Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Seppure ci sia stata una leggera ripresa nel quarto trimestre dello scorso 2013, continua incessante il crollo relativi ai bandi per i servizi di ingegneria. Dato che si legge nell’analisi che annualmente il Centro Studi del CNI effettua, e che conferma la drammatica situazione dei liberi professionisti e degli studi di ingegneria: si tratta del dato peggiore degli ultimi 20 anni. Infatti, gli importi destinati a tali servizi si attestano sotto la soglia dei 400 milioni di euro, quasi il 30% in meno rispetto al 2012 e appena un terzo rispetto al 2009. Sono state toccate indistintamente tutte le tipologie di gara: da quelle in cui era richiesta l’esecuzione dei lavori a quelle in cui non era prevista, fino ad arrivare ai concorsi di idee e di progettazione. “I dati elaborati dal nostro Centro Studi – afferma Armando Zambrano, Presidente del CNI – confermano che la crisi sta avendo un impatto durissimo sull’attività degli ingegneri. Oltre alla drastica riduzione delle opportunità, i nostri professionisti sono penalizzati al punto da essere quasi del tutto esclusi dal mercato. La partecipazione alle gare, infatti, è praticamente preclusa a tutti i liberi professionisti e ai piccoli studi, che possono ambire solo alle aggiudicazioni di gare di importi esigui. A tutto questo si aggiunge la percentuale elevatissima di bandi che contengono irregolarità. A questo proposito, il CNI è impegnato in un’attività di pressione nei confronti dell’Autorità di vigilanza, affinché ponga fine ad una situazione di illegalità diffusa”. Una situazione preoccupante anche per i giovani laureati che si affacciano sul mondo del lavoro e che non hanno modo di poter lavorare presso gli studi di ingegneria. L’anno tuttavia si è concluso con un’importante novità normativa: il 21 dicembre 2013, infatti, è entrato in vigore il decreto del Ministero della Giustizia n.143 del 31.10.2013 in cui sono stati fissati i parametri per la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura e all’ingegneria. Un importante passo in avanti, se si considera che nel 2013 quasi il 60% dei bandi non riporta il criterio con cui è stato fissato l’importo a base di gara. Tra le inadempienze rispetto alle disposizioni normative, viene ampiamente disattesa anche la norma che prevede l’indicazione nei bandi di gara del ribasso massimo consentito: nel 2013 solo il 31,7% dei bandi senza esecuzione dei lavori (con importo a base d’asta superiore ai 100 mila euro), ha chiaramente indicato la soglia limite. L’obiettivo di ridurre gli eccessivi ribassi che hanno caratterizzato le aggiudicazioni negli ultimi anni, dunque, resta decisamente lontano, visto che le gare continuano ad essere aggiudicate con ribassi molto consistenti che raggiungono anche il 93%. Un’altra norma frequentemente disattesa è quella che obbliga le stazioni appaltanti ad utilizzare unicamente il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento degli incarichi di ingegneria e architettura per importi superiori ai 100 mila euro. In base ai dati elaborati dal Centro Studi, nel 2013, un bando su 10, con importo a base d’asta superiore ai 100 mila euro, non segue la normativa, indicando come criterio di selezione delle offerte quello del prezzo più basso. -30% bandi per servizi di ingegneria 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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