Politecnico di Milano: brevetto per fibra ottica in plastica

”Oggi la velocità di trasmissione dei dati in Internet si basa su network di fibre ottiche in vetro. Un sistema troppo fragile e costoso per essere utilizzato per la connessione di reti locali e in piccole distanze come le connessioni domestiche, il cosiddetto ”last mile”, dove coesiste ancora con reti in rame – fanno sapere dal Politecnico -. In un futuro molto prossimo, pero’, grazie alle fibre di plastica, come quelle sviluppate da Polycom, avremo a disposizione uno strumento dotato di maggiore flessibilita’ meccanica e per questo piu’ facile da installare e, quindi, meno costoso”.
Le Pof, infatti, hanno una maggiore dissipazione rispetto alle fibre ottiche tradizionali, sono quindi adatte per distanze minori, il cosiddetto ”last mile”, e per reti di piccole dimensioni come le Lan (Local Area Network) di ospedali, strutture pubbliche, autobus e automobili per la gestione dati delle apparecchiature elettroniche del mezzo.

Polycom è riuscito a conferire una nuova proprieta’ alle Pof rendendole ”attive”, cioe’ in grado di processare il segnale ottico ad altissima frequenza fino a 1 Gigabite al secondo per 100 metri, con la possibilita’ di estendere questo valore fino al tera-bite (mille miliardi).

Dal progetto nasce un tipo particolare di commutatore ottico da posizionare all’interno della fibra in plastica che puo’ ”accendere e spegnere” il segnale ottico in termini di femtosecondi, rendendo possibile l’introduzione della tecnica chiamata ”time division multiplexing”.

Questa tecnica consente di frazionare segnali provenienti da due o piu’ flussi di dati in segmenti ottici di brevissima durata (impulsi) in modo tale che possano essere trasportati dalla medesima fibra, in fila come vagoni di un treno. Alla ”stazione” di arrivo l’interruttore tutto ottico ultraveloce separa i singoli impulsi, come se indirizzasse ogni vagone ad una linea secondaria diversa. Questo aumenta la banda di trasmissione e permette di gestire una serie di utenti diversi.

”Il segreto delle particolari caratteristiche delle Pof utilizzate da Polycom sta nella loro composizione: poly metil-metacrilato (noto come Pmma), drogato con polimeri semiconduttori – concludono i ricercatori -. Tali materiali possiedono ottime caratteristiche di amplificazione della luce, possono essere scelti del colore opportuno per la trasmissione in fibra minimizzando le perdite e consentono spegnimento e riaccensione ultrarapidi”.

La componente italiana nel Consorzio Polycom comprende, oltre al Politecnico di Milano, una giovane impresa bresciana leader nella produzione di fibre plastiche, la Luceat S.p. A. Il consorzio comprende inoltre due gruppi inglesi, un gruppo portoghese e uno tedesco.

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