Lo studio del comfort nelle abitazioni parte da Progetto Dhomo

Lo studio del comfort nelle abitazioni parte da Progetto Dhomo

Progetto Dhomo nasce con lo scopo di ricercare i fattori che permettono di vivere bene all’interno degli spazi chiusi e influenzano le sensazioni all’interno dell’abitazione, ponendo una particolare attenzione ai parametri che è necessario monitorare per favorire lo sviluppo di condizioni atte a garantire il comfort abitativo. Per la conoscenza e lo studio di questi parametri è in cantiere la realizzazione di edifici che assumeranno la funzione di veri e propri laboratori del benessere.

A cura di Fabiana MurgiaRender Progetto Dhomo

Indice:

Alla guida di questo ambizioso progetto Made in Trentino il Dottor Rossano Albatici, affiancato da una serie di professionisti della ricerca scientifica, progettisti, tecnici ed esperti attivi nel mondo dell’edilizia sostenibile; personaggi che collaborano all’interno di un grande laboratorio a cielo aperto: il nuovo cantiere di Covi Costruzioni.

È proprio da questo cantiere che prenderanno forma “edifici-cavia” all’interno dei quali si attuerà un monitoraggio costante dei parametri e delle condizioni che maggiormente influenzano il benessere all’interno della casa.

Progetto Dhomo riconosce la necessità di sviluppare una nuova concezione dell’abitare in seguito all’impatto generato dal settore edile sulla salute del nostro ecosistema. Impatto che ha portato, inevitabilmente, allo sviluppo dei rigidi protocolli di Casa Clima e LEED, nonché alla nascita e all’impiego di materiali sostenibili per l’ambiente.Cantiere del progetto DhomoQuesti espedienti si sono dimostrati fondamentali per la trasformazione del settore delle costruzioni edili, rendendo gli edifici sempre più efficienti e rispettosi di un ambiente che, oggi più che mai, vuole il massimo riguardo. Ciò che, però, è venuto a mancare da sempre è l’attenzione alla concezione delle soluzioni architettoniche, costruttive e di design quali elementi capaci di influenzare lo stato di salute delle persone che vivono gli spazi chiusi e la reale percezione di benessere.

A tale proposito prende forma Progetto Dhomo, che si impegna a parlare di comfort abitativo sviluppando un vero e proprio laboratorio per testare i parametri da monitorare i reali effetti generati all’interno dell’abitazione.

Tra i risultati della ricerca svolta da Progetto Dhomo emerge PURO Comfort, linea di prodotti privi di inquinanti, appositamente studiati per migliorare il benessere abitativo e la salubrità dell’aria respirata in casa e che rispettano appieno gli studi emersi dal progetto di ricerca.

La gamma di prodotti PURO include malte, intonaci, massetti, rasanti, finiture, collanti per cappotti e adesivi per piastrelle.

Quali sono i parametri da monitorare per garantire benessere?

Per rispondere a questo quesito, Progetto Dhomo sviluppa una procedura ripetibile che si presenti come una sorta di guida per la progettazione e la costruzione di edifici sostenibili e capaci di trasmettere benessere.

In base alla diversa natura i parametri da monitorare per garantire il benessere vengono distinti in due gruppi: i parametri fisiologici, riconducibili a quattro aree principali, ossia aspetto igrometrico, visivo, acustico e della qualità dell’aria, e parametri legati ad un aspetto qualitativo, come ad esempio la vista verso l’esterno.

I parametri fisiologici sono misurabili mediante l’utilizzo di sonde per il monitoraggio dei livelli di umidità, della temperatura, dei decibel e della presenza o meno di V.O.C. Per quanto riguarda i parametri qualitativi non è possibile, invece, utilizzare strumenti di misura che offrano una valutazione precisa, ma si procede con l’interpretazione attuata attraverso l’utilizzo di sondaggi rivolti a chi abita l’edificio. L’obiettivo è quello di comprendere in che modo e misura vari elementi, come ad esempio, la vista, il panorama o la luce naturale, possano influire sul benessere psicofisico della persona.

Questo progetto nella sua ricerca considera la totalità dei parametri responsabili della definizione del comfort abitativo e si serve di quattro edifici, caratterizzati dalla stessa pianta e di eguale superficie, confrontandoli.

In questo modo sarà possibile comparare tra di loro i due edifici in legno, dotati di sistemi impiantistici e meccanici diversi, così come i due in laterizio; oppure comparare la struttura in legno con impianto di domotica con la struttura in laterizio avente lo stesso impianto, valutando il modo in cui la percezione di comfort cambia per chi abita l’edificio in legno, dove è la domotica a gestire i vari sistemi, rispetto a quando chi abita l’edificio in legno gestisce in prima persona le stesse funzioni.

Attraverso questo complesso incrocio di dati si arriverà a stabilire un vero e proprio indice olistico integrato, ovvero una sorta di unità di misura con la quale misurare il comfort abitativo.

I primi dati rilevati verranno raccolti nel corso del primo anno, durante il quale gli edifici resteranno disabitati, mediante una simulazione dei carichi termici diversi, di temperature diverse ecc.; mentre nell’anno successivo verranno introdotti i residenti e il fattore umano rappresenterà la variabile più importante, permettendo di raccogliere dati derivanti dalle varie modifiche delle condizioni dell’abitacolo in base alle singole esigenze.

Mediante due tipi di sonde appositamente sviluppate si procederà con la misura di temperatura e umidità interstiziale, mentre una terza sonda verrà utilizzata per rilevare la trasmittanza termica degli elementi dell’involucro anche durante il periodo estivo, andandone a misurare l’impedenza elettrica.

Il cantiere di Dhomo

Progetto Dhomo ha scelto di realizzare il complesso di edifici in un borgo alpino sito nel cuore della Valle di Non, inserendoli in un’area completamente pedonale e immersa nel verde. Una scelta tutt’altro che casuale, che permette al progetto di comunicare benessere ancora prima di entrare nelle abitazioni.

Il progetto, affidato all’architetto Mauro Marinelli, prevede la realizzazione di quattro edifici, due in mattone e due in legno, posizionati con lo stesso orientamento rispetto alla vallata, in modo da godere della stessa esposizione solare, e caratterizzati da identica superficie e identici muri portanti e non.

Questa analogia permette di attuare un confronto corretto tra loro; confronto che avverrà grazie al monitoraggio attraverso un complesso sistema di domotica e all’inserimento di alcune sonde appositamente realizzate che rileveranno i valori di quattro parametri principali: l’umidità, la luminosità, la qualità dell’aria e la temperatura.Cantiere di progettoLa vicinanza degli edifici non è casuale, ma voluta al fine di liberare lo spazio tutt’attorno, ponendo una particolare attenzione allo studio degli spazi aperti che assumono un’importanza primaria. Ad esaltare questo fondamentale ruolo la scelta di posizionare i posti auto nei garage sottostanti raggiungibili da ogni abitazione attraverso una scala centrale interna.

È proprio da questi aspetti che parte il concetto di comfort abitativo, stimolato da fattori qualitativi e sensoriali come il rapporto tra gli spazi e la piacevolezza di un panorama naturale suggestivo. Di questo panorama è possibile godere anche all’interno delle abitazioni, nelle quali i due fronti principali si aprono al paesaggio attraverso ampie vetrate che tengono vivo il rapporto con l’esterno.

Per quanto riguarda la scelta dei materiali si predilige un impiego di quelli naturali e legati al territorio, come testimoniato dal legno, utilizzato per la struttura portante di due dei quattro edifici, e dalla particolare calce idraulica naturale, realizzata con la materia prima estratta dalle vicine miniere di San Romedio.

Ad affiancare i quattro edifici ne troviamo un quinto, orientato diversamente e perciò non confrontabile con gli altri. All’interno di questa eccezione verranno osservati comportamenti e fenomeni differenti per la verifica di parametri aggiuntivi ma sempre mirati all’identificazione delle condizioni replicabili nel raggiungimento del comfort abitativo di chi vi abiterà. Si procederà analogamente con un sesto edificio, anch’esso non confrontabile poiché realizzato con l’utilizzo esclusivo di calce idraulica naturale, evitando il più possibile l’impiego del cemento Portland.

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