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Il rapporto annuale del Cresme su Il Mercato italiano delle costruzioni ha evidenziato come il settore per il 2005 stia registrando tassi di crescita modesti, in cui spicca la nuova produzione di edilizia residenziale, dove un ruolo determinante lo svolge il dinamismo del mercato immobiliare e dove dopo diversi anni di crescita frena in modo sensibile l’investimento in opere pubbliche. Le nuove stime parlano di un 2004 che si è chiuso per l’insieme delle costruzioni con un rimbalzo del + 1,3% rispetto al 2003, come dalle previsioni dello scorso anno (ma la crescita per la contabilità nazionale è del 3,1%), e con un 2005 che crescerà solo dello 0,5% Per il 2006 il Cresme ipotizza tre scenari alternativi. Il primo scenario, che chiamiamo “tendenziale”, è quello delle stime “ufficiali”, e si basa sul trend registrato dalle gare di lavori pubblici negli ultimi anni, insieme alle recenti notizie di incertezza sui pagamenti delle opere in corso di esecuzione. Il risultato è la previsione di un modesto +0,1% in valori costanti, che apre una futura fase di arretramento per il settore, per il quale nel 2009 la flessione sarà di 1,2 punti percentuali. Il secondo scenario presuppone l’approvazione delle misure di contenimento previste dalla Finanziaria per l’Anas e le Amministrazioni dello Stato, con il risultato che la manovra non avrà ricadute sulla spesa delle ferrovie, mentre gli effetti sugli altri due soggetti saranno in grado di determinare una contrazione complessiva della spesa per opere pubbliche, che invece di una debole crescita, potrebbe registrare una flessione del -1% in valori costanti. Il terzo scenario presume il recupero di tutte le risorse necessarie per coprire il fabbisogno di Anas e l’effettivo avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina. In questo caso si avrebbe una crescita rispetto al 2005 di 5,7 punti percentuali in valori costanti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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