Nuovo Teatro dell’Opera di Oslo

Il nuovo Teatro dell’Opera di Oslo, è stato inaugurato il 12 aprile scorso con una grande Serata di Gala alla presenza di Rappresentanti della Casa Reale norvegese.
Si tratta del più grande edificio culturale costruito in Norvegia dopo la Cattedrale Nidaros di Trondheim (c.1300).
Il Teatro norvegese dell’Opera e del Balletto, fondato nel 1957, rappresenta infatti la principale istituzione per le arti musicali e teatrali, è un importante simbolo della nazione norvegese ed esprime il ruolo chiave che l’opera e il balletto svolgono nella società. Il nuovo Teatro dell’Opera rientra nel progetto la “città del fiordo” che prevede la realizzazione di un quartiere residenziale e commerciale sul Fiordo di Oslo.
Lo studio di architetti Snøhetta ha avuto l’incarico di costruire il nuovo teatro dell’Opera dopo aver vinto un concorso internazionale di progettazione indetto dal Ministero per gli Affari culturali ed ecclesiastici. La costruzione del nuovo teatro, prima realizzazione nell’ambito del programma di trasformazione dell’area, è stata deliberata nel 1999 dall’Assemblea Nazionale Norvegese con l’obiettivo di realizzare sul mare un monumento, l’opera rappresenta in effetti un gigantesco iceberg che emerge dalle acque.
I lavori sono iniziati nel 2003, il 7 gennaio 2008 l’istituzione si è trasferita nel nuovo edificio in Kirsten Flagstads plass 1, sul fiordo di Oslo.
L’edificio copre un’area equivalente a quella di quattro campi di calcio internazionali e dispone di ben 1100 vani suddivisi in varie aree.
La costruzione ha una superficie lorda di 38.500 metri quadrati ed è costata 4 miliardi di corone. All’interno vi sono 1100 stanze e sono impiegate 600 persone, divise in 50 professioni.
La “Front of House”, ovvero l’area destinata al pubblico cui si accede dalla vicina stazione ferroviaria, si trova nell’ala occidentale del Teatro e comprende il foyer principale, un grande auditorium da 1350 posti, il palcoscenico si trova 16 metri sotto il livello del mare e un piccolo auditorium da 400 posti. L’acustica è perfetta in tutto il teatro.
Peculiarità del progetto è una enorme rampa, “tappeto”, che percorre l’edificio dalla base, sulle rive del fiordo, fino a trasformarsi nella sua copertura, la cui superficie orizzontale e leggermente inclinata, si relaziona al paesaggio circostante.
Il foyer è un’enorme sala aperta con vari tipi di illuminazione da cui si gode una splendida vista sul panorama; è caratterizzato da un uso semplice dei materiali e da linee pulite ed essenziali. Nel foyer sono previste anche aree di attesa, un guardaroba, una caffetteria, alcuni bar e un ristorante.
L’area destinata al pubblico è di 11.200 metri quadrati, la superficie del palcoscenico è di 8300 metri quadrati e le sale prova, l’amministrazione e le officine coprono 19.100 metri quadrati.
Una parete a forma di onda, segnando il confine tra la terra e l’acqua, rappresenta simbolicamente il punto in cui il pubblico incontra l’arte.
Entro il 2010 sarà realizzato un passaggio sotterraneo per le auto; il rivestimento in marmo bianco dell’ampia superficie che ne risulterà diventerà una piazza pubblica che fungerà da elemento di connessione dei fiordi e del tessuto urbano.
La facciata dell’Opera è stata realizzata in marmo bianco con grandi vetrate che illuminano il foyer affacciato sul fiordo. Tutti i materiali scelti intendono enfatizzare l’idea del monumento architettonico: marmo bianco italiano, legno di quercia, alluminio, vetro.

Il calore della quercia bianca americana nel Teatro dell’Opera
Per il foyer principale del nuovo Teatro dell’Opera, che costituisce l’ingresso per i visitatori di questo monumentale edificio, lo studio di architettura Snøhetta AS di Oslo e New York ha scelto la quercia bianca americana (American white oak). L’appalto per la fornitura di circa 3000 m2 di pannelli di quercia bianca per il rivestimento dell’alta parete ondulata che separa il foyer dagli auditorium è andato allo studio di progettazione di interni norvegese Bosvik AS.
La quercia bianca americana è divenuta la scelta d’elezione di architetti e designer di tutto il mondo per progetti sia pubblici che privati, per via della sua flessibilità, stabilità e bellissima fibra dritta, che la rendono adatta a numerose applicazioni. Per di più, questa essenza proviene dalle foreste di latifoglie degli Stati Uniti gestite in modo sostenibile, tanto che il patrimonio forestale statunitense è passato da 5.213 milioni di metri cubi nel 1953 a poco meno di 11.325 milioni di metri cubi nel 2007.
L’AHEC, associazione che rappresenta a livello internazionale l’industria statunitense del legno di latifoglia, concentra la sua attività nel fornire ad architetti, designer, prescrittori e utilizzatori finali informazioni tecniche sulla varietà di specie, prodotti e fonti di approvvigionamento dei legni duri americani.
Per ulteriori informazioni
AHEC American Hardwood Export Council
www.ahec-europe.org

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