Il mercato degli affitti riprende vivacità: crescono domanda (+2,1%) e offerta (+1,3%). Se il 2016 si è concluso come un anno positivo per le compravendite, lasciando intravedere segnali di ripresa, il mercato degli affitti gode di buona salute e si conferma più vivace. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, in un anno l’offerta di immobili in locazione è aumentata dell’1,3% e la domanda ha fatto meglio, crescendo del 2,1%. L’incremento più consistente delle richieste ha portato i prezzi a proseguire sulla strada della crescita, segnando un +1,2% negli ultimi dodici mesi. «Questi numeri mostrano come l’affitto, in Italia, stia sempre più diventando una forma abitativa concorrenziale rispetto all’acquisto di un immobile – ha dichiarato Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it – Per comprare la prima casa è ormai consolidata l’abitudine di attendere che si costituisca un nucleo familiare e, fino ad allora, si preferisce la locazione. Sul fronte dell’offerta, oggi i proprietari hanno sempre più strumenti per tutelarsi, dalla fidejussione fino alle polizze contro la morosità: così chi non era pronto a vendere e preferiva tenere sfitto il suo immobile, ora è portato a rimetterlo sul mercato». Le metropoli, insieme alle città in cui tradizionalmente il mercato degli affitti è sempre stato più vivace per la presenza di studenti universitari, stanno trainando l’intero settore. Guardando, ad esempio, alle dieci città italiane più care, l’offerta di immobili in locazione sta aumentando in tutte, con un picco del +3,1% a Bologna, seguita da Bolzano (+2,8%) e Como (+2,6%), località che attraggono anche un’utenza straniera. Per la domanda, invece, Milano batte tutti, con un incremento annuale del 3,1%; al secondo e al terzo posto Bologna (+2,7%) e Roma (+2,6%). Il trend dei prezzi Rispetto a febbraio 2016 i canoni di locazione, secondo le rilevazioni di Immobiliare.it, hanno registrato un incremento dell’1,2%, seppur più contenuto rispetto allo scorso anno +1,7%). L’andamento dei prezzi non è uniforme in tutta l’Italia: se in alcune regioni è più visibile un trend di stabilità, in altre si rilevano oscillazioni più forti. In Sicilia i canoni richiesti risultano in aumento del 3% rispetto allo scorso anno; segnano incrementi importanti anche le Marche (+2,8%), la Sardegna e il Veneto (+2,3%). Al contrario, le contrazioni maggiori si evidenziano in Molise (-4,6%) e in Puglia (-3,9%). Umbria e Valle d’Aosta registrano valori prossimi allo zero, segno di un mercato vicino alla stabilità. La spesa mensile per affittare in Italia un bilocale da 65 metri quadrati è pari mediamente a 570 euro. Nella classifica delle regioni il Lazio, trascinato dal peso della Capitale, si riconferma quella più cara: per prendere in locazione un bilocale tipo, qui si spendono in media 740 euro. A seguire troviamo la Lombardia, in cui i prezzi sono aumentati dell’1,7% in un anno, portando il canone medio per un bilocale a 720 euro. Terza la Toscana, con costi medi pari a 680 euro. Ultima in classifica il Molise, dove il costo medio di un bilocale è sceso a 330 euro al mese; segue la Calabria con 380 euro. Guardando alla classifica delle dieci città più care, i nomi sono rimasti invariati, rispetto allo scorso anno, e qualche cambiamento si è rilevato solo nelle diverse posizioni occupate nella top ten. Regina del podio, così come per i prezzi degli immobili in vendita, è Firenze: qui si arrivano a spendere 600 euro per un monolocale e fino a 1.120 euro per un trilocale. Segue a breve distanza Venezia, dove un’offerta più ridotta e la domanda in aumento portano i prezzi verso l’alto, con una spesa media per un bilocale pari a 590 euro per arrivare a 1.110 per un trilocale. A Milano si arrivano a spendere 540 euro al mese per un monolocale e fino a 1.010 euro per un trilocale. Roma occupa il quarto posto: nella Capitale si chiedono mediamente 520 euro per un monolocale e si spendono fino a 1.100 euro per un trilocale. Nella classifica delle prime dieci città più care si piazza, a seguire, Bolzano, dove i canoni di locazione si mantengono più alti di città ben più grandi. Como passa da ultima della top ten a sesta, quasi a pari merito con Bologna, dove però i canoni sono di poco più bassi. Chiudono la classifica Napoli, Siena e Pisa. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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