Grandi Opere all’avvio procedurale

Parte la corsa dei progetti della legge obiettivo. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 26 agosto del decreto legislativo n. 190 – che attua la delega contenuta nella legge obiettivo e detta le regole per la realizzazione degli interventi strategici – vengono fissate infatti le scadenze del lungo iter autorizzativo che dovrebbe portare le grandi opere ai cantieri. Il Dlgs entrerà in vigore il 10 settembre prossimo e la prima scadenza – quella della presentazione dei progetti preliminari al ministero delle Infrastrutture – viene fissata, sei mesi dopo, al 10 marzo 2003. Tre mesi in più – il 10 giugno – per le amministrazioni e gli enti appaltanti che devono far ricorso a una procedura di gara per affidare la progettazione. Ma già dal marzo 2003 sarà possibile capire quanti, degli oltre 200 progetti ammessi nel primo piano della legge obiettivo, ce l’avranno fatta a rispettare i tempi imposti dal Governo e quanti invece dovranno ancora restare in attesa di accedere ai finanziamenti del fondo speciale della legge obiettivo (un fondo che al momento può contare su 4,8 miliardi di euro e che dovrebbe poi crescere con la prossima legge finanziaria).
Le prime approvazioni dei progetti preliminari, effettuate dal Cipe, arriveranno, sempre secondo i tempi fissati dal decreto, il 10 ottobre 2003. Gli slittamenti da questa data saranno dovuti ai casi in cui si riscontrino inerzie nella consegna dei pareri da parte delle amministrazioni interessate, dissenso delle Regioni sulla localizzazione, oppure obiezioni del ministro dell’Ambiente sulla valutazione di impatto ambientale. Per quanto riguarda quest’ultimo problema è da segnalare come solo “in extremis”, ovvero con la riunione del Consiglio dei Ministri del 2 agosto scorso, il Ministro dell’ambiente Altero Matteoli sia riuscito ad inserire in decreto una modifica per stabilire che i venti componenti della speciale commissione Via per le grandi opere strategiche fossero nominati dal Presidente del Consiglio su sua proposta. Una decisione, questa, arrivata come una sorta di risarcimento al Ministero dell’Ambiente per aver accettato di vedere diminuito il proprio peso nelle attività procedurali facendo decadere le proprie osservazioni da argomenti con potere di veto assoluto a semplice istruttoria tecnica.
Un’altro aspetto particolarmente interessante contenuto nel decreto è quello relativo all’adozione del general contractor, nuovo modello realizzativo grazie al quale una serie di opere, inserite in una lista che a breve verrà stabilita per decreto dal Ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi, verrano deviate dal mercato ordinario dei lavori pubblici per essere poste, per così dire, in una corsia preferenziale. Tra queste non solo vi saranno le nuove opere di importanza strategica, ma anche alcune infrastrutture per le quali i lavori sono già in corso: è il caso, ad esempio, della Salerno-Reggio Calabria, per la quale già a settembre l’Anas dovrebbe lanciare infatti il primo maxilotto, dell’ordine dei 650 milioni di euro, affidato a un general contractor.

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