E’ oramai alla fase conclusiva l’iter legislativo sul Nuovo Codice Appalti Nuovo Codice Appalti in Cdm Nonostante ieri il premier Matteo Renzi abbia sottolineato quanto il Codice Appalti segni un grande punto a favore sulla certezza dei tempi e sulla messa in sicurezza della parte economica del costo degli appalti, alcune categorie si dicono non soddisfatte. Della posizione Aniem ne avevamo già parlato. Inarcassa denuncia una completa mancanza della centralità del progetto, come sembrava invece largamente discusso ed approvato durante i vari incontri precedenti. Si dicono dunque delusi e preoccupati, attraverso la voce del Presidente di Fondazione Inarcassa Andrea Tomasi – braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa, perché il decreto legislativo di attuazione della delega per la riforma del codice dei contratti pubblici non tiene nella dovuta considerazione la centralità della fase progettuale, fondamentale per la buona riuscita di un’opera pubblica, come più volte ribadito anche dal Ministro Delrio. “La centralità del progetto, espressamente valorizzata nella legge di delega, non ha trovato adeguato sviluppo nel codice. Pertanto, la valutazione positiva che abbiamo più volte espresso durante l’iter di elaborazione della delega conferita dal Parlamento al Governo, non può che tradursi oggi in un profondo dispiacere per l’assenza di una disciplina organica degli appalti dei servizi di architettura e di ingegneria”. “Ci auguriamo – conclude Tomasi – che in sede di esame il Consiglio dei ministri prenda consapevolezza della necessità di intervenire sul tema della qualità del progetto e che le commissioni parlamentari competenti chiamate a rendere parere sul testo, e in particolare i relatori della legge di delega il Senatore Esposito e l’Onorevole Mariani, mettano in luce queste criticità. Auspichiamo, inoltre, una più attenta riflessione del Governo su questi aspetti e una disponibilità ad accogliere le sollecitazioni provenienti dagli operatori del settore anche in questa ultima, decisiva fase dell’iter legislativo”. Tra le novità sul tavolo del Governo: possibilità ricorso alle varianti in corso d’opera abbassamento degli oneri documentali ed economici dele imprese; uso dell’offerta maggiormente vantaggiosa per aggiudicare appalti pubblici; rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale ed energetica; arbitrato previsto per le controversie; dibattito pubblico degli interessati che abitano in aree soggette ad interventi infrastrutturali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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