Valorizzare e dismettere immobili pubblici: un patrimonio di 554 beni di proprietà dello Stato divisi tra Regioni, Comuni e Province. La seconda parte della “Proposta Immobili 2016” voluta dal MEF e dall’Agenzia del Demanio, vede la selezione di oltre cinquecentocinquanta siti pubblici da inserire in percorsi di valorizzazione. Hanno partecipare ben 241 Enti. Il 60% degli immobili, proposto dai Comuni, è essenzialmente costituito da strutture costruite sull’intero territorio italiano, e spaziano da strutture piccole, medie e grandi; da ville d’epoca a caserme dismesse, da grossi capannoni ad impianti per lo sport. Quest’anno, l’offerta, è stata infatti ampliata dando la possibilità di segnalare immobili dismessi sui quali sviluppare progetti di riuso e ristrutturazione, con la finalità di evitare il nuovo consumo di suolo e di attivare operazioni di rigenerazione del territorio. Si è anche cercato di ampliare la platea dei possibili candidati, includendo Enti locali con una popolazione che andasse dai 10.000 ai 50.000 abitanti. Queste nuove opportunità fanno sì che si venga a creare un portafoglio immobiliare più diversificato e di conseguenza più ricco, sia per luogo sia per tipologia, con l’idea di incentivare le attività di governance e progettualità sull’intero patrimonio immobiliare dello Stato. Terminata la prima fase di verifica, si passerà alla fase di analisi e raccolta delle informazioni maggiormente dettagliate sui beni selezionati per poi inserirli nei percorsi di valorizzazione più adatti. Parlare di recupero, riqualifica e cessione dei beni immobili da parte dell’Amministrazione pubblica, vuole dire produrre nuove risorse a beneficio di tutti. Già con il Decreto Milleproroghe 2016 si erano aperti nuovi orizzonti per il trasferimento di immobili statali Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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