Tiene, nonostante il pesante crollo durante il lockdown, il settore della Smart home, che chiude il 2020 con un -5% e un valore di 505 milioni di euro. Un mercato che si conferma dall’enorme potenziale, sempre più apprezzati i i canali alternativi alla filiera tradizionale, che fatica un po’ I dati aggiornati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano mostrano che il mercato della Smart home nel 2020 ha tenuto, nonostante il disastroso effetto del primo lockdown, che ha causato un calo tra il 60 e il 100% delle vendite. Nella seconda parte dell’anno infatti c’è stata una significativa ripresa, tanto da concludersi con un -5% rispetto al 2019 e un valore complessivo di 505 milioni di euro. Un rallentamento che si è registrato praticamente ovunque in Europa, con alcune eccezioni (la Germania con 2,9 miliardi, segna un +16%). Emerge in ogni caso un grande interesse da parte non solo dei professionisti ma anche degli utenti finali, sempre più interessati alle possibilità di trasformazione della casa in una Smart Home. La pandemia infatti, che ci ha costretti a stare fra le “nostre quattro mura” per lunghi periodi, ha rimesso il benessere abitativo al centro dei nostri interessi e dei nostri bisogni: vogliamo abitazioni sicure, comode e che garantiscano il miglior risparmio energetico possibile. Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, a questo proposito sottolinea che “il coronavirus ha contribuito a rinnovare l’interesse degli italiani per la casa e a far crescere la cultura digitale dell’utenza: due elementi che traineranno il mercato nel 2021”. E nonostante il Superbonus – misura importantissima introdotta dal decreto rilancio che ha introdotto la detrazione del 110% per alcuni interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica – non abbia avuto un effetto diretto sul settore della casa intelligente, l’impatto si è sentito sulle misure correlate, come l’Ecobonus o il Bonus Domotica. Si è registrata infatti una crescita sulle vendite di caldaie, termostati e climatizzatori smart. Cresce l’eCommerce e il canale degli eRetailer registra un +20%, per un valore di 180 milioni di euro, superando per la prima volta per quote di mercato la filiera tradizionale degli installatori, che perdono il 17%. Dall’analisi emerge che il 69% dei consumatori sa cosa sia una casa intelligente e sono il 43% gli italiani che hanno un oggetto “smart” nella propria abitazione, che nella maggior parte dei casi ha richiesto per l’installazione l’intervento di un professionista. I prodotti per la sicurezza (videocamere, sensori per porte e finestre e serrature connesse ) continuano a rappresentare la fetta più importante del mercato – 21% con 105 milioni di euro – ma registrano un calo del 30% rispetto allo scorso anno. Calo che si nota anche nelle motivazioni di acquisto dei consumatori: la sicurezza rimane al primo posto ma scende dal 36% al 27%. In forte crescita gli smart home speaker, al primo posto insieme alle soluzioni per la sicurezza, che registrano un valore di 105 milioni di euro (+10%), pari al 21% del mercato. Il prossimo passo sarà facilitare la loro integrazione con la Smart Home. Bene anche gli elettrodomestici, con dei veri e propri exploit per alcune tipologie quali per esempio i robot aspirapolvere e i purificatori d’aria. Le soluzioni per il riscaldamento efficiente (caldaie, termostati e condizionatori connessi, gestibili da semplici APP, che assicurano maggior autonomia e risparmio energetico), hanno registrato un + 15% con vendite per 75 milioni di euro, grazie soprattutto ai benefici effetti delle detrazioni fiscali. Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things spiega quali sono i trend più promettenti per i prossimi mesi: “In primo luogo, la progressiva servitizzazione, ossia il passaggio dalla vendita del solo hardware alla proposta di servizi aggiuntivi, come la possibilità di attivare un pronto intervento in caso di pericolo per gli anziani che vivono soli in casa. Il secondo è l’ingresso di nuovi attori in questo mercato, dai produttori di arredamento alla GDO, dal real estate ai produttori auto, allargando i confini della competizione”. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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