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Nella piazzetta centrale del Guardian Hay Festival, che si è svolto quest’anno nelle ultime due settimane di maggio, è stata montata un’installazione costituita da una tettoia a vela creata dalla designer Clare Keil e da una panca da esterno in tulipier (American Tulipwood) progettata dal designer Philip Koomen. L’American Hardwood Export Council ha sponsorizzato l’iniziativa nel quadro di un programma di ricerca congiunto con la società Osmose, volto allo sviluppo dell’enorme potenziale del tulipier per applicazioni in esterni. Ideatrice di questo progetto innovativo, posto letteralmente nel cuore del Guardian Hay Festival, è la designer Clare Keil. A lei era stato affidato il compito di progettare e coordinare la realizzazione di una zona di sosta all’aperto, proprio al centro dell’area del Festival, dove i visitatori potessero godersi un momento di riposo lontani dal trambusto. La scelta del legno per unire i vari elementi dell’installazione creata per il Festival, ambientato all’interno dello stupendo Brecon Beacons National Park, è stata naturale e sicuramente indovinata. Sorprendente invece è stata, per molti versi, la scelta di questa essenza per un progetto da esterno. Il tulipier è infatti un legno solitamente impiegato per l’uso in interno, spesso verniciato e mordenzato per applicazioni funzionali come infissi e modanature. Il suo uso all’esterno, in particolare nella regione piovosa di Brecon Beacons, si inquadra in un programma di ricerca condotto da Osmose, società specializzata nei trattamenti del legno, in collaborazione con l’American Hardwood Export Council, sponsor del progetto. La ricerca ha preso l’avvio da ‘Sclera’, il padiglione in tulipier progettato da David Adjaye per il London Design Festival del 2008. Questo ha indotto Osmose a mettere a punto un trattamento particolare per il legno: “Stabilising Oil” di Osmose, una finitura per esterno a base di oli vegetali naturali, associato a prodotti che proteggono efficacemente il legno dalla decomposizione e dal deterioramento causato dagli agenti atmosferici. L’installazione è costituita dalla sorprendente panca ‘Wave and Splash’ di Philip Koomen e dalla tettoia in guisa di vela progettata dalla Keil stessa, entrambi in tulipier trattato da Osmose con una finitura trasparente che consente di ammirare le caratteristiche naturali del legno, come il colore naturale e la fibra. I pilastri angolari a supporto della tettoia a vela le conferiscono la necessaria stabilità, dimostrando al contempo tutta la resistenza strutturale del tulipier.Il trattamento si è rivelato un successo. Esso unisce infatti in un unico processo trattamento e finitura, così da ridurre i costi e l’impatto ambientale. Inoltre l’olio protettivo penetra nel legno per ridurne al minimo la variazione dimensionale e creare uno strato impermeabile che protegge il legno dall’acqua e dalle macchie. Per realizzare il prodotto finale sono inoltre stati usati gli attuali impianti di Osmose. L'installazione di Clare Keil, che associa la seduta e l’elegante tettoia in un’area circondata da fioriere in cui sono piantati piccoli alberi di tulipier, unendo estetica e funzionalità ha interagito alla perfezione con l’ambiente circostante e le migliaia di visitatori che sono giunti al Festival per ammirarne le novità. I pliastri torniti e rastremati a supporto della tettoia, la forma curvilinea e dinamica della panca ‘Wave and Splash’ e le fioriere piantumate ad arboscelli di tulipier, hanno concorso tutti a mostrare il potenziale di questo legno così bello, versatile e sempre più richiesto. Ha collaborato con la Keil, per il design della tettoia, lo studio JP Productions che si è avvalso dei dati strutturali di AHEC per guidare la produzione dei pilastri di supporto della tettoia in tulipier. “Eravamo in pensiero per l’invio a Osmose dei pilastri lavorati e levigati per il trattamento”, ha dichiarato il direttore John Pilkington, colpito dalla resistenza e dalla leggerezza di questa essenza e dal processo di trattamento. “Ma quando sono tornati perfetti e con una finitura di qualità, non abbiamo più avuto alcun dubbio sul potenziale di questa essenza. Sicuramente la useremo ancora per le strutture da esterno”. David Venables, direttore europeo di AHEC, è entusiasta di questo programma di ricerca che dovrebbe aprire al tulipier nuovi orizzonti applicativi. Afferma infatti: “Dopo molti mesi di ricerca in laboratorio per individuare il trattamento più efficace per il tulipier, sono felice di poter ammirare questa applicazione innovativa per esterni. I risultati parlano da soli: l’olio ha esaltato le qualità estetiche del tulipier e siamo convinti che il prodotto resisterà a qualunque condizione atmosferica. Per molti versi il tulipier è il legno ottimale: è infatti resistente, economico, versatile e sostenibile. I risultati di questa ricerca confermano il potenziale del tulipier per le applicazioni in esterno. Stiamo ora valutando attivamente le opportunità commerciali offerte dal tulipier trattato, e siamo certi che questa essenza ne offra moltissime, insieme alle altre specie di latifoglie americane”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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