, hanno collaborato gli studi di ingegneria e geotecnia SI.ME.TE srl, Corona srl, Proteo srl e il prof. geologo Andrea Cancelli. L’impianto a fune, invece, è opera della Doppelmayr Italia, in affiancamento alla “Cordèe Mont Blanc”, che ha unito in consorzio tutte le aziende che hanno realizzato i lavori.
Durante la progettazione, particolare attenzione è stata data non solo alle difficili condizioni climatiche a cui la struttura è quotidianamente sottoposta, ma anche all’impatto ambientale dell’intero impianto, sia dal punto di vista paesaggistico che di sostenibilità energetica. Sviluppati principalmente in verticale con terrazze a sbalzo, i prospetti, in particolare quelli della stazione di Punta Helbronner, richiamano da un lato le grandi cuspidi rocciose del Monte Bianco e dall’altro i cristalli di quarzo che caratterizzano il percorso geologico e glaciale della montagna, per una perfetta integrazione con l’intorno circostante. Per resistere all’impervio comportamento degli agenti naturali e limitare al minimo le dispersioni termiche e di consumo energetico, sono stati impiegati materiali ad alto isolamento, ampie superfici fotovoltaiche e sistemi di riscaldamento con pompe di calore, al fine di avvicinare l’impianto allo standard di Zero Energy Building, ovvero a quello degli edifici che richiedono pochissima energia, essendo in grado di autoprodurla.
Tecnologie da record
L’alluminio, l’acciaio e il vetro sono i grandi attori di questa costruzione, realizzata con materiali ad alte prestazioni capaci da un lato di contenere al massimo le dispersioni energetiche e dall’altro di assicurare un involucro dall’elevata trasparenza. La volontà di rendere la montagna protagonista, infatti, ha orientato le scelte progettuali verso un ampio utilizzo di superfici vetrate altamente isolanti, che permettono ai fruitori di sentirsi costantemente parte integrante dell’intorno, anche durante i momenti di sosta.
Installati in tutte e tre le stazioni, i sistemi per finestre e facciate Schüco, customizzati e realizzati grazie al know-how tecnologico di AZA - Aghito Zambonini Spa che si è occupata dell’ingegnerizzazione del progetto, garantiscono un contatto permanente con il panorama esterno in tutta sicurezza, in quanto progettati per resistere a temperature fino a -35 °C e a raffiche di vento in grado di toccare i 170 km/h. Per la posa in opera delle soluzioni, il particolare contesto paesaggistico ha richiesto la necessità di lavorare in quota, in condizioni meteorologiche spesso avverse.
Tre stazioni avveniristiche
Il viaggio per intraprendere l’esplorazione della grande montagna inizia a Pontal d’Entrèves, la stazione di valle della funivia. All’interno della copertura particolarmente aerodinamica, l’architettura ospita alcuni ambienti riservati alla permanenza del personale e numerosi spazi pubblici, a cui si affianca un’ampia area interrata dedicata ai parcheggi. Grazie ai sistemi di facciata Schüco FW 50+ SI, sviluppati da AZA in una variante personalizzata, la vetrata panoramica ad elevato isolamento termico che caratterizza il bar e l’infermeria permette ai visitatori di mantenere un contatto visivo costante con il paesaggio, consentendo al contempo di ottenere valori Ucw pari a 1,0 W/m2K. Al bilancio energetico positivo dell’edificio contribuiscono anche i sistemi per finestre Schüco AWS 65 e i sistemi per porte Schüco ADS 65, utilizzati sia in copertura che nella biglietteria.
Pavillon du Mont Fréty, la stazione intermedia, costituisce l’anima vibrante della funivia. Le ampie specchiature che compenetrano i volumi racchiudono infatti un vero e proprio polo turistico, provvisto di spazi appositamente attrezzati per l’accoglienza e il ristoro del pubblico. Nonostante la complessa disposizione sul terreno, il progetto architettonico si inserisce armoniosamente nell’ambiente e soddisfa i più alti livelli di ospitalità, includendo zone commerciali, una sala di proiezioni, ristoranti e bar. Anche qui, l’utilizzo dei sistemi di facciata personalizzati Schüco FW 50+ SI – che raggiungono dimensioni di 4500x900 mm e valori Ucw pari a 1,0 W/m2K – ha consentito di dare vita ad un edificio ad elevato isolamento termico, le cui prestazioni energetiche sono sostenute anche dai sistemi per finestre Schüco AWS 75 e dai profili per porte Schüco ADS 75.
Il vero cuore tecnologico è però racchiuso a Punta Helbronner, la stazione di monte, capolavoro di ingegneria e design. La continua variazioni dei profili, sviluppati in verticale, da un lato delinea forme eccentriche che creano un’alleanza permanente con l’ambiente glaciale e dall’altro permette l’innalzamento di una spettacolare terrazza panoramica, reale punto di arrivo per i numerosi turisti. Il continuo dialogo con la montagna viene garantito nuovamente dai sistemi di facciata Schüco FW 50+ SI personalizzati, che consentono una straordinaria vista a 360° del Monte Bianco permettendo di unire estetica ed efficienza energetica. I valori Ucw di 0,8 W/m2K delle facciate, infatti, vengono supportati dai profili per finestre Schüco AWS 90, che oltre a favorire il bilancio energetico positivo dell’edificio permettono anche la manutenzione dall’interno, aspetto non trascurabile trattandosi di un ambiente particolarmente ostile.
“Le maggiori difficoltà incontrate nel percorso progettuale ed ingegneristico – commenta Gianluca Bortot, Responsabile Tecnico di AZA - Aghito Zambonini Spa – sono state l’omogeneizzazione delle geometrie esecutive tra elementi di carpenteria ed involucro e la risoluzione metodica dei molti punti critici analizzati termicamente con rigore, a salvaguardia di un involucro architettonico estremamente prestazionale. Infine, ma non ultimo per importanza, l’installazione da parte di squadre di maestranze altamente qualificate con permanenza in quota in condizioni climatiche davvero impegnative, nonostante la maggior parte dei lavori siano comunque avvenuti tra maggio e settembre, quando il clima è decisamente più favorevole”.
Inaugurata recentemente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, la nuova funivia del Monte Bianco è ormai in piena attività e meta turistica tra le più visitate. “Partecipare a progetti di questa portata ci rende estremamente orgogliosi” commenta l’ing. Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia. “Perché ci consentono di dare un contributo di valore alla realizzazione delle eccellenze architettoniche mondiali, ma anche di entrare in contatto con le sfide tecnologiche più ambiziose, che confermano il buon lavoro fatto negli anni dalla nostra azienda nello sviluppo di soluzioni sempre più performanti e innovative” conclude l’ing. Brovazzo.
Scheda Progetto
Progetto architettonico Arch. Carlo Cillara Rossi
Capogruppo Dimensione Ingegnerie s.r.l
Direzione lavori Ing. Marco Petrella
Coordinatore Sicurezza Ing. Sergio Ravet
Geotecnia e Geologia SI.ME.TE srl; Corona srl; Proteo srl prof. Andrea Cancelli
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[post_content] => CityLife di Milano è uno dei grandi e importanti progetti di riqualificazione urbana in Europa: interessa un'area di 366.000 metri quadrati situata ai margini del centro storico della città, la quale, a conclusione del progetto, sarà completamente pedonalizzata e occupata da un mix di funzioni pubbliche e private, fra cui residenze, uffici, aree commerciali, servizi, spazi collettivi e parchi. Disegnato a tre mani da Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, il masterplan include due zone a destinazione residenziale poste a sud dell'area d'intervento, separate fra loro da una fascia verde che conduce nella grande piazza centrale, attorno alla quale saranno presto realizzati tre suggestivi grattacieli.
Il disegno degli edifici residenziali è stato affidato a Zaha Hadid e Daniel Libeskind, che hanno colto l'occasione per offrire personalissime interpretazioni di un tema progettuale molto diffuso in Italia: il condominio. Si tratta di edifici di elevato livello qualitativo non solo dal punto di vista formale, ma anche per quanto attiene i servizi e le dotazioni a disposizione (spazi verdi, palestre, sorveglianza), nonché, ovviamente, per le tecnologie e le finiture impiegate.
Nonostante il diverso approccio stilistico, entrambi gli architetti hanno voluto privilegiare la relazione fra i suggestivi spazi interni e lo splendido panorama circostante, che spazia dai tetti cangianti della città fino alle vette innevate delle Alpi. Ma c'è un altro aspetto che accomuna i due progetti. Per la loro realizzazione, il general contractor ha affidato l'involucro a due primarie società italiane specializzate nella produzione e installazione di sistemi di facciata, Permasteelisa (Residenze Hadid) e Focchi (Residenze Libeskind), che hanno entrambe scelto di rivolgersi a Schüco Italia per lo sviluppo di tecnologie e soluzioni in alluminio personalizzate in grado di rispondere non solo a specifici requisiti estetici, ma anche prestazionali.
Nelle Residenze Hadid, le candide superfici opache dell'involucro edilizio sono frutto di un intervento sartoriale, realizzato con pannelli metallici sagomati su misura e ingentiliti dall'utilizzo di inserti in legno naturale, che stemperano l'immagine fluida e avveniristica dei prospetti. Nelle Residenze Libeskind, invece, le generose terrazze e i frangisole aggettanti disegnano piani irregolari, rivestiti con materiali lapidei dai toni lievi e caldi, i cui tratti vagamente zoomorfici sono coronati da volumi sommitali che sembrano alla costante ricerca di uno stabile equilibrio.
Aggiudicandosi entrambi i progetti, Schüco Italia ha dimostrato di essere l'unica azienda in grado di affrontare con successo la sfida della complessità posta da queste vere e proprie singolarità architettoniche, sotto il duplice profilo della qualità formale e delle prestazioni tecniche. Per affrontare l'insieme della commessa CityLife, infatti, sono state sviluppate da Schüco Italia soluzioni ad hoc in alluminio isolate termicamente, dove le linee guida dei sistemi di riferimento (ad esempio i drenaggi, le linee di tenuta, etc.) sono state mantenute invariate, mentre è stato personalizzato il disegno dei profili a seconda delle diverse esigenze. La grande cura prestata alla ricerca della leggerezza, a parità di performance, ha portato all’impiego di circa 3.500 ore di progettazione da parte di tecnici specializzati e ad oltre 350 ore di test in laboratorio con mock-up creati per l’occasione.
Gioco di squadra
Progettazione Sviluppo Cantieri (PSC) è la struttura interna a Schüco Italia dedicata ai progetti speciali, ovvero a tutti i casi nei quali, per i più diversi motivi, è richiesto lo sviluppo di prodotti, sistemi e tecnologie fuori catalogo. Questi sistemi vengono realizzati in modo “sartoriale”, volta per volta, sulla base delle esigenze di Progettazione e il risultato finale di questo lavoro sono soluzioni uniche e originali. Il team PSC opera in stretta collaborazione con gli altri settori dell'azienda e funge da referente per il cliente. Si occupa di tutti gli aspetti tecnico-operativi in ogni singola fase del lavoro: dal supporto al team commerciale durante l’acquisizione della commessa alla progettazione del sistema (facciate, porte, scorrevoli e finestre di ogni tipo), dalle prove sui prototipi al controllo della produzione, fino all'assistenza nella posa in opera e ai relativi collaudi.
La progettazione su misura di nuovi sistemi in alluminio isolati termicamente costituisce l'aspetto più complesso e creativo dell'attività del team PSC. In media, per un cantiere speciale, vengono creati non meno di 15 nuovi articoli (tra cui profili, guarnizioni, accessori) ciascuno dei quali è chiamato a garantire il rispetto delle normative e a soddisfare tutti i requisiti tipici delle soluzioni standard. In questa delicata fase, il team PSC è supportato dall'ufficio Ricerca e Sviluppo di Schüco Italia per il disegno delle matrici di estrusione, mentre assiste direttamente l'assemblaggio dei campioni in fase di produzione, con l'obiettivo di superare con successo i test svolti nel laboratorio interno e certificati da un ente indipendente.
Per quanto riguarda il progetto CityLife, per gli scorrevoli e le facciate a montanti e traversi con ante a battente, destinati alle Residenze Hadid, sono stati impegnati a tempo pieno non solo un capoprogetto con esperienza ventennale, che ha prestato anche assistenza in fase d'installazione, ma anche un designer specializzato, che ha sviluppato i nuovi profili secondo le impostazioni grafiche definite dal contractor. Per i sistemi installati presso le Residenze Libeskind, invece, la commessa è stata inizialmente seguita da un capo progetto e da un designer che hanno sviluppato, tra i vari articoli speciali, anche un innovativo supporto per i vetri. In cantiere, inoltre, è stato dato supporto anche nella fase di collaudo del prodotto in opera.
Soluzioni speciali per prestazioni d’eccellenza
A causa delle notevoli altezze delle residenze CityLife (i piani superiori si trovano a oltre 40 metri dal suolo), le prestazioni fisiche dell’involucro edilizio rivestono un’estrema importanza per garantire funzionalità e sicurezza ai serramenti installati, esposti a condizioni particolarmente impegnative (raffiche di vento, forti precipitazioni, etc.). Lo stesso vale per le prestazioni termoacustiche, che devono assicurare agli abitanti idonei livelli di comfort ambientale anche nelle situazioni più sfavorevoli. Gli appartamenti posti ai piani superiori, in particolare, si trovano costantemente esposti all'irraggiamento solare (non beneficiano infatti delle ombre portate dagli edifici limitrofi) e alla propagazione del suono verso l'alto, che non incontra ostacoli.
Per questo Schuco Italia ha sviluppato per le Residenze Hadid versioni speciali dei sistemi in alluminio per facciata a montanti e traversi Schüco FW 60+, per finestre a battente AWS 75 e per scorrevoli ASS 50, mentre per le Residenze Libeskind ha progettato soluzioni speciali dei sistemi Schüco ASS 50 e AWS 70. In entrambi i casi, i risultati delle prove in laboratorio hanno restituito esiti in linea con gli standard richiesti, nello specifico:
- Permeabilità all'aria classe 4 (UNI EN 1026; UNI EN 12207);
- Tenuta all'acqua classe 9A (UNI EN 1027; UNI EN 12208);
- Resistenza al carico di vento classe C3 (UNI EN 12211; UNI EN 12210).
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[post_content] => L’efficienza energetica e l’isolamento termico stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella costruzione e nel risanamento di edifici residenziali e commerciali.
E la composizione architettonica attuale tende ad eliminare gli spazi di accoglienza all’ingresso, optando per accessi diretti senza filtri all’interno dell’abitazione.
Ciò richiede di adeguare le porte d’ingresso ai valori di isolamento termico già garantiti per le finestre.
Le porte ADS 90 SI sono la massima espressione della tecnologia Schüco per serramenti ad alto potere isolante: con una elevata capacità di isolamento termico (Uf 1,4 W/m²K) e un elegante profilo in alluminio, non hanno rivali sul mercato né per efficienza né per design.
Con sezioni isolanti più ampie, una guarnizione centrale perimetrale e uno speciale isolamento della sede del vetro consentono di ottenere sistemi dalle caratteristiche ineguagliabili come una resistenza alla pioggia battente di 300 Pa. Con l'utilizzo di opportuni tripli vetri o di ante a sormonto, si possono ottenere eccellenti valori di Ud < 1,0 W/m²K.
Le porte ADS 90 SI possono essere dotate di una vasta gamma di serrature, tra cui figurano anche serrature di sicurezza ad alta resistenza. In questa configurazione, raggiungono la classe di resistenza antieffrazione RC3 (Resistance Class 3), con un notevole contributo anche sul piano della sicurezza negli accessi domestici e in tutte le applicazioni commerciali e industriali.
Sia la funzionalità che il design delle porte ADS si sposano alla perfezione con gli altri sistemi Schüco, ed in particolare con il sistema di finestre Schüco AWS.
Il design delle porte è personalizzabile in numerose varianti dal look moderno, sempre senza rinunciare alle prestazioni e alla sicurezza. La qualità superiore di questi serramenti è testata con oltre 1.000.000 cicli di prova, come previsto dalla Normativa Europea UNI EN 12400.
La nuova serie di porte Schüco ADS 90.SI, che comprende versioni con apertura verso l’interno, anta a sormonto e apertura verso l’esterno, con una profondità di 90 mm sono disponibili con altezze delle ante fino a 3000 mm ed un peso massimo di 200 kg.
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[post_content] => Alla fiera del Made Expo,Schüco Italia fa spazio alle idee, alla comunicazione e alle informazioni tecniche presentando una serie di nuovi prodotti riassumibili nel concetto SimplySmart.
Schüco Italia ha previsto di presentare le principali novità tecnologiche previste per il mercato italiano con particolare attenzione alle novità rivoluzionarie nel concetto SimplySmart, una nuova concezione nella realizzazione di finestre e facciate Schüco, che garantisce l’estrema qualità delle soluzioni e nello stesso tempo la semplicità di realizzazione e di fruizione, tenendo in considerazione le esigenze dell’architetto, del serramentista e sicuramente del cliente finale.
Le soluzioni della gamma SimplySmart sono pensate per offrire agli utenti la massima affidabilità dei sistemi, unita a una flessibilità di utilizzo senza pari e all'estrema pulizia del design, oltre che ad un'elevata versatilità di contesto e di personalizzazione.
Oltre ai miglioramenti tecnici sono state semplificate le sequenze di montaggio, riducendo i fattori di complessità dell’installazione grazie alla nuova modalità di assemblaggio dei componenti sull'anta, caratterizzato da meccanismi a incastro estremamente precisi che consentono la sicurezza di un risultato finale veloce e perfetto.
In primo piano inoltre il progetto "Showroom di qualità", ossia servizi pensati per far crescere i partner, perché dispongano di tutti i requisiti professionali, ma anche di adeguati strumenti commerciali e di marketing per essere più competitivi rispetto alle esigenze in continua evoluzione dei consumatori.
SCHUCOMADE ExpoPadiglione 3, Stand A01-B10
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[post_content] => Un lungo tour che attraversa l’Italia da sud a nord e che permette di toccare con mano l’ampia gamma di soluzioni Schüco, tra cui le ultime novità 2012: sono questi gli ingredienti principali del Demo Truck 2012, l’esclusivo evento in tour organizzato da Schüco per incontrare personalmente i propri clienti ed illustrare loro tutti i vantaggi di essere Partner dell’azienda tedesca leader nei sistemi per l’involucro edilizio.
All’interno del Demo Truck 2012 si potrà prendere visione non solo dei numerosi sistemi Schüco finalizzati al risparmio energetico ma anche del concetto di energia innovativo integrato nell’involucro edilizio.
Isolamento termico, automazione dell’edificio e soluzioni altamente efficienti per finestre porte e facciate tra cui i nuovi moduli a film sottile ProSol TF+.
Tutti i sistemi presenti sono sapientemente allestiti in scala 1:1 all’interno del Demo Truck, che si trasforma così in uno showroom itinerante.
Con un calendario di incontri particolarmente fitto, il Demo Truck sarà in viaggio nei mesi di maggio e giugno passando in Calabria, Puglia, Campania, Marche, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte Lombardia e Veneto. Schüco consentirà di vedere dal vivo i propri prodotti e darà una prova tangibile del valore che l’azienda offre sia al cliente finale sia ai propri Partner.
Il tour avrà inizio il 7-8 maggio con gli appuntamenti di Salerno e Cosenza, seguiranno moltissime altre città della penisola italiana per un totale che supera i 60 appuntamenti.
Non tutti gli incontri saranno riservati esclusivamente ai distributori e agli installatori Partner presso le loro sedi: sono previsti anche diversi eventi collettivi in piazza o presso strutture alberghiere.
L’evento in tour presenta ai serramentisti le iniziative e i prodotti che Schüco propone al mercato, è un incontro tra l’azienda tedesca e i propri Partner italiani, perché solamente dallo scambio di esperienze ed opinioni possono nascere i prodotti più competitivi e tecnologicamente all’avanguardia.
Oggi più che mai il serramentista richiede soluzioni sostenibili capaci da una parte di migliorare la propria professionalità, dall’altra di dare ai propri clienti risposte concrete in termini di prestazioni energetiche e comfort ambientale accrescendo il valore degli edifici.
[post_title] => Demo Truck 2012: salite a bordo del mondo Schüco
[post_excerpt] => È in partenza il Demo Truck Schüco 2012, l’evento in tour promosso da Schüco per incontrare personalmente i propri Partner e presentare loro in scala 1:1 le ultimissime novità di prodotto.
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[post_content] => Schüco ha vinto il premio miglior prodotto “iF design 2012” con tre soluzioni innovative.
Schüco Sistema 2 °, rappresenta una nuova frontiera nello sviluppo degli involucri edilizi innovativi per la produzione e il risparmio di energia.
La mutabilità che caratterizza la natura ha rappresentato un modello di riferimento durante le fasi di sviluppo del prodotto: la natura sa perfettamente come adattarsi alle variazioni delle condizioni atmosferiche, alle varie fasi del giorno e alle stagioni e diviene il nuovo concept concettuale.
La versatilità diviene quindi il tratto distintivo di Schüco Sistema 2°: l’involucro edilizio si adatta alle condizioni ambientali interne ed esterne all’edificio, offrendo un contributo significativo non solo per la riduzione delle emissioni di CO2, ma anche alla limitazione del riscaldamento globale, fino ad un massimo di 2° centigradi.
Le componenti energeticamente attive che compongono questo tipo di soluzione sono due, gli strati funzionali mobili rappresentati dai layer e la parete termoattiva.
Il sistema a layer si basa sull’utilizzo flessibile di un massimo di tre guide di scorrimento, a cui vengono abbinati tre tipologie di layer: isolante, di schermatura solare e fotovoltaico che vengono attivati a seconda delle necessità.
Con il Sistema 2° di Schüco quindi il fabbisogno di energia per il riscaldamento diminuisce fortemente grazie al recupero di calore e ai componenti altamente isolanti, il bisogno di raffrescamento viene ridotto dal layer di schermatura solare, che impedisce l’eccessivo riscaldamento della struttura, mentre i componenti fotovoltaici integrati permettono di generare nuova energia, che può essere utilizzata per l’autoconsumo o può essere immessa nella rete di distribuzione pubblica.
La parete termicamente attiva costituisce il secondo elemento energeticamente attivo del Sistema 2°. Riduce i requisiti di riscaldamento e raffreddamento per mezzo di ventilazione con recupero di calore integrato.
I layer mobili possono essere controllati in modo centralizzato oppure manualmente.
Sistema scorrevole Schüco ASS 77 PD.SI (sistema di scorrimento in alluminio, 77 mm di profondità di base del‘anta, Design Panorama, Super isolato) è l‘innovativo sistema creato dall’azienda tedesca per ottenere la massima trasparenza con ampie aperture scorrevoli caratterizzate da sezioni in vista notevolmente snelle e da un eccellente isolamento termico.
Il design panoramico del sistema Schüco ASS 77 PD.SI si contraddistingue grazie a sezioni in vista di soli 30 mm nella sezione centrale e per un telaio fisso a scomparsa perfettamente integrato nel raccordo con la struttura edilizia.
Il sistema si dimostra eccellente anche per l’elevato isolamento termico, con un valore Uw fino a 0,8 W/m²K e per le ottime caratteristiche di sistema accompagnati da una tecnologia di azionamento e bloccaggio automatici integrata nel profilo che assicura il massimo comfort di utilizzo e propone una nuova soluzione di design dalle linee definite.
Un premio dato all'innovazione tecnica dedicata al comfort della luce, un aspetto particolare non scontato e molto importante nella vita di ogni giorno.
Basato su criteri di massima modularità, il sistema Schüco DCS (Door Control System) offre un sistema di gestione porte completamente integrato nel profilo e complanare, che unisce design sofisticato e tecnologia d’avanguardia. Grazie alla perfetta integrazione nel profilo della porta, e il sistema di fissaggio totalmente a scomparsa, Schüco DCS definisce nuovi standard di riferimento nel campo della gestione porte. L’estetica complanare si inserisce armonicamente nel design complessivo della porta. La superficie in vetro colorato dona al sistema un aspetto uniforme e raffinato. Schüco DCS convince anche grazie all’innovativo sistema di montaggio, che permette di assemblare i singoli componenti in pochissimo tempo.
Versatilità di utilizzo grazie all’elevata modularità del sistema
Per rispondere anche alle complesse esigenze in fase esecutiva, il sistema Schüco DCS punta su un elevato livello di modularità. L’uniformità di dimensioni dei moduli e la lunghezza variabile degli elementi di riempimento assicurano la massima libertà di progettazione: ciò significa che Schüco è in grado di soddisfare qualunque tipo di esigenza. Grazie alla sua flessibilità, il montante Schüco DCS può essere impiegato senza problemi sia in progetti di nuove costruzioni che di ristrutturazioni.
Il sistema Schüco DCS si articola in due famiglie di prodotti ad alte prestazioni: sistemi di controllo accessi e sicurezza delle porte d’emergenza. Per rispondere alle complesse esigenze delle più svariate applicazioni, il sistema di controllo accessi comprende soluzioni per edifici abitativi di pregio e piccoli progetti (versione stand-alone) ma anche per progetti di dimensioni medio-grandi (versione in rete). Nella gamma dei componenti del sistema di controllo accessi figurano lettori di schede, pulsantiere, videocamere e anche dispositivi biometrici.
[post_title] => Schüco vince il premio miglior prodotto “iF design 2012” con tre soluzioni innovative
[post_excerpt] => Tre sono i prodotti innovativi con cui la casa tedesca ha vinto il premio miglior prodotto “iF design 2012”, stupendo una giuria internazionale di esperti per la categoria ‘Edifici’. 1605 partecipanti da 48 Paesi hanno partecipato alla rinomata competizione con 4322 prodotti
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[post_content] => A seguito del passaggio degli impianti di produzione di energia, e relativi spazi di gestione, da Enel a Geval si è aperta una stagione di riorganizzazione dell'ente che muoveva dall'istanza di accentrare a Chatillon, già sede della Direzione Generale, le diverse realtà che si trovavano disseminate sul territorio regionale ai fini di ottenere una maggiore sinergia fra i diversi attori della linea produttiva.
Questa operazione ha naturalmente comportato la necessità di nuovi spazi dato il numero maggiore di operatori che avrebbero dovuto prendere servizio.
L'impianto generale è stato completamente ridisegnato attraverso un processo di addizione «elementare» che riesce a declinare ad un tempo rispetto e valorizzazione della preesistenza con una volontà progettuale assertiva in chiave concettuale, funzionale e linguistica.
L'originario corpo a «L» diventa una «T» alla base di cui viene posto in essere un ulteriore elemento curvo, moderna rilettura di un'antica rotonda, che disegna un nuovo ingresso munendo il manufatto di una serie di spazi e servizi accessori quali una sala conferenze, guardaroba e ristoro ed altro. L’edificio di vecchia concezione si trasforma così in uno spazio di lavoro attento alle esigenze di un ente moderno e dinamico.
Dinamismo e flessibilità declinato del resto in diversi modi, quali per esempio la scelta di un sistema di distribuzione orizzontale a pianta libera non rinunciando alla possibilità di isolare alcune parti per poter utilizzare in modo autonomo i diversi piani attraverso una opportuna distribuzione verticale.
Dalle primissime fasi di ideazione del progetto, uno dei temi centrali è stato quello di trovare le dimensioni ideali per lo spazio del lavoro, delicato equilibrio alchemico, specie in un'epoca come questa in cui il rapporto stesso fra lavoratore e lavoro è così profondamente cambiato. Ricerca sistematica questa, esplorata dal comfort abitativo a quello climatico, facendo dell'inserimento degli impianti tecnologici uno stimolo e una sfida vincenti ai fini della sperimentazione e individuazione di nuove soluzioni costruttive e non già un mero vincolo a cui attenersi.
Questo atteggiamento emerge magistralmente dal disegno dei prospetti in cui l'uso disinvolto e senza pudore dei pannelli per la produzione di energia solare della linea Schüco vetro-vetro, combinati con il sistema di facciata Schüco FW 50+, montati su struttura in alluminio con sezione a vista di soli 50 mm, conferiscono alla composizione una ritrovata innocenza nei confronti del concetto di materiale costruttivo superando l'idea stessa di «semplice» integrazione.
L'efficienza energetica che deriva dalla pelle del manufatto così concepito è una efficace combinazione di risparmio, produzione ed estetica.
Anche la copertura è stata fruttuosa occasione di riflessione progettuale in termini di efficienza energetica. I pannelli per l'impianto fotovoltaico S-158P, installati sulla struttura a tetto piano, con il sistema di montaggio Schüco PV-Light estendono di ulteriori 370 mq la superficie utile alla produzione energetica, portando la capacità produttiva dell'edificio a un ragguardevole totale di 69 kW.
L'autorevole carattere linguistico che ne scaturisce dialoga con la scala e la misura delle preesistenze, intrattenendo con queste ultime un rapporto di distaccato rispetto da cui nasce un'efficace energia compositiva, modulata attraverso una scala cromatica elegante, che pur rinunciando ad un proprio nascondimento nei confronti dell'ambiente vi si inserisce gradevolmente.
La facciata integrata Schüco è stata scrupolosamente realizzata dalla ditta Zambonini di Piacenza.
Didascalie:
Foto 1: L'utilizzo dei moduli fotovoltaici in facciata consente di avere una maggiore libertà costruttiva e di realizzare facciate omogenee, belle da vedersi e cartatterizzate da una struttura esterna a griglia uniforme;
Foto 2: In qualità di fornitore di sistemi solari, Schüco è in grado di offrire una tecnologia di punta con prodotti di qualità propria, con i quali è possibile realizzare nuove tipologie di involucri edilizi per un'innovativa architettura solare, un insieme di sistemi perfettamente compatibili tra loro, tutti da un unico fornitore;
Foto 3: Gli elementi di montaggio e fissaggio Schüco garantiscono la massima sicurezza nella realizzazione e la massima qualità;
Foto 4: I pannelli solari della linea vetro-vetroSchüco personalizzati conferiscono al prospetto dell'edificio un'immagine gradevole, senza per questo dover rinunciare all'aspetto omogeneo della facciata;
Foto 5: I moduli fotovoltaici Schuco vengono realizzati su misura seguendo le specifiche degli architetti, con forme, colori e strutture visive personalizzate;
Foto 6: Integrate nell'edificio, le soluzioni fotovoltaiche possono svolgere tutte le funzioni standard in ogni parte dell'involucro edilizio.
[post_title] => Compagnia delle Acque a Chatillon: efficienza energetica, questione di pelle
[post_excerpt] => Con la nuova costruzione la Compagnia Valdostana delle Acque dà prova della sua autorevole filosofia aziendale sfruttando al meglio l'innovazione tecnologica dei sistemi Schüco
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[post_content] => Il cotto, materiale profondamente legato alla tradizione costruttiva italiana, si inscrive nell’ambito del processo progettuale in una chiave del tutto contemporanea, affiancando con la sua viva e raffinata matericità le più avanzate tecnologie per il risparmio energetico.
Queste ultime si estrinsecano particolarmente nella grande vetrata sul fronte principale dell’edificio: le cellule fotovoltaiche, non unicamente dettagli di un più ampio ed articolato approccio tecnico teso al massimo della sostenibilità in accordo con le esigenze del nostro tempo, sono inserite nella partitura complessiva dell’infisso con pari dignità rispetto agli altri materiali, andando a modulare il sottile gioco delle trasparenze e delle rifrazioni, assecondando con vibrante partecipazione cromatica le sempre mutevoli condizioni di luce.
Il progetto riguarda un edificio con destinazione uffici (sede romana della C.M.B. Società cooperativa) ubicato all'interno del P.d.Z. B34 Casale Rosso, tra via Predestina e viale P. Togliatti.
L’edificio è stato progettato dallo studio 3c+t Capolei Cavalli architetti associati di Roma e l’arch. Fabrizio Capolei ne ha curato la direzione lavori.
Alla base dell’impostazione progettuale vi è stata l’intenzione di rispondere ai requisiti di sostenibilità e di risparmio energetico, di massima intergrazione tra esigenze funzionali e di qualità e comfort ambientale, soprattutto in virtù della significativa espansione urbanistica ed edilizia che caratterizzava, all’epoca, la zona sulla quale sarebbe sorto l’edificio in oggetto, espansione a tutt’oggi in corso anche con alcuni altri interventi a firma del nostro studio e rispetto alla quale espansione il nostro intendeva porsi come progetto pilota negli ambiti sopra descritti.
L'edificio si sviluppa su una superficie di ca. mq 2800; l'impostazione planimetrica prevede due accessi carrabili ed uno pedonale da via F. Angeli che conducono ad una strada di servizio perimetrale, ed ai parcheggi a raso; sui bordi del lotto sono previste aiuole e filari di alberature del tipo Quercus Ilex.
La costruzione è organizzata su 5 piani fuori terra, con il primo solaio abitabile posto 1,00 mt sopra l'attuale piano di campagna, per un'altezza complessiva di mt 17,00; vi è inoltre un piano interrato, al quale si accede con una rampa a doppio senso di marcia larga mt 4,50, destinato ad autorimessa e deposito.
Sempre nell’ambito di una progettazione compatibile e sostenibile sempre al piano interrato è stata prevista una vasca di accumulo per il recupero delle acque meteoriche e il successivo reimpiego negli scarichi dei bagni.
Al piano terreno, articolato parzialmente su pilotis, é ubicato l'androne d'ingresso (con vano scala e ascensori), un ufficio indipendente con accesso direttamente dal pilotis e una sala conferenze per ca. 300 persone anch’essa con accesso direttamente dall'esterno.
I piani superiori sono stati realizzati tenendo conto delle esigenze degli utenti, utilizzando pareti mobili attrezzate.
Notevole importanza è stata rivolta all’uso dei colori, alle finiture, tutte realizzate con materiali naturali eco-compatibili ed all’illuminazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro con un sistema di autoregolazione interna della luce artificiale, in modo da garantire quanto più possibile condizioni di comfort ambientale ottimali.
Le facciate esterne sono previste parte in pianelle in cotto montate a facciata ventilata e parte con vetrata strutturale tipo courtain-wall di tipo fotovoltaico, composta da cellule fotovoltaiche quadrate 10x10 cm. montate in modo tale da permettere il passaggio della luce, e con una colorazione grigio verde che caratterizza fortemente l‘impatto alle differenti condizioni di luce, particolarmente all’alba ed al tramonto.
I traversi della facciata sono stati realizzati con una curvatura maggiore rispetto a quella della facciata stessa per permettere un effetto di schermatura dalla luce diretta del sole.
La bussola d'ingresso è realizzata in vetro e lastre metalliche, così come la scatola della sala conferenze.
Le sistemazioni esterne sono caratterizzate dall’uso di pietre naturali e del travertino, nel segno di una precisa volontà di continuità con la tradizione costruttiva locale.
Dialogo tra tradizione e tecnologia per il risparmio energetico: progetto Shuco
L’aspetto architettonico dell’edificio è improntato ad una articolata alternanza dei pieni e dei vuoti e ad un calibrato impiego dei materiali: il cotto e il cemento armato a facciavista del piano pilotis affiancati a innovative aperture vetrate di varie dimensioni integrate con celle fotovoltaiche.
L’involucro dell’edificio, rivestito da una parete ventilata in cotto, nel prospetto principale si assembla dando forma nelle parti laterali a una superficie semichiusa scandita da piccole aperture quadrate disposte con una configurazione schematica. Nella parte centrale invece si apre nella grande vetrata strutturale integrata con le celle fotovoltaiche e consente al sole di permeare gli ambienti interni enfatizzando il volume verso l’esterno.
Risulta quindi che il cotto, materiale profondamente legato alla tradizione costruttiva italiana, si inscrive nell’ambito del processo progettuale in una chiave del tutto contemporanea, affiancando con la sua viva e raffinata matericità le tecniche più avanzate.
La realizzazione delle aperture vetrate e della facciata integrata con moduli fotovoltaici è frutto delle innovazioni Schüco.
L’applicazione di evolute tecnologie ha permesso un significativo risparmio energetico, insieme ad una soluzione estetica altamente qualificata e perfettamente integrata nel contesto architettonico.
Alla base dell’impostazione progettuale vi è stata l’intenzione di rispondere ai requisiti di sostenibilità e risparmio energetico per ottenere la massima integrazione tra esigenze funzionali, di qualità e comfort ambientale.
In questo senso l'edificio non è più semplicemente visto come involucro statico ricettore di impianti e servizi concepiti tra loro separati e indipendenti, ma come insieme organico di elementi che concorrono ad ottenere ottimali condizioni ambientali con la massima efficienza energetica.
Il layout dei moduli fotovoltaici è stato studiato in modo tale che le 155 celle policristalline quadrate 10 x 10 cm, con una potenza di 10,6 kW, di colore grigio verde, permettano il passaggio della luce caratterizzando fortemente l‘impatto nelle diverse ore del giorno, particolarmente all’alba ed al tramonto, andando a modulare il sottile gioco delle trasparenze e delle rifrazioni, assecondando con vibrante partecipazione cromatica le sempre mutevoli condizioni di luce.
La nuova sede romana di CMB diviene quindi una struttura di comunicazione a scala urbana che proietta sull’intorno il suo linguaggio innovativo e le raffinate tecnologie per il risparmio energetico impiegate nella costruzione.
Il montaggio dei sistemi Schüco serie Royal S 65 per le 200 aperture vetrate e della facciata continua FW 50 con l’integrazione delle celle fotovoltaiche è stato scrupolosamente eseguito dalla Società Metallurgica Mazzoni di Ascoli Piceno.
Per scaricare pianta, prospetto e sezione in .dwg
clicca qui
Per scaricare i particolari tecnici della facciata in .dwg
clicca qui
Per scaricare il prospetto e i particolari di facciata in .dwg
clicca qui
Per scaricare le sezioni in .dwg
clicca qui
Per scaricare i particolari della porta in .dwg
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Per scaricare pianta, prospetto e sezione di ingresso in .dwg
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Per scaricare i prospetti e i particolari della facciata fotovoltaica in .dwg
clicca qui
Per scaricare le sezioni e i particolari della facciata fotovoltaica in .dwg
clicca qui
Per scaricare pianta, prospetto e particolari dei nastri in .dwg
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Per scaricare particolari e sezioni dei nastri in .dwg
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Per scaricare pianta, prospetto e sezione della pensilina in vetro in .dwg
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Per ulteriori informazioni
www.schueco.it
[post_title] => Un edificio intelligente: la nuova sede della CMB di Roma
[post_excerpt] => La nuova sede di CMB, è frutto dell’originale progettazione che affianca nel prospetto principale l’ampia vetrata integrata con le celle fotovoltaiche Schüco alla facciata ventilata in cotto, materiale da costruzione sedimentato nella memoria della tradizione italiana, per una realizzazione tesa al massimo dell’efficienza energetica in accordo con le esigenze del nostro tempo.
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[post_content] => L’albergo è una struttura ricettiva complessa che deve coordinare diverse attività all’interno della stessa.
Attualmente il mercato è in grado di offrire soluzioni complete per la gestione integrata ed efficiente delle tecnologie degli hotel.
Nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi, della sicurezza e del comfort, Schüco ha sviluppato una gamma di prodotti di alto contenuto tecnologico, per rispondere intelligentemente alle nuove tendenze.
Fotovoltaico e solare termico per un hotel ad alta efficienza energetica
E’ necessario e urgente applicare, in termini decisi, le strategie progettuali elaborate per affrontare le problematiche relative al risparmio energetico, all’isolamento e alle fonti di energia solare rinnovabile in vista delle nuove normative per la certificazione energetica degli edifici. Schüco risponde a queste nuove esigenze con i prodotti innovativi per l’energia solare e con i sistemi a elevato isolamento per le aperture vetrate applicati alle strutture ricettive.
Schüco, riferimento internazionale per serramenti e sistemi facciata, ha iniziato a espandersi nel settore del solare più di dieci anni fa, forte di un acquisito know-how sulla tecnologia del profilo in alluminio, dell’isolamento e della tenuta all’acqua dei sistemi che sono elementi fondamentali per la costruzione di tecnologie solari ad alto rendimento. Grazie ad un orientamento costante all’innovazione tecnologica, oggi Schüco è tra i partner più prestigiosi nelle soluzioni solari termiche e fotovoltaiche d’avanguardia per la progettazione consapevole delle strutture ricettive, in cui è determinante la corretta gestione energetica dell’edificio.
Schüco Premium è una linea composta da collettori solari ad alto rendimento per gli impianti solari termici e da pannelli fotovoltaici modulari di facile applicabilità e dalle molteplici soluzioni estetiche.
Infatti l’elemento che maggiormente sta favorendo l’inserimento dei moduli fotovoltaici Schüco nell’architettura è la possibilità di trasformarli in un componente costruttivo anche estetico: dai sistemi “a tutto tetto”, alle installazioni su superficie verticale fino alle pensiline adombranti e alle lamelle frangisole, soluzioni che possono essere realizzate contemporaneamente alla costruzione dell’edificio, o aggiunte in tempi successivi.
L’idea dunque di integrare il fotovoltaico nell’edilizia ci porta a considerare da un punto di vista completamente nuovo il concetto dell’hotel: questo si trasforma da contenitore delle attività legate ai servizi per l’attività ricettiva a strumento di produzione diretta di energia.
L’impianto solare termico Schüco invece, lavora come fonte di calore aggiuntiva, ed è indipendente dal sistema di riscaldamento utilizzato.
Grazie, infatti, ad uno sviluppo progettuale basato sulla più avanzata compatibilità tra i vari componenti sia dell’impianto solare che quello del riscaldamento già esistente, i sistemi Premium rendono ogni personalizzazione semplice e veloce, con accumuli di diversa grandezza e stazioni di gestione della potenza programmabili in base ai consumi e ai luoghi della struttura.
Un hotel ha consumi di acqua calda piuttosto costanti durante l’anno, per questo un impianto solare termico rappresenta la migliore alternativa per ottimizzare le spese energetiche. Ecco perché, il contributo medio sul fabbisogno energetico di un impianto Schüco può variare tra il 50-70% del consumo annuo.
Se la struttura è dotata di piscina, poi, il solare termico può addirittura azzerare i costi per il riscaldamento dell’acqua che non sono certo trascurabili.
Un indubbio vantaggio per l’albergo che abbia rigorose tempistiche da osservare e costi da contenere.
L’hotel automatizzato con stile
La finestra automatica TipTronic, con il suo carattere sobriamente futuristico è sicuramente un piacevole elemento di design. Perché, in un albergo, lo stile è fondamentale: ogni meccanismo e ogni motorizzazione del sistema TipTronic è completamente nascosto alla vista, all’interno del profilo del serramento, per mantenere una pulizia estetica di rigore e conferire all’ambiente un senso di misurata modernità, evitando infortuni accidentali grazie a speciali dispositivi d’arresto in caso di ostacoli tra l’anta e il battente. E questo è già un gran bel vantaggio per un hotel.
Ma, ovviamente, la funzione principale di TipTronic è la
movimentazione automatica.
E anche questo è un grosso beneficio per l’albergatore.
Anello di congiunzione tra la più evoluta generazione di prodotti domotici e la più efficiente classe di serramenti tradizionali, TipTronic è in grado di offrire al contempo comfort al top e grande sicurezza. Basta un pulsante per aprirla. E così per chiuderla.
Oppure, è sufficiente accennare l’apertura o la chiusura con la maniglia, perché la finestra o la porta-finestra faccia il resto da sola.
Nell’ambito dei prodotti tecnologici, Schüco propone anche gli scorrevoli automatici e-slide. Il dispositivo elettrico e-slide, silenzioso, veloce e a scomparsa diviene un arredo di design.
E’ comandato da una tastiera sul battente, da un pulsante o centralmente dal sistema automatico dell’hotel e permette di muovere in modo completamente automatico e senza il minimo sforzo anche battenti che pesano fino a 250 kg.
Ma quello che per il settore alberghiero è più interessante è la loro completa compatibilità con i più moderni sistemi di gestione automatica dell’edificio.
TipTronic e e-slide, infatti, rispondono autonomamente ai sensori domotici d'ambiente: se, ad esempio, l'aria all’interno di un locale o di una sala si fa viziata, con un tasso di CO2 superiore alla normalità, la finestra o lo scorrevole si aprono da soli per una ventilazione controllata; si chiudono, invece, in caso di temporale o nelle più calde ore estive, per mantenere un
clima confortevole all'interno. In questo modo, anche il risparmio energetico è ottimizzato.
È possibile gestire ogni finestra TipTronic e ogni scorrevole e-slide autonomamente, in remoto o con un telecomando; programmarne le aperture e le chiusure giornaliere, controllarne lo stato in ogni momento, tramite un semplice monitor.
Tutto questo significa un bel vantaggio sui costi del personale, sulle spese energetiche, sulla sicurezza della struttura e degli ospiti e sul comfort dell’hotel.
Scorrevoli e verande per dare all'hotel spazio e luce
Un edificio non è fatto soltanto di pareti: anche la luce è un elemento costruttivo che valorizza l’ambiente in cui si soggiorna. In un hotel, creare atmosfere solari ed accoglienti attraverso una naturale luminosità può davvero fare la differenza.
E non solo in termini di stile. Adottando i sistemi Schüco per verande e porte scorrevoli e a libro, l’albergatore può ottimizzare anche spazio, sicurezza e costi energetici.
Per donare, ad esempio, all’arredamento della sala d’aspetto o del ristorante un affascinante senso di leggerezza, la soluzione ideale non è abbattere i muri ma installare una porta scorrevole Schüco: grazie alla loro particolare progettazione, le scorrevoli Schüco possono sostenere ante di grandi dimensioni (3000 x 3000), permettendo ampie superfici vetrate per un effetto di sicuro impatto. Tra stanze contigue, ma anche come elemento di separazione tra interno ed esterno, le porte scorrevoli e a libro Schüco consentono la massima flessibilità di applicazione a seconda delle necessità fisiche o, semplicemente, per assecondare le nuove tendenze in ambito architettonico.
La perfezione dei meccanismi di scorrimento rende fluida e silenziosa la movimentazione dei battenti per la massima tranquillità degli ospiti, mentre l’elevata efficienza di chiusura in uno spazio compatto delle porte a libro permette di trasformare intere pareti in spazi aperti, fornendo, ad esempio, un ampio accesso al giardino o alla piscina.
Se però si sta pensando ad un ampliamento della struttura alberghiera, un’interessante alternativa è costituita dalle verande: benessere naturale alla luce del sole, in ogni stagione dell’anno.
(Dal giardino alla dépendance), Schüco è in grado di offrire interpretazioni di design, attraverso infinite soluzioni di progettazione, dotate di ogni comfort, per aggiungere all’hotel un luogo pieno di emozione, in cui i clienti possono trovare relax e serenità.
Tutte le soluzioni Schüco per l’hotel, costituiscono, inoltre, una solida protezione contro gli intrusi: i sicuri telai in alluminio garantiscono livelli massimi di resistenza all’effrazione, per la sicurezza degli ospiti.
Ma la risposta di Schüco, leader mondiale nello sviluppo di sistemi per l’involucro edilizio, alle esigenze delle strutture ricettive turistiche è attenta anche al contenimento dei costi energetici, oggi sempre più consistenti. Verande e porte scorrevoli Schüco assicurano prestazioni di isolamento termico testate che contribuiscono a mantenere un ambiente interno sempre confortevole, aumentando l’efficienza energetica della struttura, sia d’estate che d’inverno.
Finestra Schüco: il rumore rimane fuori
In una struttura alberghiera, l’ospite ricerca prima di tutto pace e tranquillità.
Per questo anche il minimo rumore proveniente dall’esterno rappresenta una reale minaccia alle aspettative dei clienti.
Controllare i flussi acustici di disturbo diventa oggi essenziale per offrire agli ospiti un comfort a tutto tondo, che tenga conto del continuo aumento del rumore sia nelle zone centrali delle città, che in quelle periferiche. Per un efficace abbattimento acustico all’interno dei locali sono dunque necessari evoluti serramenti per le aperture vetrate, i punti dell’edificio più coinvolti in questo tipo di problematica.
I sistemi Schüco per serramenti e facciate forniscono la soluzione più adeguata alle precise esigenze antirumore dell’hotel.
Il rumore è considerato un grosso fattore di disturbo e sta ricoprendo sempre più rilevanza nella vita di tutti i giorni. Per questo, nell’ albergo, abbattere il rumore è ancora più importante: gli ospiti dell’ hotel cercano un comfort a tutto tondo, che comprende anche la tranquillità di un ambiente ben isolato dai disturbi acustici esterni. Cantieri cittadini, aumento dei veicoli circolanti e dell’industrializzazione, tormenti notturni, intensificazione del traffico aereo sono solo alcuni degli elementi che inficiano il benessere acustico.
Per non disattendere le aspettative di relax dei clienti, l’hotel attento oggi si dota di soluzioni antirumore che sventano la minaccia dei disturbi acustici. In questo senso, le aperture vetrate ricoprono un ruolo fondamentale perché sono i punti dell’edificio maggiormente coinvolti in questa problematica.
Grazie ad una tecnologia costruttiva evoluta, i sistemi per serramenti Schüco garantiscono un abbattimento acustico efficace, in ogni situazione, in perfetta coerenza con le nuove normative.
Tenendo conto delle necessità di isolamento dal rumore, infatti, è possibile personalizzare il serramento Schüco per ottenere il massimo della prestazione fono-isolante, combinando al meglio elementi come la robustezza di telaio e apparecchiatura, il tipo di vetro, la sezione dei profili, il tipo di apertura.
Nell’abbattimento efficace dei flussi sonori, importanza basilare ha sia la progettazione, sia la posa in opera delle facciate e delle finestre: queste delicate operazioni devono essere effettuata da personale qualificato e costantemente aggiornato secondo la formazione Schüco.
Con le soluzioni Schüco, gli ospiti avranno una certezza testata di soggiornare in locali confortevoli e silenziosi: che sia la finestra della camera o l’ampia vetrata della sala d’aspetto, la tranquillità è assicurata.
Qualità dei materiali, perfetto sistema di tenuta e punti di chiusura distribuiti lungo tutto il perimetro dell’apertura sono alcuni dei collaudati elementi che fanno di un serramento Schüco, la scelta più sicura per l’albergatore attento al comfort dei clienti e ai nuovi parametri sull’inquinamento acustico previsti dalle nuove normative.
Per ulteriori informazioni
www.schueco.it
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[post_content] => La nuova sede firmata da Barbi Arca Studio Progetti di Verona sorge su un'area di 28.000 mq sui quali si trovano gli impianti produttivi e la struttura direzionale: un polo industriale che raggruppa tutte le unità territoriali e i marchi dell'azienda.
Il nuovo stabilimento è un'opera di design evoluto che asseconda in modo assoluto le molteplici esigenze dell'azienda committente.
La filosofia dei prospetti esterni che rimandano a un'idea di tecnologia all'avanguardia, estremamente flessibile e i materiali utilizzati, alluminio e vetro sono stati pensati per riflettere stilisticamente il processo tecnologico che si dipana interiormente.
I sistemi Schüco sono stati adottati per la realizzazione dei sistemi di facciata, per le lamelle frangisole e per le chiusure esterne.
I sistemi di facciata FW 50+ hanno consentito un effetto ottico particolarmente piacevole, grazie all’ingombro ridotto di 50 mm, della struttura portante interna e delle copertine fermavetro esterne.
La straordinaria flessibilità del sistema di facciata ha consentito inoltre di creare un andamento ad onda inclinata verso l’esterno come prospettato nell’idea architettonica.
Le lamelle frangisole Sun Control, motorizzate e sincronizzate a settori, sono state utilizzate in modo da garantire un ottimale comfort luminoso sia in posizione aperta che chiusa.
Tutto il rivestimento in frangisole si è integrato perfettamente con la facciata continua ed il suo andamento architettonico, tramite un’apposita struttura e staffe in acciaio collegate direttamente ai solai.
Le finestre sono state realizzate con i profili della serie Royal S 65 che garantiscono un ottimo isolamento termico e una perfetta tenuta all’aria e all’acqua.
L’installazione a regola d’arte dei serramenti è stata curata dal partner Schüco Fraccarollo Primo & C. s.n.c.
Relazione Tecnica
Il nuovo stabilimento produttivo della Pellini Caffè S.p.A. è stato realizzato in “Zona D6, a nord della Statale 11 – Zona Produttiva per insediamenti tradizionali ed innovativi”, secondo il vigente P.R.G. del Comune di Bussolengo (VR).
Il nuovo complesso produttivo ha una superficie coperta di mq. 7.904,25 a fronte di un lotto di proprietà della ditta committente di mq. 28.285.
La costruzione visivamente si presenta come un unico corpo di fabbrica in cui sono ben definite le diverse funzioni. Più precisamente, il complesso è stato progettato distinguendo un “blocco” con funzione di uffici e servizi e un secondo “blocco” più articolato per volumetrie e destinazioni utile a tutte le esigenze produttive della committenza.
Uffici e servizi
Il blocco uffici ubicato nella parte a sud del fabbricato, si sviluppa essenzialmente in 3 piani fuori terra più un piano interrato.
I quattro piani sono serviti da una scala semicircolare in struttura metallica e da un ascensore idraulico.
L’ingresso uffici avviene al piano terreno a quota 0.00 in cui sono presenti la hall di attesa e di ricevimento composta da un vano a doppia altezza quasi interamente vetrato.
Il piano terra è adibito principalmente ai servizi (sala di attesa dei trasportatori, l’ufficio spedizioni, la sala espositiva, un’area bar, il call center, i box per i rappresentanti ed i visitatori, la sala ristoro-relax, gli spogliatoi, il primo soccorso, centrale termica).
Il piano primo è destinato esclusivamente a uffici secondo una distribuzione congeniale alle esigenze logistiche della committenza.
La composizione architettonica di tale piano è arricchita dalla presenza di un giardino pensile.
Il piano secondo è caratterizzato dalla presenza di un altro vano adibito ad uffici e soprattutto da una sala auditorium di forma ellittica che si affaccia su di un ulteriore giardino pensile.
I due giardini pensili sono collegati da due scale esterne che consentono l’accessibilità ed il deflusso sino al piano terra, in modo da essere più usufruibili e utili alla sicurezza dei fruitori dell’edificando.
La produzione
La distribuzione interna e soprattutto le dimensioni dei vani definite per la produzione sono state dettate da necessità di carattere tecnologico utili ad ospitare i macchinari, nuovi e di recupero, determinanti per il confezionamento ottimale del prodotto finale.
Caratteristiche costruttive generali
Particolarità del fabbricato è la presenza costante (anche nella parte produttiva) di frangisole orientabili, importanti sia dal punto di vista della riduzione dell’irraggiamento, viste le grandi superfici vetrate, sia dal punto di vista estetico.
Le pareti esterne del fabbricato in cui non è presente il frangisole sopra menzionato sono rivestite di lamiera Rheinzink.
Per ulteriori informazioni sui prodotti Schuco
www.schueco.it
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[post_excerpt] => Schüco International Italia è stata coinvolta in un nuovo intervento prestigioso: la realizzazione a Bussolengo, in provincia di Verona del nuovo polo produttivo di Pellini Caffè, la quinta azienda di torrefazione italiana.
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[post_content] => La maggior parte dei sistemi fotovoltaici è collegata alla rete di distribuzione elettrica, in cui viene convogliata l’elettricità generata.
La Legge sulle energie rinnovabili stabilisce che il proprietario della rete di distribuzione elettrica deve sovvenzionare ogni kw/ora così prodotto.
I sistemi autonomi per la generazione indipendente consentono ai consumatori di rendersi indipendenti dalla rete di distribuzione elettrica.
Il sistema comprende un accumulatore che raccoglie l’elettricità generata per assicurare un’alimentazione senza interruzioni e da dove può essere prelevata al momento del bisogno.
Un regolatore tiene costantemente monitorato il livello di carica dell’accumulatore impedendogli di caricarsi o scaricarsi eccessivamente.
Ma i sistemi non offrono soltanto indipendenza, ma sono anche utili come supporto alla convenzionale alimentazione elettrica: un efficiente sistema fotovoltaico di supporto assicura il funzionamento di dispositivi importanti, come i sistemi di raffreddamento o i sistemi di pompaggio, anche se l’alimentazione dalla rete di distribuzione elettrica è interrotta per lunghi periodi.
Sono inoltre adatti per dispositivi a corrente sia continua che alternata.
Sistemi a energia solare con stazioni domestiche dell’acqua calda da un’unica fonte
Per la generazione di energia solare, il mercato dell’edilizia residenziale richiede design e soluzioni integrate.
Tale richiesta è soddisfatta da un nuovo design integrato su misura di Schüco.
Con le stazioni domestiche dell’acqua calda e l’interfaccia di controllo per il monitoraggio a distanza, il sistema a energia solare si adatta perfettamente al mercato residenziale.
Le stazioni dell’acqua fresca forniscono all’istante acqua calda estremamente pulita.
Il design semplice con la sua pompa modulante assicura sia durata sia un livello elevato di efficienza.
Le stazioni domestiche di acqua calda trasferiscono il calore per riscaldare gli ambienti, un’alternativa ai sistemi di riscaldamento a gas per piano singolo.
Sono inoltre disponibili sistemi per la distribuzione centralizzata del calore.
Sono possibili soluzioni su misura per ogni esigenza.
L’unità di controllo solare VARIO è stata modificata per monitorare il rendimento e i parametri del sistema a energia solare.
Tale unità è facile da programmare (basta selezionare l’opzione idraulica sull’unità di controllo) e può ora essere collegata a un computer portatile o a un telefono cellulare tramite un’interfaccia.
Il sistema può quindi essere controllato ancora più facilmente.
Inoltre, i messaggi di errore possono essere inviati tramite SMS ad un destinatario precedentemente specificato.
Nuovo sistema di installazione libera, efficiente e durevole per un uso universale
Il rinomato sistema “PV Light” di Schüco permette di installare i moduli fotovoltaici praticamente ovunque, per esempio in sistemi integrati nel tetto, sistemi completi montati sul tetto o a tetto piatto, sistemi periferici per coperture o per il fissaggio alle facciate.
Schüco ha ora sviluppato una nuova versione del sistema, denominata “sistema di installazione libera PV Light”, che permette l’installazione efficiente e a basso costo dei moduli fotovoltaici senza vincoli di spazio.
Affidabilità, longevità, eccellente rapporto qualità-prezzo per ogni componente ed elemento di installazione: sono queste le considerazioni essenziali nella pianificazione di ampi sistemi fotovoltaici.
Uno degli aspetti più importanti, quando si progettano sistemi a energia solare, è l’analisi strutturale.
Schüco controlla la qualità e le proprietà strutturali di ogni sistema di installazione, dal più piccolo blocco di ancoraggio fino ai supporti del modulo, assicurandosi che interagiscano correttamente con i componenti circostanti.
Ogni componente tecnico viene testato secondo gli standard più elevati, che spesso superano quelli prescritti dalle norme di legge.
Il sistema di fissaggio provato e sperimentato PV Light assicura un’installazione semplice e veloce.
Unità durevoli in alluminio e acciaio inossidabile, perfettamente adatte alla rispettiva applicazione, garantiscono un’installazione rapida e a basso costo.
Linea premium: la massima tecnologia solare per soluzioni esigenti
Grazie all'esclusiva combinazione di solare termico e fotovoltaico, basata sugli stessi telai di sistema, la linea Premium di Schüco apre la strada a soluzioni innovative nel campo dell'edilizia abitativa e commerciale, offrendo opzioni "su misura", in grado di adattarsi con flessibilità alle condizioni ambientali, al fabbisogno energetico ed alle singole concezioni progettuali.
Basati sulle stesse dimensioni modulari, i collettori solari ed i moduli fotovoltaici consentono di creare combinazioni estremamente flessibili, anche a livello cromatico, con sistemi e componenti la cui conformità, ai più elevati standard qualitativi e di sicurezza a livello europeo, è costantemente confermata da organismi di certificazione indipendenti.
Collettori Piani
I collettori piani ad alto rendimento SchücoSol-S, SchücoSol-S.1, SchücoSol-S.2 e SchücoSol W rappresentano il cuore degli impianti solari termici della linea Premium.
Essi si distinguono anche per l'elevata durata, per facilità di montaggio, per la possibilità di collegare idraulicamente fino a 16 collettori, a seconda dell'esecuzione, e per la possibilità di integrazione nelle facciate calde senza la formazione di ponti termici.
La sottile sezione in vista dei telai in alluminio e la relativa configurazione cromatica - disponibili in innumerevoli varianti anodizzate e tinte RAL - garantiscono la massima libertà in termini di creatività
Per funzionare in modo vantaggioso e redditizio, un impianto solare termico deve disporre di un’efficace tecnologia di accumulo.
In questo ambito, con le proprie unità compatte formate da serbatoio solare combinato, regolatore solare e stazione solare, disponibili in varie capacità a seconda delle esigenze, la linea Premium è in grado di offrire soluzioni d’avanguardia dal design moderno e funzionale adatte anche a locali ad uso abitativo.
Per gestire la tecnologia solare in modo semplice e sicuro sono disponibili i regolatori solari Schüco SOLO, DUO e VARIO per impianti termici; tutti si distinguono per la facilità di gestione e consentono un controllo trasparente di tutte le funzioni mediante un display LCD.
Moduli fotovoltaici grandi
Un modulo fotovoltaico è composto da innumerevoli celle solari che convertono direttamente la radiazione solare in energia elettrica.
La luce che colpisce le celle genera un movimento di elettroni all'interno dei materiale creando una tensione elettrica.
La corrente continua così ottenuta viene condotta all'inverter mediante i collegamenti delle stringhe e qui trasformata in corrente alternata conforme a quella erogata dalla rete elettrica pubblica.
L'energia elettrica solare prodotta può quindi essere utilizzata per il fabbisogno domestico e/o immessa nella rete pubblica, contabilizzata mediante un apposito contatore in uscita dà parte dell'ente erogatore.
Il normale contatore elettrico presente nelle nostre case contabilizzerà invece il consumo domestico, dal quale, a fine anno, verrà detratta l'energia elettrica in uscita.
I plus del modulo fotovoltaico:
- Modulo grande ad alto rendimento con celle solari policristalline o monocristalline ad elevata efficienza
- Libertà di impiego grazie ai telai di sistema Schüco adatti al montaggio sopra tetto, ad integrazione nel tetto, per tetto piano, per pensilina, a tutto tetto e in facciata.
- Grande libertà di progettazione grazie alla combinazione con collettori e finestre Schüco con le stesse dimensioni modulari.
- Telaio in alluminio disponibile in innumerevoli varianti anodizzate e tinte RAL.
I dati di misura e di rendimento dell'impianto solare vengono visualizzati costantemente su un display a LED con caratteri a matrice grande dal design estremamente piacevole.
Utilizzabile per tutti i sistemi fotovoltaici, è disponibile in versione da appoggio o per fissaggio a muro.
La linea Solar Kompakt. Tecnologia di accumulo dell’acqua calda ad alto rendimento
La linea Solar Kompakt di Schüco comprende ora due nuove cisterne di accumulo, del volume di 750 e 1000 litri.
Progettate per le abitazioni moderne, tali cisterne ausiliarie di accumulo producono acqua calda in modo igienico ed efficiente.
Tale tecnologia di accumulo, in combinazione con i sistemi di installazione in alluminio, offre un sistema pronto all’uso della massima qualità.
La qualità di un sistema alimentato a energia solare non dipende esclusivamente dalla durata dei suoi componenti; un fattore decisivo è anche la qualità dell’acqua calda prodotta.
L’acqua calda deve essere idonea al consumo umano, un aspetto di cui bisogna tenere conto nella costruzione della cisterna di accumulo.
Le nuove cisterne di accumulo FW 750 e FW 1000 combinano volumi elevati per un accumulo efficace del calore solare, con la generazione di acqua calda igienica da un tubo corrugato di acciaio inossidabile.
Le nuove cisterne di accumulo sono i componenti centrali di un sistema di riscaldamento ausiliario alimentato a energia solare.
La cisterna è progettata per soddisfare i requisiti di una moderna abitazione.
I volumi fino a 1000 litri permettono di combinare ampie aree di raccolta con stufe e caldaie a trucioli che forniscono acqua calda e usano fonti di combustibili rinnovabili.
Durata, compatibilità ambientale e igiene si combinano per creare la rinomata qualità Schüco.
Per ulteriori informazioni sui prodotti Schuco
www.schueco.it
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[post_excerpt] => I sistemi fotovoltaici permettono ai proprietari di abitazioni di raccogliere l’energia solare per generare elettricità.
Grazie a un interessante sussidio, l’elettricità così generata può essere venduta alla rete di distribuzione elettrica, abbassando in questo modo il costo dell’alimentazione.
Schüco ha ora esteso le aree in cui l’energia può essere generata individualmente: i suoi nuovi sistemi fotovoltaici autonomi permettono ora una generazione completamente indipendente.
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[post_content] => Schuco International KG è leader mondiale nel campo dei sistemi in alluminio, acciaio, PVC e nelle tecnologie solari per l’involucro edilizio. Con 5.000 dipendenti e 12.000 aziende partner in oltre 75 paesi, fornisce sistemi tecnologicamente avanzati per finestre e facciate, soluzioni efficienti per l‘impiego dell’energia solare e assistenza a progettisti, investor e clienti. Indice:
Costantemente impegnata nella ricerca e nella realizzazione di tecnologie che garantiscano il massimo rispetto dell’ambiente mantenendo il più elevato comfort abitativo e una estetica accattivante, Schuco persegue la filosofia Energy2, che consiste nel risparmiare energia e, nel contempo, produrla da fonti rinnovabili attraverso soluzioni innovative per la progettazione degli edifici.
I prodotti sono ovunque, dalle abitazioni private in Europa, agli edifici residenziali a Mosca, fino agli hotel di lusso a Dubai.
Schuco Italia
Schuco Italia è la consociata italiana del gruppo tedesco con 200 dipendenti e una rete di 1300 partner.
Da più di 40 anni propone sul mercato nazionale un’offerta di prodotti e servizi di elevata qualità realizzati per soddisfare le specifiche necessità di progettisti, designer e investitori.
In linea con la filosofia della casa madre tedesca, l’azienda con sede a Padova ha introdotto in Italia un nuovo modo di progettare edifici autonomi dal punto di vista energetico, nei quali tecnologia, forma e funzione interagiscono tra loro garantendo massima sicurezza e comfort abitativo.
Le divisioni produttive
Le due divisioni dell’azienda, involucro edilizio ed energie rinnovabili, propongono un avanzato servizio di engineering e di messa a punto dei prodotti in grado di soddisfare qualsiasi scelta progettuale e garantiti nella loro qualità dai numerosi test effettuati nel proprio laboratorio.
Esempio di azienda che opera con successo, SchucoItalia si pone come polo logistico di riferimento a livello nazionale oltre che come protagonista nel campo delle energie rinnovabili, contribuendo in modo significativo alla diffusione di una filosofia votata alla sostenibilità ambientale.
I costanti investimenti dedicati allo sviluppo di soluzioni uniche e innovative trovano concreta applicazione nella sede italiana: esempio di working environment realizzato con le più innovative tecnologie Schuco in linea con le ultime tendenze nel campo del design, della progettazione e delle più severe normative a tutela dell’ambiente.
Approfondisci i prodotti Schuco su www.infobuildenergia.itScopri i prodotti BIM di Schuco
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Info dalle aziende - Sicurezza, efficienza, stile in Hotel - INFOBUILD