Il “Piano Marshall” dell’Ance per far ripartire l’edilizia

Il “Piano Marshall” dell'Ance per far ripartire l'edilizia

L’associazione nazionale costruttori edili ha presentato in audizione informale al Senato le proprie proposte per la ripresa economica del settore e del paese: rilancio degli investimenti, opere pubbliche, liquidità per le imprese, sostegno a mutui a tasso 0

Il “Piano Marshall” dell'Anit per far ripartire l'edilizia

Indice degli argomenti:

  • Rilancio degli investimenti
  • Opere pubbliche
  • Programmi di spesa
  • Liquidità delle imprese e misure fiscali
  • Edilizia privata
  • Una delegazione Ance, guidata dal Dott. Marco Dettori, Vice Presidente Economico-fiscale-tributario, ha proposto, in occasione dell’audizione informale in videoconferenza presso la Commissione Industria del Senato, un “Piano Marshall” per la ripresa economica del settore delle costruzioni e di tutto il paese dopo l’emergenza coronavirus.

    Un piano che considerando le norme già approvate dal Governo e quelle in attesa di conferma, comprende misure che interessano i diversi settori degli investimenti, delle opere pubbliche, della liquidità alle imprese, del fisco, del lavoro, dell’edilizia privata.

    Rilancio degli investimenti

    L’Ance chiede che vengano resi disponibili e assegnati in tempi molto rapidi i 3 miliardi destinati alla progettazione degli enti pubblici previsti dalla Legge di Bilancio.
    Per poter aumentare la platea di progetti definitivi da porre a gara, i fondi devono essere assegnati con meccanismo a sportello e obbligo di utilizzo in tempi contingentati.

    Creare un “mega fondo unico” in cui far confluire le risorse destinate negli ultimi anni agli investimenti degli enti territoriali non ancora utilizzate e frammentate in molti programmi per un totale di 39 miliardi di euro. Queste risorse finanzieranno un importante piano di investimenti (“Piano Italia”, la cui realizzazione si deve accelerare) che possa attuare in tempi rapidi e senza burocrazia (erogazione immediata, obbligo di rapido avvio dei lavori e procedure “a monte” della gara ultra semplificate) i lavori a livello territoriale, con attenzione a sostenibilità ambientale e sociale.

    Opere pubbliche

    E’ necessario avviare velocemente gli appalti, approvando norme in deroga al Codice dei Contratti per i lavori in corso e/o da affidare dal 31 gennaio 2020, ovvero l’inizio dell’emergenza, al 31 dicembre 2020.

    Si deve limitare la responsabilità erariale per le attività legate a contratti pubblici, affidati nel corso dell’emergenza, salva l’ipotesi del dolo e prevedere la riforma del’abuso d’ufficio.

    E’ importante introdurre un favor verso lo svolgimento di gare interamente su piattaforma elettronica (e-procurement), con espressa nullità clausole che ribaltino i costi connessi sull’affidatario.

    E’ poi fondamentale semplificare le modalità di gara e ultimare le gare in corso: attivando obbligatoriamente gli accordi quadro già contrattualizzati, terminando le gare già bandite per le quali sia scaduto il termine per presentare offerta entro un termine preciso (30 gg).

    Programmi di spesa

    E’ necessario nominare i commissari straordinari per alcune opere strategiche bloccate, secondo il modello Napoli-Bari che garantisce massima concorrenza, trasparenza e legalità.

    Utilizzare in assoluta libertà, come previsto dall’Ue, i fondi strutturali europei 2014-2020 ancora non spesi (49 miliardi di euro) per finanziare sia le misure emergenziali di tenuta sociale, in particolare nel Mezzogiorno che quelle per far ripartire i cantieri. Riavviare le infrastrutture bloccate e nuovi programmi di opere immediatamente cantierabili, con procedure simili a quelle del fondo “Piano Italia”.

    Dare una spinta agli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, attraverso la riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).

    Liquidità delle imprese e misure fiscali

    E’ necessario pagare tutti i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione che ammontano a 6 miliardi di euro per il settore delle costruzioni.

    L’Ance plaude al superbonus 110% evidenziando alcune criticità tra cui il ruolo delle banche e la scadenza troppo vicina al 31/12/21.

    L’associazione sollecita che fino al 2022 venga ripristinata la misura introdotta dalla legge di stabilità 2016 che prevedeva una detrazione Irpef al 50% dell’IVA dovuta sull’acquisto di abitazioni in classe energetica A o B.
    E’ necessario abrogare la disciplina introdotta dal 1° gennaio 2020 in tema di versamento e controlli sulle ritenute operate sul reddito dei lavoratori impiegati negli appalti e subappalti.

    Edilizia privata

    Bisogna prevedere mutui a tasso zero per l’acquisto di immobili di nuova costruzione/integralmente ristrutturati o da ristrutturare e mutui a tasso zero per i lavori condominiali (Manutenzione ordinaria e straordinaria, ecosismabonus ecc.).

    Per quanto riguarda l’aspetto finanziario delle imprese l’Ance propone che per i cantieri in cui lo stato di avanzamento superi l’80%, il periodo di preammortamento sia prolungato di almeno 24 mesi; per quelli con un livello di avanzamento inferiore si possa chiedere la rinegoziazione del mutuo alzando la percentuale finanziata sino all’80%.

    Fonte Ance

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