Ridurre, limitare, ripensare e trasformare: attraverso le nostre azioni e alla scelta dei materiali possiamo determinare la strada per un’architettura più leggera e in un contesto circolare, impiegando soluzioni meno energivore e meno inquinanti pur mantenendo elevati standard estetici e di qualità. Recentemente sono state introdotte sul mercato soluzioni alla portata di tutti che rendono semplice e accessibile un approccio di questo tipo nel rinnovamento degli ambienti interni. Non si tratta necessariamente di materiali inediti, quanto di rivalutarne e ottimizzarne l’impiego avendo cura di considerare la loro natura intrinseca e l’intero ciclo di vita. Linoleum, un materiale sostenibile e dalle ottime proprietà Un esempio calzante in tal senso è il linoleum: in pochi tutt’ora sanno che fu realizzato per la prima volta più di 150 anni fa, e una generale confusione dovuta a dinamiche del mercato porta i più a confonderlo ancora con materiali di natura plastica (vinile e PVC, in particolare) e alle relative sensazioni di freddezza, asetticità ed estraneità associate ad esso e ai luoghi ai quali è stato per anni confinato. Eppure il linoleum è un materiale dalle notevoli proprietà: a base di farina di legno, olio di lino, fibra di juta e minerali inerti, caldo al tatto e naturalmente antibatterico, è costituito interamente da elementi di origine naturale. In parte dalle caratteristiche fonoassorbenti, si rivela adatto non solo per applicazioni a pavimento ma anche per il rivestimento di mobili e superfici d’arredo, sostituendosi per esempio all’uso di smalti o vernici, che comunemente portano con sé problematiche in termini di emissioni nocive, dovute alla natura organica dei solventi e di altri additivi. Sistemi di installazione flottanti, costituiti da strati di linoleum su supporti in HDF accompagnati da substrati in sughero, permettono ad oggi di ovviare alle problematiche relative ai sistemi di incollaggio e garantiscono una notevole facilità di manutenzione e una conseguente durevolezza nel tempo. E’ inoltre da osservare come nuovi processi di riciclo portati avanti dalle aziende produttrici consentano ad oggi il raggiungimento della certificazione Cradle to Cradle Gold e la classificazione di questo materiale come carbon negative dal punto di vista delle emissioni di CO2. Esistono attualmente molti altri modi per rimediare attivamente all’impatto che le nostre azioni quotidiane esercitano sull’ambiente: qui nasce l’opportunità di trasformare il rifiuto in una preziosa risorsa. Tecnologie e idee innovative nel trattamento degli scarti delle fibre tessili hanno reso possibile la creazione di rivestimenti per pareti e superfici dall’effetto materico e dall’aspetto contemporaneo. Processi di recupero e trattamento dei tessuti in denim, che alla fine della loro vita utile andrebbero incontro a processi di incenerimento, consentono di implementare le loro fibre all’interno di stucchi, carte da parati o pannelli isolanti. Il risultato finale, dall’effetto gradevolmente casual si sposa ottimamente con il contesto urbano, conferendo ad ambienti di lavoro o residenziali un aspetto familiare e confortevole, e contribuisce contestualmente ad alleggerire il nostro impatto sulla città e sul pianeta. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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