Brexit, la grande crisi dell’edilizia in Gran Bretagna

Da ora al 2020 ci saranno 215.000 lavoratori edili in meno, provenienti dall’Unione Europea.

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Arcadis, azienda che opera a livello mondiale nella progettazione e nella consulenza per le risorse ambientali e gli asset immobiliari, ha pubblicato il report dal titolo Talent Scale per misurare la reale portata dell’attuale carenza di lavoratori e competenze professionali nel settore dell’edilizia infrastrutturale e residenziale del Regno Unito, e cosa accadrà con l’Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Lo studio si è concentrato anche sul potenziale e negativo impatto derivante da una eventuale hard Brexit, che acuirebbe una situazione di per sè già complessa.

I risultati principali dello studio si possono riassumere nei punti seguenti:

  • per creare le abitazioni e le infrastrutture necessarie, il settore edilizio britannico dovrebbe reclutare oltre 400.000 lavoratori all’anno fino al 2021, equivalenti a un lavoratore ogni 77 secondi
  • solo nel settore dell’edilizia residenziale sono necessari 370.000 lavoratori in più all’anno per soddisfare una previsione di produzione di 270.000 nuove abitazioni; altre 36.500 persone all’anno sono invece necessarie per le esigenze dell’edilizia infrastrutturale nazionale.
  • queste cifre sono indipendenti dall’impatto di qualsiasi eventuale accordo Brexit.

Ma nel caso di uno scenario hard Brexit – per esempio con l’estensione del sistema a punti attualmente in vigore per i migranti non UE – da qui al 2020 nel settore entrerebbero 215.000 lavoratori in meno provenienti dall’Unione Europea, aggravando ulteriormente la carenza di forza lavoro.

Il governo può intervenire cercando di garantire, come parte di qualsiasi accordo Brexit, i diritti dei lavoratori dell’UE che attualmente operano nel settore britannico dell’edilizia, semplificando il sistema dei visti e riducendo al minimo il carico fiscale su lavoratori e imprese. Se questo non accadrà, molti dei progetti che il governo britannico ha stanziato per dare stimolo all’economia potrebbero risultare più difficili e costosi.

Nel peggiore dei casi questi progetti potrebbero non essere consegnati affatto, riducendo la capacità di far crescere l’economia e limitando gli investimenti nel settore.

Dal 2008, anche nel Regno Unito, l’occupazione nel mondo delle costruzioni è diminuita del 15%.

Scarica il Report “Talent Scale” di Arcadis

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