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E’, in sintesi, il quadro che emerge dal rapporto sulla cig di gennaio a cura dell’Osservatorio cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil nazionale. Nel rapporto, si rileva come siano in crescita le crisi aziendali. Il mese di gennaio 2010 è iniziato con un massiccio ricorso ai decreti di cassa integrazione straordinaria: sono stati 366, in aumento del 286,21% rispetto a gennaio 2009, quando i decreti erano 87. Le motivazioni sono così suddivise: 253 per crisi aziendale, 57 per contratto di solidarietà, 17 per fallimento mentre sono poche le riorganizzazioni e le ristrutturazioni, rispettivamente 13 e 6. “Le crisi azienali aumentano anche dietro la conversione di decreti da cigo a cigs per effetto del raggiungimento del termine di utilizzo della cigo”, spiega la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, secondo la quale “questo numero conferma come siano molte le aziende al limite e come il protrarsi delle difficoltà su queste alla fine generi una crisi industriale di prospettiva ben più ampia di quanto non sia stata in partenza”. Per questo, secondo Camusso, “se non si interviene con una politica industriale che affronti i problemi in profondità, la ripresa non matura: con la politica dello struzzo del governo il nostro paese è quasi fermo, ma il resto del mondo non ci sta aspettando”. Dal rapporto della Cgil si rileva, inoltre, come la cig nel mese di gennaio 2010 cala rispetto al mese precedente del 16,94%, mentre su gennaio di un anno fa aumenta del 186,61%, il tutto per un volume complessivo di 84.557.738 ore. Resta insomma ancora elevata la richiesta di cig che si colloca ancora tra i mesi con maggiore ricorso del 2009. Nello specifico, la cigo a gennaio di quest’anno cala sul mese precedente del 20,78% e si attesta intorno ai valori di febbraio-marzo 2009, mentre rispetto al gennaio 2009 aumenta del +99,25% con 39.554.247 ore di cigo. I settori con aumenti maggiori sono il tessile e abbigliamento con +318,18%, l’edilizia +283,46%, l’alimentare +279,09%, carta e poligrafiche +168,39%, le meccaniche +113,78%. La cigs, mentre cala rispetto a dicembre 2009 del 13,25% e si attesta intorno alle ore di novembre 2009, fa registrare un forte incremento rispetto al gennaio 2009 del +366,29% con 45.003.491 ore. Mentre, per quanto riguarda la cig in dergoa, nel mese di gennaio 2010 le ore sono state 19.900.000 sul totale delle ore di cigs. Tornando alla cigsi i settori con aumenti maggiori sono, il metallurgico con +2.732,15%, il meccanico con +606,20% e raggiunge il livello delle ore di cigo, 20 milioni. Altri settori sono il legno +271,55%, il tessile e abbigliamento +415,30%, le pelli e cuoio +533,70%, il settore del commercio +1.037,04%, quasi tutti i settori con percentuali di aumento superiori al 250%. Dati, questi ultimi, che per Camusso vogliono dire che “molte aziende stanno ormai esaurendo le 52 settimane massime di cigo”. “Ciò è evidenziato – spiega – anche dall’aumento della richiesta sulla cigs, a fronte di un calo della cigo. Questo andamento ha portato a un livellamento in alto delle ore richieste tra la cigs e la cigo, e ormai sono allo stesso livello. Non è da escludere che per i lavoratori di diverse aziende, avendo accumulato lunghi periodi di cassa integrazione, siano arrivati al tetto massimo concesso in cig nel quinquennio, e potrebbero restare scoperti fino ad agosto di questo anno, mese di azzeramento del quinquennio”. Infine, per quanto riguarda i lavoratori coinvolti nei processi di cig, in un solo mese il calcolo presunto conferma l’andamento che c’è stato per tutto il 2009. Prendendo in considerazione un livello medio di ricorso alla cig, il 50% del tempo lavorabile globale, si confermano in questo periodo oltre il milione, i lavoratori in cigo e in cigs. Se invece consideriamo le ore di cig a zero ore per tutto gennaio 2010, abbiamo un’assenza completa di attività produttiva per 528.486 posizioni di lavoro, ovvero più dei lavoratori registrati per tutto il 2009. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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