La norma nasce dall’esigenza del comparto produttivo di riferimento di definire regole comuni per la corretta applicazione dei sistemi costruttivi in lastre di cartongesso, ampiamente utilizzati per la realizzazione di pareti divisorie interne (tramezzi), contropareti e controsoffitti. Dopo il tentativo avviato in sede europea CEN di predisporre un documento normativo che raccogliesse i principi condivisi della posa in opera, tentativo mancato in ragione della diversificazione delle modalità di approccio a livello comunitario, il mondo produttivo nazionale ha deciso di portare la tematica in ambito normativo UNI, finalizzandola con successo. La norma, così come strutturata e grazie ai suoi contenuti, intende rappresentare uno strumento di riferimento per gli operatori del settore. Produttori, progettisti e prescrittori, tecnici, imprese di costruzioni, imprese di posa, installatori, committenti possono utilmente richiamare il documento in fase di stesura del capitolato, di trattativa, di offerta, in sede contrattuale, ecc., al fine di garantire da un lato la corretta posa in opera del sistema in lastre di cartongesso e dall’altro di tutelarsi da eventuali contenziosi. Il documento si applica all’installazione di sistemi realizzati con lastre e orditure metalliche, quali: – tramezzi, rivestimenti di pareti e controsoffitti realizzati all’interno di edifici residenziali e non residenziali – pareti e rivestimenti di pareti con orditura a tutta altezza. Restano invece esclusi dal campo di applicazione: – pareti mobili realizzate con pannelli prefabbricati che impiegano le lastre di gesso rivestito come rivestimento – pareti realizzate con pannelli prefabbricati dotati di anima alveolare che impiegano le lastre di gesso rivestito come rivestimento – sistemi realizzati con orditure di legno. La norma si apre con un’accurata analisi dei prodotti e degli accessori richiesti per la realizzazione dei sistemi, richiama le norme armonizzate per la marcatura CE e gli altri riferimenti normativi di pertinenza, prosegue con una descrizione puntuale dei dettagli esecutivi di posa in opera di tramezzi, contropareti e controsoffitti, si sofferma sul trattamento dei giunti e sulla finitura delle superfici, fornisce i requisiti correlati ai livelli di qualità superficiale e termina con l’illustrazione delle verifiche finali e delle tolleranze ammesse sulla posa. In relazione ai prodotti e agli accessori, vengono presi in considerazione: – le lastre di gesso rivestito, che devono essere conformi alla UNI EN 520 e presentare idonea tipologia e adeguato spessore in funzione delle esigenze progettuali (comportamento al fuoco, isolamento acustico, resistenza all’umidità, caratteristiche meccaniche, ecc.) – le orditure metalliche, che devono essere conformi alla UNI EN 14195 e presentare idonea sezione e adeguato spessore in funzione del sistema da realizzare – gli elementi di fissaggio, che devono essere conformi alla UNI EN 14566 e presentare idonee caratteristiche in funzione del campo di applicazione – gli elementi di ancoraggio, gli elementi di sospensione per controsoffitti e i ganci – i materiali per la stuccatura, quali i nastri di armatura, i nastri paraspigoli e gli stucchi – i materiali per la finitura. Le soluzioni applicative e le relative modalità di posa in opera costituiscono il “cuore” della UNI 11424. Nelle sezioni dedicate a queste tematiche vengono trattate approfonditamente le fasi realizzative di tramezzi, contropareti e controsoffitti, con dettagli relativi a tutte le operazioni di posa: dal tracciamento alla posa dei profili, che deve tener conto della tipologia delle strutture di interfaccia, della modularità di interasse e del senso di posa delle lastre, al posizionamento e al fissaggio delle lastre di gesso rivestito, in caso di paramento singolo o multiplo, nonché alla sospensione di eventuali carichi e alla predisposizione di attraversamenti impiantistici, porte, botole, ecc. Di particolare interesse il punto dedicato all’altezza massima delle pareti che riporta alcuni esempi pratici di configurazioni di pareti per carichi lineari di 1000 N/m, 2000 N/m e 3000 N/m, mantenendo comunque salvo il presupposto del corretto dimensionamento in fase progettuale, in termini di numero e spessore delle lastre e tipologia e interasse dei profili, in funzione della destinazione d’uso del locale e delle sollecitazioni meccaniche cui le pareti stesse sono assoggettate. Altro punto di interesse riguarda i livelli di qualità superficiale: la norma ne individua quattro, Q1, Q2, Q3 e Q4 in senso qualitativo crescente, in relazione alla soluzione decorativa finale da applicare, ai materiali impiegati, ai livelli di lavorazione, alla posizione del sistema all’interno dell’edificio e al tipo di illuminazione che colpisce la superficie. Per approfondimenti e ulteriori informazioni rivolgersi ad Assogesso (Associazione Produttori Italiani Gesso) www.assogesso.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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