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Il Padiglione della Regione Lombardia ad EXPO è stata la cornice della premiazione di “Agritecture & Landscape AWARD”, il concorso promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori e da PAYSAGE, in occasione del Simposio Internazionale organizzato alla Triennale di Milano lo scorso Giugno. L’evento, che si è svolto nell’ambito della più ampia iniziativa promossa da Regione Lombardia “Feeding the Future, Now”, ha visto coinvolti nella consegna dei riconoscimenti l’Assessore Fabrizio Sala, della Regione Lombardia, Valeria Bottelli, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano, la Dott.ssa Maria Cristina Treu, docente di urbanistica al Politecnico di Milano e Alberto Ferlenga in rappresentanza della Triennale di Milano e rettore dello IUAV. Ad “Agritecture & Landscape AWARD ”, il Premio che intende raccogliere esperienze e pratiche virtuose di integrazione tra produzione agro-alimentare , città contemporanea e paesaggio, hanno partecipato oltre 250 progetti. “Un parco ortofrutticolo per Milano: proposta di riqualificazione dello Scalo Ferroviario di Porta Romana” elaborato da Piùd3, è stato premiato nel concorso internazionale Agritecture & Landscape. Il progetto L’ex scalo merci di Porta Romana è collocato in posizione semicentrale rispetto al tessuto urbano, in forma di area allungata tra le due radiali che, dalla Crocetta, si dipartono verso sud, in direzione di Lodi (Corso Lodi) e della Val Tidone (Via Ripamonti). Nei decenni che datano dall’insediamento dell’infrastruttura ferroviaria e sino alla sua recente sostanziale dismissione, esso ha costituito un fattore di forte caratterizzazione di questa parte di città, con presenza di medio-piccole industrie, alcune delle quali servite direttamente dai vagoni merci in uscita dallo scalo. Venuta meno la funzione produttiva, pur in assenza di un piano organico di sviluppo, tale porzione di tessuto sta conoscendo una rapida trasformazione, vuoi nel senso del riuso di alcuni opifici con nuove destinazioni, vuoi con la loro sostituzione con edilizia di cifra, invero, alquanto anonima. In siffatto contesto, l’area dello scalo è rimasta sospesa, in attesa di una fisionomia finale frutto di accordi da definirsi tra FS, Regione Lombardia e Comune. La nostra Associazione, attiva da anni sul tema del verde ortofrutticolo, quale fattore identitario della forma urbis del capoluogo, ha inteso pertanto cogliere l’attuale fase interlocutoria per avanzare una personale proposta su questo significativo brano di città; con l’idea di formulare soluzioni che vadano nel senso di evitargli un destino di mera edificazione, ancorché con verde di cornice, privilegiando piuttosto ipotesi capaci di renderlo momento strategico di ridisegno dell’intero settore urbano sud. L’assunto del nostro progetto è quella di invertire lo storico processo di arretramento della campagna, a fronte dell’opposto avanzare della trama viaria degli isolati, per fare dello scalo un avamposto del Parco Agricolo Sud Milano in città. Così configurato, questo polmone verde si candiderebbe a diventare fulcro delle relazioni urbane e punto di riferimento per la tutela del patrimonio agricolo ancora presente nel territorio milanese. Siamo, infatti, intimamente convinti che la vocazione di un simile luogo di cerniera, come anche riconosciuta dal PGT di Milano, sia quella di un’area verde. Al tempo stesso, riteniamo sarebbe un’occasione sprecata, proprio sotto il profilo identitario, che tale aggettivazione resti neutra, e non si colori invece, facendo sistema con i tracciati, i caratteri e i permanenti tratti paesaggistici agricoli del Sud Milano, di un più intimo rapporto con la storia della città, seppur debolmente ancora viva e operante. La nostra proposta, fondata sull’abbassamento del sedime ferroviario, con percorso in trincea scavalcato da ampi passaggi, ipotizza pertanto, sotto il profilo del più minuto disegno del Parco e delle sue destinazioni, lungo il margine sud dello scalo una fascia destinata a orti urbani e cultivar storici, che recuperi la tradizione ortofrutticola milanese, e un’area a carattere naturalistico. Sul lato opposto a nord, invece, decisamente di fisionomia più urbana, la collocazione di strutture di ricerca della Facoltà di Agraria con spazi adibiti alla sperimentazione universitaria, secondo la convinzione di un futuro ampio sviluppo delle pratiche e delle politiche di cosiddetto “agricivismo”. In posizione centrale e di snodo tra tutte le destinazioni d’uso previste, si collocherebbe infine il piazzale per il mercato a “km 0”, in rapporto diretto con gli orti e con la nuova stazione ferroviaria, quale utile mezzo di trasporto delle derrate dalla vicina campagna. di Claudio Sangiorgi (Presidente “Hortus 2015”) Associazione Culturale www.hortus2015.org Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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