Nello scorso 2014 “la spesa dello Stato per infrastrutture materiali si è attestata a 25,4 miliardi di euro, il valore più basso dal 2000”. La denuncia è stata lanciata dal Consiglio nazionale degli ingegneri. I professionisti hanno illustrato un documento del Centro studi dell’ordine nazionale, secondo cui “tra il 2007 e il 2014, a fronte di una flessione del 21,8% degli investimenti fissi lordi totali, il decremento nel settore delle costruzioni è stato del 25,5% e quello della sottocomponente rappresentata dalle opere pubbliche del 37,7%”. Sebbene la flessione degli investimenti per opere pubbliche nel periodo di crisi sia stata comune a tutti i Paesi europei, hanno evidenziato gli ingegneri, “in gran parte di questi, nel 2013, il ciclo è ritornato ad essere espansivo”, mentre nella nostra Penisola, “anche nel 2013 e nel 2014 è proseguita la fase discendente”. Un dato delinea chiaramente il quadro: dei “735 interventi programmati (si tratta, in gran parte, di una molteplicità di lotti in cui si articola ogni singola grande opera, è stato specificato), ne risultano aggiudicati solo 378” e, in termini economici, “si tratta di 44,8 miliardi, rispetto ai 150 miliardi previsti: meno di un terzo”. Per Armando Zambrano, presidente dell’ordine, “si riafferma la necessità di ridare centralità al progetto” e ciò implica “ridefinire, anche in modo radicale, il sistema delle regole e la gestione dell’intervento pubblico”, chiude. 25,4 mld di euro per infrastrutture 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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