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L’Ance ha presentato l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni per il 2017 che, nonostante le aspettative di crescita, si conclude leggermente in negativo. Cauto ottimismo per il 2018 La tanto attesa svolta del comparto delle costruzioni, dopo 10 anni di terribile crisi, non è purtroppo avvenuta: i dati dell’Osservatorio congiunturale delle Costruzioni presentati dal Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, indicano infatti che nel 2017 c’è stata una diminuzione, seppur limitata, dei livelli produttivi (-0,1%), con una perdita complessiva dall’inizio della crisi del 36,5%. La ragione principale di questo andamento è imputabile al dato molto negativo delle opere pubbliche, comparto che invece ci si aspettava ripartisse, spingendo la ripresa degli investimenti in costruzioni, considerate le significative misure di rilancio per le infrastrutture previste dal Governo già nella Legge di Bilancio del 2017. In realtà agli importanti stanziamenti (+72%) messi in campo nel 2016 dal Governo per il settore delle opere pubbliche, non è seguito l’avvio di molti cantieri, soprattutto a causa dell’inefficienza nelle procedure di spesa da parte della Pubblica Amministrazione. In questi 10 anni quello dei lavori pubblici è il settore che ha maggiormente patito, creando un gap di investimenti in infrastrutture pari a 60 miliardi di euro. La maglia nera ai Comuni che lo scorso anno hanno diminuito la spesa per investimenti in opere pubbliche di circa 800 milioni, pari a -7,4%. Bene il settore della riqualificazione Nel 2017 gli investimenti in nuova edilizia abitativa sono diminuiti dello 0,7%; c’è stata però una crescita nelle compravendite (+4,5% nei primi 9 mesi del 2017) e dei permessi di costruire per abitazioni (+11,7% nei primi 6 mesi del 2017). Valore positivo per gli investimenti per la riqualificazione del patrimonio abitativo che rappresentano il 38% del valore degli investimenti in costruzioni e nel 2017 rispetto all’anno precedente crescono dello +0,5%, grazie soprattutto detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e l’efficienza energetica, confermate anche per il 2018. Per quanto riguarda gli effetti del sismabonus, trattandosi di interventi complessi e globali, bisognerà attendere la metà del 2018. L’Ance esprime un certo ottimismo per l’anno in corso che potrebbe segnare una reale svolta. Nel 2018 l’Associazione costruttori stima una crescita degli investimenti in costruzioni del 2,4% su base annua, spinta principalmente dall’ottimo andamento del settore della riqualificazione efficiente del patrimonio abitativo, dall’attesa crescita nel settore delle opere pubbliche e dall’auspicato recupero dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa. Inoltre l’Ance segnala una crescita anche nel settore non residenziale privato. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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