Bonus barriere architettoniche, la detrazione si può trasferire agli eredi?

Cosa succede alla detrazione bonus barriere architettoniche in caso di vendita o donazione dell’immobile e dopo la morte del beneficiario? Le regole dell’Agenzia delle Entrate. 

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Bonus barriere architettoniche, la detrazione si può trasferire agli eredi?

Di norma, alla morte del beneficiario, le agevolazioni fiscali legate alla casa si trasmettono agli eredi che possono continuare a detrarre le rate residue. Ciò è possibile a una condizione: che l’erede in questione conservi la detenzione materiale e diretta del bene. Questo principio, però, non si applica indistintamente ai tutti i bonus edilizi.

Più volte l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sul punto, specificando i casi di trasmissione agli eredi dei bonus-casa e i requisiti da rispettare. Ad esempio, che fine fa la detrazione del bonus per l’eliminazione delle barriere alla morte del richiedente? E cosa succede, invece, in caso di compravendita, assegnazione o donazione dell’immobile su cui sono stati eseguiti i lavori?

Cosa prevede la normativa, quali bonus si trasmettono agli eredi e quali, invece, si “perdono”.

Requisiti, scadenza e spese ammesse nel bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche

L’ultima Legge di bilancio ha confermato il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche fino al 2025 lasciando invariata l’aliquota agevolabile; chi esegue interventi per adeguare un appartamento privato o un condominio può richiedere la detrazione fiscale del 75% sull’Irpef da ripartire in 5 anni.

Il bonus si estende ai lavori eseguiti tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 su edifici esistenti, fino a un importo massimo che va dai 30.000 ai 50.000 euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori.

Tra gli interventi agevolati dal bonus ci sono:

  • installazione/sostituzione di ascensori, montacarichi ed elevatori esterni
  • la sostituzione di gradini con rampe di accesso
  • la realizzazione di strumenti che favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave
  • gli interventi di automazione degli impianti funzionali ad abbattere le barriere architettoniche
  • le spese di smaltimento e bonifica dei materiali

I beneficiari del bonus barriere architettoniche sono persone fisiche (compresi gli esercenti di arti e professioni), gli enti privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa.

Si ricorda che per il bonus barriere architettoniche, oltre alla detrazione nella Dichiarazione dei redditi, è ancora possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Che succede in caso di morte, la detrazione si trasferisce agli eredi?

L’Agenzia delle Entrate ha ribadito in diverse occasioni una limitazione importante per chi richiede questo bonus: l’agevolazione non si trasmette agli eredi in caso di morte del beneficiario. Le rate residue non godute andranno “perdute”, senza possibilità di compensare o recuperare alcunché.

Ecco quanto è stabilito in una delle ultime circolari dell’Agenzia delle Entrate sull’argomento:

In assenza di specifiche disposizioni, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce in caso di decesso del contribuente che ha sostenuto le relative spese.

Così l’ultima Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023.

Tuttavia in caso di compravendita, cessione o donazione (ma non successione mortis causa), chi ha eseguito i lavori sull’immobile e sostenuto le relative spese può continuare a detrarre la restante parte, nonostante la cessione.

Quali bonus casa sono trasferibili agli eredi

Il divieto di trasferire la detrazione agli eredi in vigore per il bonus barriere architettoniche non si estende a tutti i bonus edilizi. A differenza di quanto detto, diverse agevolazioni casa “passano” agli eredi alla morte del beneficiario originale. È il caso del bonus Ristrutturazioni, del Superbonus e dell’Ecobonus.

In queste tre ipotesi le detrazioni richieste in vita si trasmettono per via ereditaria a figli, nipoti, coniuge superstite o altri soggetti indicati nel testamento nella misura in cui restano da fruire. Tuttavia, affinché il bonus possa essere trasferito agli eredi, si devono soddisfare alcuni requisiti imprescindibili. In primo luogo le rate residue si trasmettono unicamente all’erede che ha la disponibilità materiale dell’immobile. In altre parole, chi eredita la casa su cui sono stati eseguiti gli interventi dovrà abitarvi se vuole usufruire del bonus (il diritto si perde se l’immobile in questione viene affittato o venduto).

In secondo luogo il beneficiario della detrazione deve essere a tutti gli effetti erede del defunto, ad esempio l’agevolazione non si estende tra conviventi non sposati che non hanno legalmente la qualità di “erede”.

Terzo requisito, ma non meno importante, i bonus non si trasmettono se un altro soggetto diverso dall’erede vanta un diritto reale di godimento sull’immobile, ad esempio un usufrutto.

E invece cosa succede alle detrazioni spettanti in caso di compravendita? Sia in caso di vendita sul mercato immobiliare che seguito di donazione tra parenti, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che le rate residue si trasferiscono automaticamente a favore dell’acquirente o donatario al momento della sottoscrizione dell’atto notarile.

Ma c’è una precisazione da fare: il beneficiario originario della detrazione (cioè colui che ha sostenuto le spese di ristrutturazione, efficientamento energetico e così via) se vuole può continuare a beneficiare della detrazione; questa circostanza però deve essere espressamente specificata nell’atto di vendita o donazione.

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