Rifare il pavimento di casa: tempi, costi, materiali

Rifare il pavimento di casa permette di rigenerare gli ambienti, secondo i propri gusti e in completa coerenza con eventuali nuove esigenze tecnico-funzionali. Le informazioni principali da raccogliere riguardano i costi, i tempi e i materiali tra cui scegliere.

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Rifare il pavimento di casa: tempi, costi, materiali

Il rifacimento del pavimento di casa è un lavoro con cui in molti, prima o poi, si devono confrontare. Le cose da sapere, le informazioni da raccogliere e le scelte da prendere non sono poche. Infatti, rifare il pavimento di casa comporta la valutazione di tempi, costi, materiali e professionisti da coinvolgere, in un’opera che, oltretutto, può risultare anche molto invasiva.

Quando è necessario rifare il pavimento di casa e quanto tempo ci vuole

Il rifacimento del pavimento di casa è un’esigenza che può nascere in diverse circostanze ed è un’opera che permette di dare nuova vita agli ambienti domestici, sia da un punto di vista estetico, che tecnico funzionale. Infatti, si può decidere di rifare il pavimento anche solo per questioni di gusto personale, scegliendo il materiale che più piace, dato che i pavimenti incidono in modo significativo sull’atmosfera e sul clima che si crea in ogni stanza. Basti pensare, ad esempio, alla sensazione di caldo e intimità donata da un parquet di una certa colorazione e venatura, rispetto all’immagine contemporanea che offrono alcuni materiali come la resina o il calcestruzzo.

Quando è necessario rifare il pavimento di casa e quanto tempo ci vuole

Inoltre, la necessità di rifare il pavimento può dipende anche da esigenze tecniche e funzionali, come nel caso di guasti o rotture, piuttosto che energetiche. Il solaio, infatti, oltre a componenti di impianto elettrico ed idrico sanitario, può diventare anche sede di altre soluzioni, come il riscaldamento radiante, un’alternativa efficiente per la climatizzazione domestica. In questo caso, si interviene sul massetto e si presenta chiaramente l’occasione per sostituire anche la finitura. In generale, comunque, il rifacimento è sempre un modo per assicurare le massime prestazioni del pavimento, che nel tempo si usura.

I materiali per rifare il pavimento

Quando si decide di rifare il pavimento, è possibile scegliere tra diversi materiali, che si distinguono per caratteristiche e aspetto. In fase di valutazione è necessario considerare alcuni fattori, tra cui la destinazione d’uso dell’ambiente e il budget a disposizione. Elementi fondamentali che, almeno in parte, guidano nella scelta.

Dopo di che, una volta individuati i materiali con caratteristiche (ad esempio in termini di resistenza meccanica o idrorepellenza) e costi adeguati, la scelta finale dipende soprattutto dal gusto personale.

Rifare il pavimento: la resina

Tra i materiali più utilizzati ci sono sicuramente il legno, il grès, la resina, la ceramica, il laminato e il PVC. Ad eccezione del legno, che si presenta chiaramente con il proprio aspetto naturale, gli altri materiali possono garantire rese estetiche di diversa tipologia.

Ad esempio, il laminato e il grès porcellanato possono essere scelti effetto pietra, marmo o ancora legno, così da combinare le prestazioni di questi materiali con il gusto per l’aspetto di altri elementi naturali. La ceramica è usata “da sempre” per piastrelle di dimensioni, colori e texture anche molto diverse, è resistente e molto semplice da pulire. La resina è perfetta per pavimentazioni continue e senza fughe, mentre il PVC è generalmente scelto in ambienti non domestici, come i luoghi pubblici.

Sostituzione del pavimento o sovrapposizione del nuovo?

Ancor prima di scegliere il materiale, in realtà, è necessario effettuare una valutazione sulla modalità con cui è meglio intervenire. Infatti, rifare il pavimento può significare rimuovere l’esistente e procedere con la posa della nuova finitura o, in alternativa, procedere sovrapponendo il nuovo pavimento sul precedente, scegliendo generalmente un materiale di poco spessore.

Rifare il pavimento: sostituzione o sovrapposizione del nuovo?

La scelta, in realtà, è tale solo nei casi in cui sussistano alcune condizioni. Prima di tutto deve esserci sufficiente altezza interna per la sovrapposizione, assicurando il rispetto del valore minimo previsto per legge, che generalmente negli ambienti principali è pari a 2,70 metri. Inoltre, lo stato di conservazione del pavimento esistente deve permettere la posa uniforme di un nuovo strato di finitura, per cui essere integro e piano.

Nel caso in cui non si verifichino queste condizioni, se si decide di intervenire sull’intero massetto o ancora se si stanno eseguendo opere di ristrutturazione sull’intero edificio, si opterà per la sostituzione. Chiaramente i costi della sovrapposizione sono inferiori, ma questo non significa che sia sempre la soluzione migliore da scegliere.

Quanto costa rifare il pavimento di casa

Il costo del rifacimento del pavimento varia a seconda delle dimensioni degli ambienti oggetto di intervento, del materiale scelto e della tipologia di opera che si esegue. La necessità di svolgere indagini o sopralluoghi, eventuali demolizioni, lo smaltimento delle macerie, l’acquisto del materiale, la posa in opera dello stesso sono le principali voci di costo da considerare.

Un discorso simile è valido anche per il tempo necessario all’esecuzione dell’intervento, che può variare anche di molto. Per fare un esempio, un pavimento in grès realizzato demolendo e sostituendo il precedente, ha costi e tempi di realizzazione più lunghi rispetto alla posa di un pavimento in laminato sovrapposto all’esistente.

Quanto costa rifare il pavimento di casa

Il consiglio, quindi, è sempre quello di procedere richiedendo diversi preventivi e affidarsi sempre a tecnici e imprese qualificate e affidabili. Inoltre, è bene sapere che se il rifacimento del pavimento, di per sé, non rientra negli interventi detraibili con il bonus casa, in quanto risulta essere una manutenzione ordinaria.

Servono permessi per il rifacimento del pavimento?

Come anticipato nel paragrafo precedente, il solo rifacimento del pavimento, così come il suo recupero nel caso si tratti di una conservazione dell’esistente, è considerato un’opera di manutenzione ordinaria e, pertanto, può essere eseguita liberamente e senza richiedere alcun tipo di titolo abilitativo.

Servono permessi per il rifacimento del pavimento?

In alcuni casi, però, è necessaria una CILA per manutenzione straordinaria. Questo si verifica quando si interviene anche su parti strutturali o impiantistiche dell’edificio. Quindi, se si demolisce e ricostruisce il massetto, se si realizza un nuovo pavimento radiante o si interviene sugli impianti sanitari in bagno e, di conseguenza, si rifà il pavimento, si è in questa seconda ipotesi. In questa circostanza, l’intervento diventa detraibile, in quanto previsto dal bonus ristrutturazioni, che copre il 50% della spesa sostenuta.

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