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Il realismo deve essere alla base delle risposte a questo momento di grave crisi per i terremotati del centro Italia. E’ fondamentale che chi può segnali a gran voce come la promessa ‘ricostruiremo tutto’ sia difficile se non impossibile da mantenere”, lo ha dichiarato Stefano Calzolari Presidente Ordine degli Ingegneri di Milano. Allo stesso modo è sbagliato continuare a dire che il nostro Paese non possa permettersi un piano nazionale di adeguamento antisismico. “Si tratta di un mero problema di priorità e obiettivi da raggiungere: non è possibile operare esclusivamente sulla base dell’emozione e dell’emergenza. Bisogna PREVENIRE”. “I terremoti non possono certamente essere anticipati, ma si possono capire le aree maggiormente soggette anche solo collegando con una linea fittizia i luoghi colpiti da sisma dai primi del novecento fino ad oggi e il quadro diventa subito chiaro. Serve mettere in sicurezza non solamente le aree oggi colpite ma le intere regioni del sud e del nord che sono anch’esse a forte rischio sismico. Lo Stato deve intervenire, dalla sua parte, per quanto concerne gli edifici pubblici, ma allo stesso modo deve favorire – così come è stato fatto per l’utilizzo delle energie rinnovabili – grazie alle agevolazioni degli interventi sugli edifici privati. Non serve pensare a opere maestose, ma ad interventi precisi e chirurgici sul patrimonio esistente. La strada da perseguire nella ricostruzione delle zone ancora oggi colpite dal terremoto ci è stata indicata un uomo ‘non addetto ai lavori’, ma anzi uno dei maggiori studiosi al mondo del periodo medioevale, Andrè Vauchez, che durante un’intervista aveva sottolòineato: ‘Restaurare quello che può essere restaurato… e laddove la ricostruzione fosse impossibile, inventare qualcosa di nuovo, con coraggio!’. L’augurio per tutti noi è che questa voglia di costruire e ricostruire in maniera nuova, tecnologica, antisismica rimanga intatta anche in futuro. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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