Più della metà delle strutture alberghiere sono nel sud Italia e sulle isole. Un aumento considerevole di hotel, bed & breakfast, motel, campeggi all’asta arrivati nel 2016 a 217, a fronte dei 179 che erano stati rilevati a luglio. Un segno negativo superiore addirittura al 2015: questo è quanto è evidenziato dal rapporto presentato in Senato ‘Sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea’. A trainare negativamente il dato è soprattutto il Sud, che segna un +50% rispetto alla scorsa estate e il Nord a +41%; a conti fatti ritornato ai livelli di un anno fa; più contenuto l’incremento nelle due isole principali (+17%), mentre il Centro d’Italia è l’unica macro-area ad aver fatto registrare un calo minore, -6%. Oltre il 50% delle strutture sono collocate nel Mezzogiorno (comprese Sicilia e Sardegna), a fronte di una quota pari al 46% emersa a luglio 2016: un altro segnale delle ovvie difficoltà riscontrate nelle aree meridionali a tentare il contrasto verso una congiuntura stagnante che risale oramai a parecchi anni addietro. Gli incrementi maggiori si riscontrano in Sicilia (+52%), la regione italiana con il maggior numero di strutture all’asta insieme alla Toscana (32 a testa), in Campania (+68%) e in Calabria, passata da zero a 8 immobili in vendita. Ponendo lo sguardo a livello nazionale, si rileva il +71% dell’Emilia Romagna e il +45% di Piemonte e Toscana. Migliora di poco la situazione in Sardegna, che passa da 25 procedure forzate a 22, e nel Lazio, da 19 a 17. Ogni regione italiana entra in questa classifica: all’ultimo posto troviamo Liguria con un solo albergo all’asta. Per quanto riguarda la situazione a livello di province, al primo posto troviamo Salerno con 18 strutture in vendita: un dato a due cifre che purtroppo gli consente di primeggiare nettamente rispetto ad altre province come Frosinone, Pistoia e Rimini (9 per ognuna). A seguire Cuneo (8), Livorno, Pisa e Siracusa (con 7). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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