Piano 2030 del settore elettrico: i benefici e le opportunità per l’Italia

Oltre 360 miliardi di euro di benefici economici, 540.000 posti di lavoro, maggiore indipendenza energetica: lo scorso 8 febbraio è stato presentato a Roma il Piano 2030 del settore elettrico, tra sfide e opportunità per lo sviluppo della nostra industria.

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Piano 2030 del settore elettrico: i benefici e le opportunità per l’Italia

Lo sviluppo della filiera elettrica e delle tecnologie legate alle energie rinnovabili rappresenta una sfida ambiziosa e necessaria per l’Italia, un percorso necessario per combattere la crisi energetica in corso.

Dare slancio agli investimenti nel campo delle rinnovabili appare la scelta necessaria per assicurare all’Italia un futuro indipendente dal punto di vista energetico: il nostro Paese continua ad essere in emergenza climatica perché ancora fortemente dipendente dall’estero per il fabbisogno di energia. Investire nella transizione energetica è la scommessa su cui puntare: lo sviluppo della filiera delle tecnologie per le rinnovabili e l’energia “smart” produrrà sensibili ricadute positive in termini economici ed ambientali.

Il 65% dell'elettricità in Italia è ancora prodotto dalle fossili

Questi goal vengono trasposti in numeri concreti dallo studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” elaborato da Enel Foundation, Althesys ed Elettricità Futura: il documento evidenzia importanti vantaggi per la filiera tradotti nella creazione di mezzo milione di nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nel comparto industriale al 2030, per un totale di oltre 360 miliardi di euro in benefici economici per la filiera. Investire nelle rinnovabili aiuterà l’ambiente – grazie a 270 milioni di emissione di CO2 in meno prodotte nel periodo del Piano 2030 – e creerà un ciclo virtuoso nel settore dell’occupazione italiana.

L’evento “Il Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana” si è tenuto lo scorso 8 febbraio a Roma. All’appuntamento, moderato dalla giornalista di Sky TG24 Mariangela Pira, hanno preso parte Agostino Re Rebaudengo Presidente di Elettricità Futura, Alessandro Marangoni AD di Althesys, Francesco Starace AD e Direttore Generale di Enel. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

La filiera italiana delle tecnologie rinnovabili: le potenzialità e i benefici sul sistema socio economico italiano

L’attuale contesto geo-politico ci impone di aumentare gli sforzi verso la via della transizione ecologica. In particolare la filiera delle tecnologie elettriche rinnovabili e “smart” si presenta come un asset chiave per il Paese: parliamo di 12 miliardi di fatturato e almeno 790  aziende del comparto coinvolte.

La filiera italiana delle tecnologie rinnovabili: le potenzialità e i benefici

Alessandro Maragoni, dopo aver mappato le tecnologie e le tipologie di aziende coinvolte nella filiera delle rinnovabili, sottopone all’uditorio un dato interessante. Come titola la presentazione di Marangoni “In Italia esiste una rilevante filiera delle tecnologie rinnovabili e per la smart energy”: 400 aziende sono già specializzate e attive su tecnologie o servizi della filiera e costituiscono da sole lo 0,7% del PIL italiano per un totale di 12,4 miliardi € di valore della produzione media 2015-20.

Il comparto delle tecnologie elettrice rinnovabili del nostro Paese “è un settore industriale composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, presente soprattutto nei segmenti a maggior valore aggiunto. La transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita industriale per il nostro Paese, favorendo la supply security e l’indipendenza tecnologica, oltre che la sostenibilità ambientale. I benefici socio-economici per l’Italia derivanti dallo sviluppo di questo settore sono cospicui e potrebbero equivalere fino al 2% del PIL annuo da qui al 2030”.

La filiera italiana delle tecnologie rinnovabili

Come sottolinea l’AD di Althesys, il nostro Paese è il secondo produttore europeo di tecnologie nel campo delle rinnovabili dopo la Germania (ad eccezione dell’eolico). L’Italia si ricava una buona posizione nel campo dell’esportazione: è il 6° Paese esportatore di tecnologie rinnovabili nel mondo, un segmento di mercato che ha portato ad una crescita economica negli ultimi 5 anni di 5 miliardi di euro.

Aumentare la potenza rinnovabile e spingere sull’acceleratore per lo sviluppo tecnologico della filiera si tradurrà in 361 miliardi di euro in termini di benefici economici e di aumento dell’occupazione. Per fare questo, sottolinea Marangoni nel suo intervento, è necessaria una strategia nazionale che si compone di diversi fattori legati alla “crescita della capacità rinnovabile” e allo “sviluppo delle filiere”, tra cui troviamo lo snellimento dei sistemi autorizzativi e di governance, l’accelerazione nella penetrazione dell’elettrificazione, un modello di fiscalità che favorisca una rapida e sicura transizione ecologica.

Nei prossimi anni sarà necessario intervenire per ottenere la piena sovranità energetica e tecnologica, direzionando il Paese verso una maggiore autonomia sul fronte delle materie prime. Come ha dichiarato il Ministro Urso: ”Dobbiamo realizzare una risposta strategica dell’Europa e dell’Occidente alla sfida, anche valoriale, che ci viene posta dalla Cina e dalla Russia. Servono regole in sintonia con le richieste delle imprese e risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green”.

Il Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per l’Italia

Dopo Marangoni prende la parola Agostino Re Rebaudengo Presidente di Elettricità Futura per analizzare nel dettaglio le opportunità che attendono un Paese che investe nelle rinnovabili. Re Rebaudengo parte da un assunto di grande attualità: tra il 2018 e il 2022 gli eventi climatici estremi si sono più che triplicati e l’Italia è il 2° Paese europeo colpito dai danni legati al climate change. In particolare il 2022 è stato un anno da record: tutti noi ricordiamo la torrida estate scorsa in cui il termometro ha segnato +1,15C° rispetto alla media degli ultimi trent’anni.

Tra emergenza climatica e dipendenza energetica, l’Italia deve rivolgere i suoi investimenti verso le rinnovabili per assicurarsi un futuro indipendente e “carbon neutral”.

Secondo l’analisi affrontata da Re Rebaudengo, solamente aumentando la quota di rinnovabili nel mix elettrico il percorso di elettrificazione del Paese si potrà tradurre in una maggiore indipendenza energetica e minori emissioni. Il Piano 2030 del settore elettrico prevede di allacciare alla rete ben 85 GW di nuove rinnovabili grazie alle quali l’84% dell’energia elettrica sarà proveniente da fonti green.

Il Piano 2030 “è un percorso di indipendenza e sicurezza nazionale, oltre che di decarbonizzazione, e una strategia di sviluppo della filiera elettrica in linea, peraltro, con gli obiettivi europei”, dichiara Agostino Re Rebaudengo. Raggiungendo gli obiettivi del piano, il nostro Paese in 8 anni potrà ridurre di 160 miliardi di m3 le importazioni di gas, con un conseguente risparmio economico di 110 miliardi di euro.

Re Rebaudengo invita all’azione concreta: secondo il Presidente di Elettricità Futura, per produrre più elettricità rinnovabile è necessario aggiornare il PNIEC, rafforzare l’organico degli uffici competenti, responsabilizzare le Regioni e le Soprintendenze e adottare un testo unico.

Non mancano però le difficoltà legislative. L’Italia è tra i peggiori territori europei per quanto riguarda le autorizzazioni: quasi il 50% dei progetti nel campo delle rinnovabili continua a non essere messo in atto per un eccesso di burocrazia.

È necessario uno snellimento da parte delle istituzioni: il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin nel suo intervento si è riagganciato a questo tema, rimarcando la centralità delle rinnovabili come motore economico del Paese ed enfatizzando l’importanza di snellire le procedure normative per l’approvazione dei progetti. Il dicastero dell’ambiente è attualmente al lavoro per agevolare il percorso verso le rinnovabili.

Come sottolinea Pichetto:  “Esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni: al Ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose che bloccano questi impianti. La conoscenza e il talento dell’imprenditorialità italiana possono costruire la nostra sicurezza energetica, nella sostenibilità ambientale”.

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