OK al PNRR. Accordo su posticipo Superbonus al 2023

OK al PNRR. Accordo su posticipo Superbonus al 2023

Nella notte fra il 24 e il 25 aprile il Cdm ha sbloccato il Recovery Plan, dopo lunghe trattative con Bruxelles. Il Superbonus confermato per tutto il 2023: c’è l’impegno del Governo a emanare un provvedimento ad hoc o la proroga sarà finanziata nella prossima Legge di Bilancio

OK al Recovery Plan. Accordo su posticipo Superbonus al 2023

Il Consiglio dei ministri inizialmente pianificato per venerdì 23, che ha dato il via libera al PNRR – Piano Nazionale di ripresa e resilienza – si è svolto nella notte tra sabato e domenica.

Come sappiamo l’Italia è la prima beneficiaria del programma Next Generation EU (NGEU), messo a punto dall’Unione Europea per le ripresa post pandemia, che prevede investimenti e riforme per velocizzare la transizione ecologica e digitale, investire sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Fanno parte del Programma Next Generation due strumenti: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), che mette in campo risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, 68,9 miliardi dei quali  sovvenzioni a fondo perduto e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU).

Obiettivo del pacchetto di investimenti e riforme contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si legge in una nota del Governo, è “modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni”.

Il Piano è diviso in 6 missioni – digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute – e 16 componenti.

Come previsto dai regolamenti europei, il 40% delle risorse sarà destinato a progetti verdi e il 27% a quelli digitali. Il 40% delle risorse territorializzabili andrà al Mezzogiorno.

Sono 4 le principali riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Il Governo investirà inoltre sulle strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.

Per quanto riguarda il Superbonus, c’è la conferma ufficiosa che la scadenza sarà prorogata al 2023, come richiesto da M5S e Forza Italia, attraverso un successivo provvedimento o l’inserimento nella prossima Legge di Bilancio.  A chiedere la proroga della misura a sostegno degli interventi di efficienza energetica e antisismici anche l’ex Premier Giuseppe Conte che in un post su facebook ha spiegato: “Il superbonus 110% è una misura fondamentale per consentire non solo di salvaguardare il nostro Pianeta e abbattere in modo significativo le emissioni, ma anche per permettere a milioni di famiglie di risparmiare sui costi dell’energia e di rendere più sicure le proprie case sul piano antisismico. Non solo, con il superbonus si sta investendo su un patrimonio immobiliare vetusto, si stanno creando migliaia di posti di lavoro con cantieri diffusi su tutto il territorio. Ad oggi, nonostante le difficoltà create dalla pandemia, sono stati avviati già oltre 10.000 cantieri in tutta Italia per un valore superiore al miliardo di euro. La presenza del superbonus nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è quindi essenziale. Non possiamo permetterci di creare incertezza sul futuro di questa misura: si bloccherebbero i cantieri e le aspettative di milioni di famiglie e di migliaia di imprese e professionisti resterebbero inspiegabilmente disattese”.

Nel testo del Piano si legge che “per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici, per stimolare il settore edilizio e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110%”. Ma i 18,51 miliardi di euro assegnati non sono sufficienti, mancano all’appello 10 miliardi di euro, che verranno finanziati con successivo provvedimento.

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