Il legno e i suoi derivati

David Venables, direttore europeo Ahec, ha illustrato l’utilizzo del legno di latifoglia americano nell’architettura, sottolineando l’interesse crescente tra gli architetti ad apprendere nuove possibilità a proposito delle opzioni di utilizzo del legno nei loro progetti. Uno dei motivi principali che fanno sì che gli architetti europei si rivolgano sempre più all’American Hardwood per i loro progetti è l’abbondante disponibilità delle specie legnose. Gli Stati Uniti d’America dispongono di una delle maggiori quantità di legno di latifoglie temperate nel mondo, non solo sufficiente per rispondere ad un’enorme domanda interna, ma anche disponibile per l’esportazione.
Di fatto, gli Stati Uniti sono il massimo produttore al mondo di segato di latifoglia (oltre 30 milioni di metri cubi all’anno). Questa disponibilità riguarda anche materiale stoccato a disposizione degli architetti. Vi sono molti distributori grandi e piccoli in tutta Italia che immagazzinano legno di latifoglia americano e impiallacciato.
Ignacio Martinez, responsabile dell’American Softwood per l’Italia e la Spagna, ha trattato delle caratteristiche di resistenza, flessibilità e versatilità delle conifere americane. L’American Softwoods è l’organismo internazionale di rappresentanza della Southern Pie Council e del Softwood Export Council. Questa sigla operativa nella sua forma congiunta fu lanciata all’inizio degli anni ’80, ma le origini e l’esperienza risalgono ad oltre un secolo fa. Le specie legnose di conifera che vengono promosse, provenienti principalmente dall’Ovest e dal Sud Est degli Stati Uniti, sono note per la loro resistenza, versatilità, durata e proprietà meccaniche.
Ettore Corà, responsabile della Corà Divisione Lamellari, ha illustrato le nuove soluzioni ad alto contenuto tecnologico per la costruzione di finestre in legno.
È stata quindi la volta di Christian Morasso, responsabile Fordaq Italia, che ha parlato delle esperienze in Europa per quanto riguarda la filiera legno e derivati, esponendo il progetto, da lui stesso promosso, di sviluppo di nuove forme di comunicazione commerciale, in particolare su Internet, con Fordaq. “Abbiamo cercato ”, ha dichiarato Morasso, “di fornire uno strumento di lavoro che potesse ottimizzare le scelte e le strategie globali per chi vuole far parte del mercato europeo e mondiale del legno, ma in Italia ho constatato che tale strumento molte volte ha portato le aziende anche ad esaminarsi proprio nel loro core business e a trovarsi impreparate ad affrontare uno strumento così chiaro ed esaustivo nel commercio dei prodotti in legno”. Morasso ha quindi passato in rassegna alcune delle esperienze più interessanti di aziende italiane iscritte a Fordaq che entrano in trattativa per vendere a clienti europei, analizzando al contempo la situazione dei mercati spagnolo, francese e belga, tedesco, polacco e dei Paesi dell’est. Alla luce dell’analisi svolta, Morasso ha individuato alcuni fattori che esercitano un’azione frenante per l’inserimento nel mercato europeo delle aziende italiane di trasformazione e commercio nazionale ed altri fattori che, al contrario, hanno una funzione di tipo accelerante.

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