E’ stato preso in esame, dalla II Commissione Giustizia la proposta di Legge inerente le Disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi (C. 1994, approvata dal Senato). Nell’articolo 44 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia si leggevano le priorità da seguire nel caso di procedura di demolizione in caso di effettivo abuso edilizio. Sull’abusivismo edilizio in Italia pesa anche una particolare anomalia del sistema giuridico italiano Si partiva da edifici che risultassero pericolosi, benchè abitati; edifici in fase di costruzione o comunque non ancora ultimati; edifici occupati da persone atte all’attività criminale; abitazioni nelle quali vivono soggetti condannati; edifici soggetti a vincoli ambientali o paesaggistici; immobili destinati a lottizzazione abusiva; seconde case. Il fenomeno delle demolizioni a seguito di abusi edilizi, è una ambito più volte discusso da Camera e Senato: già nel 2001 il DPR 308 prevedeva una sovrapposizione del sistema dove poteva intervenire sia il Comune, la Regione e la Prefettura, sia l’autorità giudiziaria, in presenza della condanna definitiva del giudice penale per i reati di abusivismo edilizio ove la demolizione non sia stata ancora eseguita. Il Consiglio Nazionale degli Architetti auspica che questo testo, una volta diventato Legge dello Stato, contribuisca a snellire le procedure di demolizione di manufatti abusive, al fine di consentire edificazioni coerenti con le disposizioni di legge, prevedendo l’applicazione di criteri legati al contenimento del consumo del suolo e al riuso del suolo edificato. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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